Salazar (famiglia): differenze tra le versioni

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Il capostipite dei Salazar del ramo di [[Sardegna]] fu il nobile don Peroche de Salazar<ref>vedi pagina 23 https://www.comune.oristano.it/.galleries/doc-vivoristano/Bollettino1.pdf</ref>, "caballer principal de la naçion espanola"<ref>{{Cita web|url=https://es.lirondo.com/Vizcaya/PORTUGALETE/Historias/DE-SALAZAR-Y-ZUBIA,-LUIS/9783/1|titolo=Portugalete - De Salazar y Zubia, Luis|autore=Imbra Telecom S.L|sito=es.lirondo.com|lingua=es|accesso=2019-09-09}}</ref>, capitano di un'Infantaria a bordo di una nave, giunse nell'isola per "cose di guerra" per conto di "Sua Maestà". Nel 1530 l'Imperatore [[Carlo V]] lo investì [[Vicario]] di [[Cagliari]] perché, "persona di Sua fiducia", sebbene ciò fosse in contrasto con gli Statuti della città <ref>{{Cita web|url=https://www.consregsardegna.it/XVILegislatura/attualita/acta-curiarum/acta-curiarum-i-volumi-pubblicati/#volume_6-2-pagina_370}}</ref>. Il [[Viceré di Sardegna]] [[Martin de Cabrera]] lo nominò Capitano di [[Oristano]]<ref>{{Cita libro|autore=Antonio Era|titolo=Tre secoli di vita cittadina 1479-1720 dai documenti dell'Archivio Civico|url=https://www.comune.oristano.it/.galleries/doc-vivoristano/3sec.pdf|anno=1937|editore=Tipografia Ditta Pietro Valdès}}</ref> <ref name=autogenerato1>https://www.comune.oristano.it/.galleries/doc-vivoristano/Bollettino1.pdf</ref>. Egli tra le altre cose sovrintese alla fondazione della [[Torri costiere della Sardegna|torre grande]] del porto della città, detta [[Marina di Torre Grande|"Turri Manna"]], la più grande del sistema difensivo costiero della Sardegna, di cui fu anche primo Capitano e Alcayde. Nel [[1535]] Peroche de Salazar partecipò alla [[Conquista di Tunisi (1535)|conquista di Tunisi]] sovvenzionando di proprio gli approvvigionamenti per le truppe spagnole stanziate a [[Tunisi]] e in [[Francia]]. Il Salazar nel 1530 acquisì la Signoria feudale delle Scrivanie del Capitanato di [[Iglesias (Italia)|Iglesias]] - Signoria che la famiglia mantenne fino al 1814 - e quella delle Scrivanie di [[Oristano]]<ref name=autogenerato1 />. Sino al 1548, anno della sua morte, ricoprì l'incarico di Ricevitore del [[Sant'Uffizio]] della Sardegna<ref>Lea H. C., The Inquisition in the Spanish Dependencies, New York, The Macmillan Company, 1908; Loi S., Sigismondo Arquer, AM&D, 2003</ref>.
 
La famiglia prese parte ai Parlamenti (Cortes) tenuti nell'isola, fino all'ultimo convocato sotto casa Savoia nel 1720, dove venne rappresentata nello [[Stamento]] Militare dai rami Salazar e Salazar Torrellas. Ad [[Iglesias (Italia)|Iglesias]] i membri della famiglia governarono la città ricoprendo innumerevoli volte, sin dalla fine del XVI secolo, anchespesso congiuntamente, le cariche di [[Sindaci di Iglesias|Giurato Capo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.portalestoria.net/italia%20sindaci%20i.htm#Iglesias_(CI)|titolo=Italia ~ Sindaci ~ I|sito=www.portalestoria.net|accesso=2019-09-09|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150402135458/http://www.portalestoria.net/italia%20sindaci%20i.htm#Iglesias_(CI)|dataarchivio=2 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>, Tesoriere, Alcayde, e Capitano di Giustizia, anche con con nomina "a“a vita"<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.iglesias.ca.it/it/vivi-la-citta/citta/index.html|titolo=Città|sito=Comune di Iglesias|lingua=it|accesso=2019-09-09}}</ref>. I Salazar per generazioni furono congregati ("Germani") dell'[[Chiesa di San Michele (Iglesias)|Arciconfraternita del Santo Monte di Iglesias]]; Congregazione fondata nel XVI secolo che ancora oggi prende parte ai riti della [[Settimana Santa in Sardegna|Settimana Santa]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.piscinas.ci.it/zf/index.php/musei-monumenti/index/dettaglio-museo/museo/1|titolo=Villa Salazar|sito=www.comune.piscinas.ci.it|accesso=2019-04-10}}</ref>
 
Il palazzo Salazar di Iglesias, del XVI sec., si trova nell’attuale [[Piazza Municipio (Iglesias)|piazza Municipio]], di fianco alla chiesa [[Cattedrale di Santa Chiara|Cattedrale]] e di fronte al palazzo vescovile; si distingue per le notevoli dimensioni rispetto alle costruzioni coeve; nel XVIII sec. veniva infatti definito "palacio grande”<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.iglesias.ca.it/it/community/notizie/notizia/Centro-Storico-00001/|titolo=Centro Storico|sito=Comune di Iglesias|lingua=it|accesso=2019-09-09}}</ref>.