Michelangelo Ricci: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque a [[Roma]] nel [[1619]] da famiglia di bassa estrazione sociale originaria di [[Bergamo]]: discepolo del matematico [[Benedetto Castelli]], allievo a sua volta di [[Galileo Galilei]], mantenne sempre stretti rapporti con il mondo scientifico della sua epoca; fu in corrispondenza con [[Evangelista Torricelli]], [[Vincenzo Viviani]] e con il cardinale [[Leopoldo de' Medici]], fondatore dell'[[Accademia del Cimento]]. Nel [[1666]] pubblicò una ''Exercitatio Geometrica de maximis et de minimis'' «Dedicato a [[Stefano Gradi]], [il] ''de maximis et de minimis'' fu ammirato dai maggiori matematici del tempo. Il grande scozzese [[James Gregory (astronomo)|James Gregory]] (secondo nel suo secolo – Turnbull ''dixit'' – al solo Newton) che in quegli anni – dal 1664 al 1666 – a Padova seguiva da vicino l'opera della scuola italiana ([[Bonaventura Cavalieri|Cavalieri]], [[Stefano degli Angeli|Degli Angeli]], [[Vincenzo Viviani|Viviani]], [[Carlo Rinaldini|Renaldini]], etc.) non si stancava, in pubblico e in privato, di lodarlo: quei due ''sheets of paper'' valevano per lui un intero trattato. Divenuto rarissimo, il [[Nicolaus Mercator|Mercator]] si affrettò a ristamparlo due anni dopo a Londra in appendice della sua ''Logarithmotechnia''. Ma la copia della prima edizione era già arrivata nelle mani di [[Isaac Newton|Newton]]. Nella lettera del 10 dicembre 1672 – la famosa ''Tangent Letter'' – al [[Anthony Collins|Collins]] egli riconobbe con soddisfazione la identità del suo proprio procedimento e di quello del suo maestro [[Isaac Barrow]] con quello praticato da alcuni «forreign Mathematicians». Il Ricci era probabilmente uno di questi.»<ref>{{cita libro|autore=Wilma Di Palma|titolo=Cristina di Svezia: scienza ed alchimia nella Roma barocca|editore=Edizioni Dedalo|anno=1990|pp=111‐112|isbn=9788822060990}}</ref> Alcuni studi geometrici poi confluiti nella ''Exercitatio'' furono pubblicati nelle ''Scene'' di [[Antonio Nardi (letterato e matematico)|Antonio Nardi]].
 
Fu anche teologo e fu consultore di diverse [[Congregazione (Curia romana)|Congregazioni]]. Fu inoltre il finanziatore dell'abate [[Francesco Nazzari]] nella pubblicazione della prima rivista di letteratura italiana, il ''[[Giornale de' Letterati (1668-1683)|Giornale de' Letterati]]'' dal [[1668]].
 
Nonostante non avesse ancora ricevuto neanche gli ordini minori (era afflitto da [[epilessia]] dalla nascita), [[papa Innocenzo XI]] lo innalzò al rango di [[Cardinale]]-diacono del [[titolo cardinalizio|titolo]] di ''[[Santa Maria in Aquiro (diaconia)|Santa Maria in Aquiro]]'' nel [[concistoro]] del 1º settembre [[1681]]. Morì pochi mesi dopo, il 12 maggio [[1682]] all'età di 63 anni.
 
== Opere ==
[[Image:Ricci - Geometrica exercitatio, 1666 - 849043.jpg|thumb|''Geometrica exercitatio'', 1666]]