La morte di Marat: differenze tra le versioni

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Come già accennato, l'omicidio è avvenuto da poco, tanto che la ferita aperta sul costato gronda ancora sangue: il volto di Marat è sereno e disteso ed è appoggiato sul bordo della vasca, mentre il braccio destro è abbandonato a terra e regge ancora la penna che probabilmente stava usando prima di essere ucciso. Si tratta questa di una citazione quasi letterale del braccio pendulo del [[Cristo]] nella ''[[Deposizione (Caravaggio)|Deposizione]]'', come di quello [[Raffaello Sanzio|raffaellesco]] della ''[[Deposizione Borghese]]'': riprendendo l'iconografia del Cristo portato in croce David sceglie deliberatamente di compiere un'operazione di sacralizzazione del defunto.<ref name=gf/> Con l'altra mano, invece, Marat regge ancora la lettera utilizzata dalla Corday per essere ricevuta:
{{citazione|13 luglio 1793. Marie Anne Charlotte Corday al cittadino Marat. Basta che io sia tanto infelice per aver diritto alla vostra benevolenza||Du 13 juillet 1793 / Marie Anne Charlotte / Corday au citoyen / Marat. / Il suffit que je sois / bien malheureuse / pour avoir droit / à votre bienveillance|lingua=fr}}
Nel dipinto Marat è ritratto immerso nella vasca da bagno, condizione nella quale è costretto a rimanere a causa di una malattia cutanea per la quale trova una cura palliativa solo con l'immersione del corpo nell'acqua; dalla vasca, inoltre, pende un lenzuolo rattoppato bianco macchiato di sangue, mentre la tavola utilizzata da Marat come scrittoio è coperta da un drappeggio verde. Sull'altare di legno, che nella sua essenzialità ricorda una lapide tombale, si vedono invece il calamaio con l'inchiostro ed alcuni fogli; Marat era uno dei rivoluzionari giacobini più puri, si dedicava alla causa con devozione senza mai farsi soverchiare dai propri interessi, era il rivoluzionario letterato, la sua unica arma era la penna. L'unico elemento fuori posto è il coltello, per mezzo del quale è stato perpetrato il delitto, lasciato a terra sporco di sangue. Si tratta dell'unica traccia che ci rimane dell'assassina, che in questo modo viene cancellata in maniera simbolica, e condannata all'oblio: Marat, al contrario, nel suo eroico isolamento rappresenta già un severo monito ai concittadini e alle generazioni future.<ref name=CDT>{{cita|Cricco, Di Teodoro||CDT}}.</ref>
Nel dipinto Marat è ritratto immerso nella vasca da bagno, condizione nella quale è costretto a rimanere a causa di una malattia cutanea per la quale trova una cura palliativa solo con l'immersione del corpo nell'acqua (alcuni sostengono fosse urina)
; dalla vasca, inoltre, pende un lenzuolo rattoppato bianco macchiato di sangue, mentre la tavola utilizzata da Marat come scrittoio è coperta da un drappeggio verde. Sull'altare di legno, che nella sua essenzialità ricorda una lapide tombale, si vedono invece il calamaio con l'inchiostro ed alcuni fogli; Marat era uno dei rivoluzionari giacobini più puri, si dedicava alla causa con devozione senza mai farsi soverchiare dai propri interessi, era il rivoluzionario letterato, la sua unica arma era la penna. L'unico elemento fuori posto è il coltello, per mezzo del quale è stato perpetrato il delitto, lasciato a terra sporco di sangue. Si tratta dell'unica traccia che ci rimane dell'assassina, che in questo modo viene cancellata in maniera simbolica, e condannata all'oblio: Marat, al contrario, nel suo eroico isolamento rappresenta già un severo monito ai concittadini e alle generazioni future.<ref name=CDT>{{cita|Cricco, Di Teodoro||CDT}}.</ref>
 
== Analisi tecnica ==