Parete valsesiana del Monte Rosa: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
[[File:Parete Valsesiana 1.JPG|thumb|upright=1.13|Particolare della [[Punta Parrot]] 4.436 m a sinistra, e della [[Punta Gnifetti]] 4.559 m a destra]]
Se si prende come punto più basso la fine del crestone che scende dalla [[punta Parrot]], a 2786 metri, il suo sviluppo in altezza misura 1.773 metri, quello in larghezza supera i 4 chilometri e mezzo e comprende un vasto semicerchio di cime di cui le più importanti sono:
* la [[Punta Giordani]] - 4.046 m
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== Storia alpinistica ==
=== Prime vie ===
[[File:Mont Rose face est du mottarone.JPG|thumb|left|upright=1.13|La parete sud-est, valsesiana, a sinistra, e la parete est, di Macugnaga, a destra, separate al centro dalla cresta Signal.]]
La prima via sulla parete avvenne ad opera di [[Adolphus Warburton Moore]] (lo stesso che aprì nel 1865 la via dello sperone Moore alla Brenva sul [[Monte Bianco]]), con H.B.George, C.Almer e M.Zumtaugwald l'11 luglio 1862, lungo la cresta est della [[Punta Parrot]], itinerario detto ''via degli inglesi''. Essi però non raggiunsero la vetta ma sbucarono nelle vicinanze del colle Sesia.
 
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Nel 1876 il senatore [[Costantino Perazzi]] prende parte alla prima ascensione della parete est della [[Punta Parrot]]. Il senatore è coinvolto in una caduta quasi mortale e viene salvato da Giovanni Guglielmina, che per questo gesto riceverà la [[medaglia d'oro al valor civile]] da [[Quintino Sella]], l'allora ministro delle finanze del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref>{{cita web|url=http://www.guidealagna.com/datapage.asp?l=1&id=6|titolo=Storia alpinistica del Corpo Guide Alagna|editore=guidealagna.com|accesso=21 aprile 2012|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:PuntaGiordani0001.jpg|thumb|upright=1.13|[[Punta Giordani]]]]
 
Nel 1896 e nel 1898 tre grandi imprese dei fratelli Gugliermina che su questo versante aprono alcune tra le loro vie più celebri; la prima, con Mattias Zubriggen e Lanti al colle Vincent per il versante est (D). Quindi, nel 1898 la salita nel cuore della parete valsesiana al colle che i fratelli vollero dedicare alla loro celebre guida (il colle Zubriggen m.4272, difficoltà D; salita molto pericolosa per il pericolo continuo di caduta sassi). Infine, il 16-17 agosto 1898, Giuseppe Battista Gugliermina, fratello minore di Giuseppe Francesco, sale assieme a Natale Schiavi e a Nicola Motta, il Colle Sesia, bivaccando prima in cima alle Rocce Sesia e rimontando poi le rocce dello sperone che fiancheggia il maestoso canale (D).
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Sempre nel 1940 vengono aperte altre due nuove vie sulla parete sud della [[Punta Parrot]], facente anch'essa parte della parete valsesiana del Monte Rosa. La prima viene salita il 14 agosto da Giulio della Giulia, Francesco Barchietto, Carlo Giossani e Giovanni Antonioli.<ref>{{cita|Saglio e Boffa|p. 237|monterosa}}.</ref> La seconda, denominata ''via degli Alpini'' è aperta il 5 settembre dal tenente Arnaldo Adami e dai caporali Ferdinando Gaspard e Abele Passion.<ref>{{cita|Saglio e Boffa|p. 238|monterosa}}.</ref>
[[File:PiramideVincent0001.jpg|thumb|upright=1.13|left|[[Piramide Vincent]]]]
 
=== Nuove vie aperte nel dopoguerra ===
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=== Parete del [[Corno Nero]] ===
[[File:Corno Nero 1.JPG|thumb|upright=1.13|La sud-est del [[Corno Nero (Alpi Pennine)|Corno Nero]] 4.322&nbsp;m]]
Il [[1969]] è invece anno di grandi imprese. La cordata Peroni-Rava apre tra il 21 e il 22 ottobre una tra le vie più difficili del gruppo del Monte Rosa superando per la prima volta la grandiosa parete sud-est del [[Corno Nero (Alpi Pennine)|Corno Nero]]. Si tratta di un'ascensione di grande respiro e di notevole interesse tecnico. Due mesi prima il 20 agosto 1969 Emilio De Tomasi ed Ermanno Orso avevano aperto un'altra via sulla stessa parete, anch'essa molto difficile (TD) con passaggi di VI ma molto più esposta alle scariche di pietre.
 
