Il Signore degli Anelli: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|La Compagnia dell'Anello (romanzo)}}
==== Libro I ====
[[Frodo Baggins|Frodo]] è un Hobbit che vive a [[Hobbiville]], nella Contea. In seguito alla partenza di suo cugino<ref>Anche se Frodo chiama Bilbo 'zio', in realtà si tratta di un suo cugino di secondo grado</ref> Bilbo per [[Gran Burrone]], avvenuta il 22 settembre 3001 dopo la festa del 111º compleanno di Bilbo e del 33° di Frodo, questi eredita da Bilbo un anello magico che rende invisibile chiunque lo porti al dito, un oggetto che il cugino aveva rubato nella caverna della creatura Gollum 60 anni prima, durante una sua avventura. NellaBilbo, primaveraal delmomento 3018della partenza, graziesi alledimostra informazionituttavia delloriluttante a lasciare l'anello a Frodo, quindi lo [[Istari|stregone]] [[Gandalf il Grigio]], amicocomincia dia suo cugino Bilbo, Frodo scopresospettare che l'anello èdi Bilbo sia in realtà l'Unico Anello. eNella cheprimavera ildel suo3018 antico padrone Sauron lo sta cercando poiché nel frattempo GollumGandalf, mentre vagavatornato nella terraContea didopo Mordor,un èlungo statoperiodo catturatodi dagliassenza Orchidovuto e,alle dopoindagini esseresulla statonatura torturatodell'anello, hascopre rivelatoche dovei l'Anellosuoi sisospetti trovavasono e chi lo custodivafondati. Quando l'Anelloanello viene gettato nel fuoco, sul bordo appare infatti un'antica scritta (il terzultimo ed il penultimo verso della seguente poesia):
 
{{Citazione|Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;Sette ai Principi dei Nani nelle loro rocche di pietra,<br />Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,<br />Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.<br />Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.|J.R.R. Tolkien, ''op. cit.'', pag. 75|Three Rings for the Elven-kings under the sky,<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone,<br />Nine for Mortal Men doomed to die,<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;One for the Dark Lord on his dark throne<br />In the Land of Mordor where the Shadows lie.<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;One Ring to rule them all, one Ring to find them,<br />&nbsp;&nbsp;&nbsp;One Ring to bring them all and in the darkness bind them<br />In the Land of Mordor where the Shadows lie.|lingua= en}}
 
Frodo apprende anche che l'Oscuro Signore Sauron sta cercando l'Anello poiché nel frattempo Gollum, mentre vagava nella terra di Mordor, era stato catturato dagli Orchi e, dopo essere stato torturato, aveva rivelato dove l'Anello si trovava e chi lo custodiva. Frodo capisce quindi che deve abbandonare al più presto la Contea, ormai non più un luogo sicuro, ma non partirà da solo: verrà infatti accompagnato dal suo giardiniere [[Samvise Gamgee|Sam]], che è stato "ricompensato" da Gandalf con questo compito dopo essere stato scoperto a spiare la loro conversazione.
Nel settembre del 3018, su esortazione di Gandalf, Frodo parte a sua volta per Gran Burrone, in modo da allontanare dalla Contea il pericolo rappresentato dall'Anello. Prima di lasciare la Contea, Frodo vende [[Casa Baggins]] a suo cugino [[Lotho Sackville-Baggins|Lotho]] e, per non destare troppe chiacchiere sulla sua sparizione, dice a tutti che torna a vivere nella [[Terra di Buck]], dove aveva vissuto durante l'infanzia. Frodo viene accompagnato dall'amico e giardiniere [[Samvise Gamgee|Sam]] e dai cugini [[Peregrino Tuc|Pipino]] e [[Meriadoc Brandibuck|Merry]]. Durante il viaggio incontrano i Nazgûl, che hanno assunto la forma di Cavalieri Neri e che stanno cercando l'Anello. Per sfuggire ai Cavalieri Neri, si inoltrano nella [[Vecchia Foresta]], che si trova ai confini della Contea, ma si smarriscono. Vengono però salvati da [[Tom Bombadil]], che in seguito li aiuta anche a superare i [[Tumulilande]] e a raggiungere la Grande Via Est.
 
