Papa Pio X: differenze tra le versioni

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Pio X si mostrò assai meno conciliante verso questa politica fortemente [[anticlericalismo|anticlericale]] rispetto al proprio predecessore, nonostante la maggioranza dei [[vescovi]] francesi gli consigliasse di piegarsi alla nuova legge. La legge emanata dal governo francese segnò il culmine di tale politica, decretando unilateralmente l'abrogazione del [[concordato del 1801]].
 
Nel [[1906]] Pio X con l'enciclica ''[[Vehementer Nos]]'' dell'11 febbraio, l'allocuzione concistoriale ''Gravissimum'' del 21 febbraio e l'enciclica ''[[Gravissimo Officii Munere]]'' del 10 agosto, proibì ogni attività collaborativa all'applicazione della nuova legge. L'ostilità del Pontefice alla nuova normativa francese compromise la creazione delle ''[[associations cultuelles]]culturelles'', previste dalla legge del 1905, alle quali avrebbe dovuto essere trasferito il patrimonio della Chiesa. Prendendo a pretesto tale opposizione lo Stato francese incamerò gli ingenti beni immobili ecclesiastici. La situazione sarebbe mutata soltanto nel [[1923]] con la creazione delle "associations diocésaines".
 
Analoghe tensioni si registrarono con il [[Portogallo]], dopo l'avvento in quel Paese, nel [[1910]], della [[repubblica]] guidata da gruppi di potere anticlericali massonici. Pio X rispose con l'enciclica ''[[Iamdudum]]''.