Castello dell'Innominato: differenze tra le versioni

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=== Dal XVI secolo al XX secolo ===
Il 15 aprile [[1509]] in seguito alla [[Lega di Cambrai]] le truppe francesi e brianzole guidate da [[Carlo II d'Amboise]] ([[governatore di Milano]] dal 1500 al 1510) distrussero buona parte del castello con il pretesto che le mura della rocca, essendo già danneggiate, erano troppo pericolose per il borgo sottostante. In questo periodo all'interno dei ruderi del castello venne istituita una dogana<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fabio Bonaiti|anno=2010|titolo=La valle dei castelli|pp=9-10}}</ref>. Nel [[1529]] viene organizzata da [[Gian Giacomo Medici]] un'invasione della bergamasca ed è in questa occasione che suo fratello, Battista Medici, decide di restaurare il castello ormai in rovina, azione che però venne impedita dall'esercito veneto. Da questo momento il castello passerà al Duacato di Milano anche se San [[Girolamo Emiliani]] utilizzò il castello nel [[1534]] per ospitare gli orfanelli nel quale aprì una scuola di grammatica e una specie di seminario dove si alternavano lo studio, il lavoro agricolo, attività di rilegatura e il tornio. Inoltre vi stabilì delle strutture create dalla congregazione dell'ordine dei [[chierici regolari di Somasca]]<ref>{{Cita libro|autore=Gio Maironi da Ponte|titolo=Dizionario odepórico, o sia storico-politico-naturale della provincia bergamasca|url=https://books.google.it/books?id=9245AAAAcAAJ&pg=PA210&dq=Vercurago&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwieofTewsvcAhVRxIUKHUhwDbEQ6AEIUTAI#v=onepage&q=Vercurago&f=false|data=1820|editore=Stamperia Mazzoleni|p=106}}</ref>. Il 26 ottobre [[1628]] il castello venne ceduto dalla famiglia Limonta di Vercurago ai [[Chierici regolari di Somasca|Padri somaschi]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=STORIA D'UN PAESE DI CONFINE|numero=8}}</ref>. Essendo un territorio conteso tra due Stati vennero posizionati dei cippi. I cippi ancora esistenti al castello dell'Innominato indicano il limite delle appartenenze. L'attuale resto era in territorio di Milano assieme alla taverna della Malanotte e alla strada proveniente da Chiuso, mentre una parte del prato, il versante che sovrasta il santuario, la zona dell'eremo, la scala santa e gli accessi da questi luoghi al castello stesso erano in territorio veneto. Dal 1801 il castello è passato al Comune di Vercurago che congloba anche Somasca. Bernardino Visconti, ormaidopo convertitoessere utilizzeràrientrato ilsegretamente in Italia dalla Svizzera, ripiegherà nel castello comedi unaSomasca ove continuerà la sua vita protetto anche dai Padri Somaschi e iniziando pure un'attività di contrabbando essendo la residenza sul confine.
 
Il castello si erge su uno sperone di roccia calcarea detto del "Tremasasso", che si trova a circa 420 metri di altitudine, posizione strategica dalla quale è possibile vedere la [[Valle San Martino]]. Della struttura si conservano ancora intatti il muro perimetrale, parte dei bastioni difensivi e alcune torri, mentre gli spazi coperti e le cappelle presenti sulla sommità sono state in gran parte ricostruite in tempi successivi. Le mura originarie sono state parzialmente danneggiate da cannonate sparate dagli austro-russi contro i francesi, qui asserragliati nell'ambito della riconquista di [[Lecco]] nel [[1799]]. Originale è pure la lunga scalinata per giungere al castello, direttamente scavata nella roccia e accessibile passando dalla [[Via delle Cappelle di Somasca|Via delle Cappelle]] dedicate a [[san Girolamo Emiliani]].