Tuttavia, Frodo non parte immediatamente: prima di lasciare la Contea per raggiungere il reame elfico di Gran Burrone, vende [[Casa Baggins]] a suo cugino [[Lotho Sackville-Baggins|Lotho]] e, per non destare troppe chiacchiere sulla sua sparizione, dice a tutti che torna a vivere nella [[Terra di Buck]], dove aveva vissuto durante l'infanzia, e acquista una casa più piccola a [[Buckburgo|Crifosso]] dove, al momento della partenza, lo attenderanno gli amici [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Fredegario Bolgeri|Grassotto]]. Il 23 settembre 3018, Frodo inizia finalmente il suo cammino, accompagnato dagli amici Sam e [[Peregrino Tuc|Pipino]]. Durante il viaggio i tre Hobbit si imbattono per la prima volta nei Nazgûl, che hanno assunto la forma di Cavalieri Neri e che stanno cercando l'Anello. Una volta arrivato a Crifosso, Frodo scopre che i suoi amici sapevano tutto della sua missione e che Sam, quando stava spiando la conversazione tra Frodo e Gandalf, lo stava facendo per conto di Merry, Pipino e Grassotto. Sam, Merry e Pipino decidono quindi di accompagnare Frodo nella sua missione, mentre Grassotto rimane a Crifosso per presidiare la casa. L'indomani, per sfuggire ai Cavalieri Neri, i quattro Hobbit si inoltrano nella [[Vecchia Foresta]], ma si smarriscono. Vengono però salvati da [[Tom Bombadil]], che in seguito li aiuta anche a superare i [[Tumulilande]] e a raggiungere la [[Grande Via Est]].
Da qui raggiungono il villaggio di [[Brea (Villaggio)|Brea]], dove incontrano un ramingo di nome Grampasso, che si dice amico di Gandalf; dopo molte diffidenze iniziali, gli Hobbit si lasciano condurre attraverso le Terre Selvagge verso Gran Burrone. Grampasso si rivela essere un'ottima guida e un valido difensore contro i Cavalieri Neri, che continuano ad inseguirli in cerca dell'Anello di Sauron. Una notte, mentre gli Hobbit e Grampasso si trovano a [[Colle Vento]], i Cavalieri Neri tendono loro un agguato, e Frodo, che a causa dello spavento si infila l'Anello al dito, viene ferito con un pugnale. Grazie all'aiuto dell'elfo [[Glorfindel]], giunto in soccorso dei viandanti, Frodo viene portato in tempo a Gran Burrone, dove viene curato dalla magia degli Elfi e riprende le forze, mentre i Nazgûl vengono travolti dal fiume [[Bruinen]], risultando pertanto temporaneamente sconfitti.
 
Da qui raggiungono il villaggio di [[Brea (Villaggio)|Brea]], dove incontrano un ramingo di nome Grampasso, che si dice amico di Gandalf;. dopoDopo molte diffidenze iniziali, superate dopo che l'oste [[Omorzo Cactaceo]] ha consegnato una lettera a Frodo scrittagli da Gandalf che l'oste avrebbe dovuto spedire all'Hobbit qualche mese prima, gli Hobbit siaccettano lascianoGrampasso condurrecome attraversoloro leguida. TerreQuella Selvaggenotte versoi GranCavalieri BurroneNeri raggiungono Brea, ma Grampasso riesce a salvare gli Hobbit spostandoli nella sua stanza. Grampasso si rivela essere un'ottima guida e un valido difensore contro i Cavalieri Neri, che continuano ad inseguirli in cerca dell'Anello di Sauron. Una notte, mentre gli Hobbit e Grampasso si trovano a [[Colle Vento]], i Cavalieri Neri tendono loro un agguato, e Frodo, che a causa dello spavento si infila l'Anello al dito, viene ferito con un pugnale. Grazie all'aiuto dell'elfo [[Glorfindel]], giunto in soccorso dei viandanti, Frodo viene portato in tempo a Gran Burrone, dove viene curato dalla magia degli Elfi e riprende le forze, mentre i Nazgûl vengono travolti daldall'inondazione del fiume [[Bruinen]], risultando pertanto temporaneamente sconfitti.
 
