Produzione musicale: differenze tra le versioni

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* '''Cubase''', sviluppato da Steinberg Media Technologies nel 1989
* '''Pro Tools''', sviluppato da Avid nel 1989
* '''FL Studio''' (originariamente chiamato ''Fruityloops''), sviluppato da Image-Line Software nel 1998
*'''Pro Tools''', sviluppato da Avid nel 1991<ref>{{Cita libro|autore=Richard James Burgess|titolo=The History of Music Production|anno=2014|editore=Oxford University Press|p=145}}</ref>
* '''Ableton Live''', sviluppato da Ableton nel 2001
 
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===== Editing =====
L’editing è la fase in cui il tecnico del suono, o lo stesso produttore, si impegna nella pulizia delle tracce registrate<ref>{{Cita libro|autore=Richard James Burgess|titolo=The History of Music Production|anno=2014|editore=Oxford University Press|pp=49-50}}</ref>. Questo lavoro è rivolto alla finitura della prestazione non propriamente intonata o a tempo anche se i criteri utilizzati non sono del tutto oggettivi, perché un’esecuzione imperfetta può risultare più autentica e gradevole. La maggior parte delle DAW dispongono della funzione ''humanize'', che simula l’errore umano e genera imprecisioni casuali di allineamento temporale, intonazione e impatto della nota. Questa funzione può essere utilizzata, per esempio, per programmare una batteria elettronica con un set di suoni acustici, in modo da riprodurre con la massima fedeltà possibile una batteria reale suonata da un essere umano.
 
In questa fase si correggono gli eventuali disallineamenti (laddove risultino svantaggiosi) e le latenze date da strumenti con tecnologia MIDI: in quest’ultimo caso è preferibile che i suoni siano sincronizzati.
 
===== Mixaggio =====
Il mixaggio è la fase in cui si cerca di creare un senso di spazialità al brano, per esempio attraverso la manipolazione dei suoni.<ref>{{Cita libro|autore=Richard James Burgess|titolo=The History of Music Production|anno=2014|editore=Oxford University Press|pp=111-112}}</ref> Ogni suono viene collocato nel panorama stereo in modo tale da assegnargli una distanza e una profondità, esaltando l’armoniosità del brano.
 
Uno degli approcci di registrazione più utilizzati per il mixaggio è la registrazione multitraccia, proprio perché consente di manipolare singolarmente ogni suono tramite strumenti ed effetti come:
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*'''compressore''', strumento che controlla in automatico i volumi dei suoni registrati: se questi ultimi oltrepassano una certa soglia vengono ridotti, mentre i suoni più deboli restano invariati. Più generalmente un compressore livella il range dinamico di uno strumento così che ogni nota non risulti troppo forte o troppo debole
*'''riverbero''', effetto con cui si ottiene il senso di spazialità e di profondità, omogeneizzando gli strumenti come se stessero suonando tutti nel medesimo ambiente
*'''delay''', effetto che prende in input un segnale e lo restituisce con un ritardo temporale prefissato<ref>{{Cita libro|autore=Ben Milstead|titolo=Home Recording Power|anno=20032001|editore=ApogeoMuska Editore& Lipman Publishing|pp=178-180}}</ref>
*'''automazioni''', con cui è possibile modificare sezioni della traccia musicale in modo dinamico; questo rende possibile ottenere un senso di movimento dell’intera traccia musicale
 
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* '''piano delle ampiezze''', con manipolazione dei volumi dei singoli suoni.
* '''piano spaziale''', con manipolazione all'interno dell'area stereofonica. Ogni traccia del mixer è infatti dotata di un panning e questo permette di orientare i singoli suoni nel panorama stereo a destra, a sinistra o al centro.<ref>{{Cita libro|autore=Ben Milstead|titolo=Home Recording Power|anno=20032001|editore=ApogeoMuska Editore& Lipman Publishing|p=142}}</ref>
 
====== Mixdown ======
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La post-produzione è l’ultima fase della produzione di un brano musicale e solitamente riguarda il compimento dell’intera traccia audio, ovvero il mastering.
 
L’obiettivo di questo processo è quello di adattare gli elementi sonori ed, eventualmente, ottimizzare i livelli dei volumi per rendere la traccia armoniosa e fruibile su qualunque sistema/supporto in grado di riprodurre musica<ref>{{Cita libro|autore=Richard James Burgess|titolo=The History of Music Production|anno=2014|editore=Oxford University Press|pp=48-49}}</ref>. Solitamente per il mastering vengono utilizzati, esattamente come per la fase di mixaggio, equalizzatori, compressori ed altri tool per rinforzare il panorama stereofonico.
 
Le operazioni possibili da eseguire durante la fase di mastering sono:
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* l'applicazione di limiter/maximizer
* la rimozione del DC offset
* l’applicazione del ''[[dithering]]''<ref>{{Cita libro|autore=Ben Milstead|titolo=Home Recording Power|anno=20032001|editore=ApogeoMuska Editore& Lipman Publishing|pp=186-187}}</ref>
 
Per masterizzare un brano si deve tener conto dei supporti sui cui andrà ad essere riprodotta tale traccia audio in quanto, se il supporto sarà un comune cd, dovrà essere effettuato il cosiddetto '''downsampling'''<ref>{{Cita web|url=https://www.psaudio.com/pauls-posts/downsampling/|titolo=Downsampling|lingua=en-US|accesso=2020-04-06}}</ref>, in quanto le caratteristiche di questo supporto (profondità 16 bit, frequenza di campionamento di 44.100 Hz) sono nettamente inferiori rispetto a quelle con cui la traccia viene prodotta.