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=== Gli anni recenti, le guide di [[Alagna Valsesia]] ===
[[File:P.Gnifetti 2.JPG|thumb|left|upright=1.13|La parete sud-est della [[Punta Gnifetti]] 4.559&nbsp;m con la Cresta Signal a destra e sotto la seraccata del [[ghiacciaio delle Vigne]]]]
Il 1982 riporta invece alle grandi imprese. È infatti il momento delle guide di [[Alagna Valsesia]] Osvaldo Antonietti e Francesco Enzio. Sul pilastro Vincent (m.4050) aprono una tra le vie più belle su roccia dell'intero gruppo del Rosa la "Enzio-Antonietti": itinerario elegante, vario, su roccia solida e al riparo da pericoli oggettivi (TD con difficoltà di V e di VI-).
 
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Nello stesso anno, Dino Deiana e Martino Moretti, l'8 settembre, aprono una nuova via sulla sud della [[Punta Parrot]] m.4436, (via del pilastro di sinistra), lungo il marcato pilastro rossastro, su roccia in alcuni tratti ottima. La via presenta passaggi di IV e V fino al V+ (TD-).
[[File:Ludwigshoehe.JPG|thumb|upright=1.13|il [[Ludwigshöhe|Corno di Ludovico]]]]
 
Pochi anni più tardi è ancora [[Silvio Mondinelli]] ad aprire uno tra gli itinerari più difficili del gruppo, la via "Africa Nostra" con Paolo Della Valentina e Fabio Loss (9 settembre 1987). Si tratta di un itinerario superbo, diretto e molto difficile (TD+) sulla parte di parete della Punta Gnifetti più compatta e ripida. Le difficoltà sono per lo più concentrate nella zona superiore che cade in maniera pressoché verticale alternando quasi sempre passaggi di V e di VI. Anche per questa, come per la maggior parte delle vie di questo versante, esiste soprattutto all'attacco il pericolo di caduta sassi.
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Nel luglio del 1997, sempre la medesima cordata, apre un nuovo itinerario nella zona forse più selvaggia della parete valsesiana del Monte Rosa, quella compresa tra il Pilastro Vincent m.4050 e il [[Corno Nero]] m.4322.
La via, denominata "Karma", è un itinerario di ampio respiro, in ambiente molto severo. Attacca superando una cengia (IV+) con scarse possibilità di protezione, risale quindi una goulotte di ghiaccio molto stretta, con inclinazione tra i 70° e gli 80° e supera nella parte alta passaggi su roccia dal V al VI. (TD+).
[[File:Punta_Parrot_002.JPG|thumb|upright=1.13|left|[[Punta Parrot]]]]
 
L'anno successivo è il momento per un'altra grande impresa, sempre ad opera delle guide di [[Alagna Valsesia]]; Paolo Paglino, Michele Cucchi e Armin Fisher compiono nel 1998, la prima invernale di "Africa Nostra".
 
L'ultimo exploit in ordine cronologico è la nuova via aperta da [[Hervé Barmasse]] assieme al padre Marco il 29 e il 30 settembre 2011 sulla parete sud-est della Punta Gnifetti e denominata "Viaggio nel tempo". La via si snoda per circa 800m a sinistra di Africa Nostra, su terreno misto, molto delicato a causa della grande friabilità della roccia, con passaggi fino al VI grado oltre i 4000m. La cordata ha raggiunto la base della parete trapezoidale calandosi dal colle Sesia, inaugurando così un itinerario di approccio con meno dislivello rispetto alla tradizionale partenza da [[Alagna Valsesia]] (via Capanna Resegotti) ma con maggiori difficoltà tecniche. Nel complesso la via è valutata ED ed è attualmente l'itinerario più difficile aperto su questo versante del Rosa.
[[File:Punta_Gnifetti.JPG|thumb|upright=1.13|[[Punta Gnifetti]]]]
 
Attualmente questa parete, complice anche il riscaldamento del clima, è di fatto ancora meno percorsa e conosciuta che in passato. A confronto con le affollatissime vie sul [[Monte Bianco]] o sulle [[Dolomiti]], di sicuro molto più remunerative per sicurezza e livello tecnico, gli itinerari della parete valsesiana del Monte Rosa sembrano un mondo pressoché sconosciuto, regno di silenzi e solitudini.