==== Libro II ====
A Gran Burrone, intanto, sono convenuti i rappresentanti di Elfi, [[Nani della Terra di Mezzo|Nani]] e Uomini da tutta la Terra di Mezzo in un [[Consiglio di Elrond|Consiglio]] presieduto dal Signore degli Elfi [[Elrond]], per poter discutere del pericolo che Sauron rappresenta per tutta la Terra di Mezzo. Inoltre, Gandalf racconta di essere stato fatto prigioniero nella torre di [[Orthanc]] dal capo del suo[[Bianco ordineConsiglio]] [[Saruman]] poiché, dal momento in cui questi lo aveva tradito e reclamava l'Anello per sé, egli si era rifiutato di esserne complice. Quando i convenuti scoprono che l'Anello di Sauron si trova a Gran Burrone, alcuni di essi propongono di usare l'arma del Nemico contro di lui. Ma il saggio Gandalf e re Elrond dissuadono tutti: dal momento che l'Anello è un'estensione dell'essenza di Sauron e possiede una volontà propria in grado di piegare alla sua volontà ogni essere vivente, è troppo pericoloso per poter essere usato. L'unica soluzione per liberarsi di Sauron è di distruggere l'Anello, gettandolo nel [[Monte Fato]], il vulcano nel quale era stato forgiato. Alla fine della riunione, Frodo si offre volontario per completare la missione: sarà lui a dover raggiungere il Monte Fato, nel reame di Mordor, e a distruggere per sempre l'Anello. Otto compagni lo accompagneranno nella sua avventura: l'Elfo [[Legolas]], Grampasso, che nel frattempo si era rivelato come Aragorn, l'ultimo erede della stirpe dei [[re di Númenor]], il figlio del Sovrintendente di Gondor [[Boromir]], il Nano [[Gimli]], Gandalf e i tre compagni che l'avevano accompagnato dall'inizio del suo viaggio, cioè Sam, Merry e Pipino.
 
Il viaggio ha inizio, e la cosiddetta [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]] si avvia verso sud, alla volta di Mordor. In un primo momento tentano di superare le [[Montagne Nebbiose]] attraverso il passo di [[Caradhras]], ma falliscono a causa delle tempeste scatenate contro di loro dallo stesso Caradhras, tristemente famoso per la sua crudeltà contro i viaggiatori. Contro la volontà di Aragorn, la Compagnia si rassegna infine ad attraversare le miniere di [[Moria (Terra di Mezzo)|Moria]], scavate dai Nani nei tempi antichi, che passano sotto le Montagne. Queste però sono infestate dagli Orchi e da un [[Balrog]], un antico e terribile demone. È proprio affrontando il Balrog che la Compagnia perde Gandalf, trascinato dal demone in un abisso oscuro. Grazie al sacrificio dello stregone, il resto della Compagnia riesce ad uscire illesa dalle miniere e a raggiungere il regno elfico di [[Lórien]], dove soggiornano un mese. Durante la permanenza, la Dama Elfica [[Galadriel]] permette a Frodo e Sam di guardare nello Specchio: iSam dueprima Hobbitvede rimangonoFrodo talmentegiacere turbatiapparentemente dallemorto immaginisu cheuna hannorupe vistoa (Sampicco, poi ha vistouna scene di devastazionevisione della Contea devastata, mentre Frodo haprima avutoha una visione prima di Saruman, poi dell'Occhio di Sauron). Frodo rimane talmente turbato da ciò che Frodoha visto nello specchio che offre l'Anello alla Dama Elfica, la quale tuttavia rifiuta e gli rivela il fatto che ella è la custode di Nenya, uno dei Tre Anelli elfici. Dopo aver ricevuto molti doni da Galadriel e da suo marito [[Celeborn]], i compagni ripartono per il loro viaggio su delle barche lungo il corso del fiume [[Anduin]], fino a raggiungere [[Amon Hen]]. Qui, la Compagnia deve scegliere se proseguire direttamente verso Mordor o se passare prima da [[Minas Tirith]], come vorrebbe Boromir. La scelta viene delegata a Frodo e, mentredopo che questi si è allontanato dai compagni per riflettere sulle due opzioni, Boromir cerca di convincerlo a dargli l'Anello. Questa richiesta spaventa molto Frodo, il quale, dopo essersi allontanato da Boromir infilandosi l'Anello, capisce che deve proseguire la missione da solo, quindi si avvia alle barche senza avvertire nessuno. Boromir, pentitosi amaramente del gesto, torna dagli altri compagni, suscitando col suo atteggiamento reticente l'apprensione di tutti. La Compagnia si sparpaglia alla ricerca disperata di Frodo, ma Sam, intuendo la scelta del suo Padrone, lo raggiunge e i due Hobbit proseguono insieme il viaggio verso Mordor.
 
=== Le due torri ===
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==== Libro III ====
[[File:TREEBEARD.jpg|upright=0.7|thumb|Barbalbero assieme a Pipino e Merry in un'illustrazione.]]
Mentre è alla ricerca di Frodo, Aragorn sente il suono di un corno: Boromir, che aveva il compito di rintracciare Merry e Pipino, chiede aiuto, perché è attaccato da un gruppo di Orchi provenienti da [[IsengardUruk-hai]] creati da Saruman. Quando Aragorn lo raggiunge, viene trovato agonizzante e trafitto da molte frecce. Prima di morire, Boromir confessa ad Aragorn che ha tentato di prendere l'Anello a Frodo e gli rivela che Merry e Pipino sono stati rapiti dagli Orchi. Dopo aver caricato il corpo di Boromir su una delle tre barche, Aragorn, Legolas e Gimli si lanciano all'inseguimento dei due Hobbit rapiti.
 
Quando gli Uruk-hai, che durante il viaggio hanno avuto la meglio su un gruppo di Orchi di IsengardMordor, ora costretti ad accompagnarli, raggiungono la [[Foresta di Fangorn]], ai confini del regno di [[Rohan (Terra di Mezzo)|Rohan]], vengono sterminati da un'orda di [[Rohirrim]] guidati da [[Éomer]], il nipote del re di Rohan [[Théoden]]. Merry e Pipino riescono fortunosamente a fuggire nella foresta, salvandosi dalla carneficina. Qui incontrano l'[[Ent]] [[Barbalbero]], che li porta nella sua casa nella foresta. Venuto a conoscenza della distruzione di Fangorn da parte di Saruman, Barbalbero convoca i suoi simili in una riunione, l'[[Entaconsulta]], al termine della quale gli Ent decidono di muovergli guerra.
 
Nel frattempo Aragorn, Legolas e Gimli, durante l'inseguimento degli Hobbit, prima incontrano Éomer e la sua compagnia, che la notte precedente aveva ucciso gli Orchi, poi, una volta inoltratisi nella Foresta di Fangorn per seguire le tracce di Merry e Pipino, trovano un redivivo Gandalf. Inizialmente, Gandalf era stato scambiato per Saruman perché non indossava più delle vesti grigie, ma bianche come quelle di Saruman. Gandalf dice ai tre cacciatori che ora si fa chiamare Gandalf il Bianco perché egli è Saruman come avrebbe dovuto essere e che egli è stato inviato nuovamente nella Terra di Mezzo per guidare gli uomini nella guerra contro Sauron. Dopo che lo stregone ha rassicurato i tre cacciatori sulla sorte di Merry e Pipino, tutti insieme si recano nella capitale del regno di Rohan, [[Edoras]]. Qui liberano il re Théoden, il cui unico figlio, [[Théodred]], è stato nel frattempo ucciso ai guadi del fiume [[Isen]], dall'influenza maligna di [[Grima Vermilinguo]], servo di Saruman. Lo stregone minaccia una guerra contro Rohan, pertanto ilThéoden reed Éomer si rifugiarifugiano assieme ai suoi soldati di Rohan presso il [[Fosso di Helm]]. [[Éowyn]], la sorella di Éomer, invece, rimane ad Edoras come reggente del regno insieme alle donne, ai bambini e agli anziani. Durante il viaggio verso il Fosso di Helm, Gandalf si allontana senza dare molte spiegazioni.
 
L'esercito di Saruman si mette in marcia verso la fortezza nemica, ma poco dopo gli Ent marciano su [[Isengard]] e la conquistano, intrappolando lo stregone all'interno della sua torre. Gandalf, giunto durante la battaglia, convince Barbalbero a mandare un esercito di [[Ucorni]] per aiutare Théoden alnella [[battaglia del Fosso di Helm|battaglia]]. Lo stregone raggiunge quindi il Fosso di Helm]]. Quindi, assieme ad una divisione di Rohirrim comandata da [[Erkenbrand]], raggiunge il Fosso giusto in tempo per salvarlo dalle armate di Saruman, mentrepoi tutti gli Orchi vengono uccisi dagli Ucorni.
 
Gandalf e i suoi compagni raggiungono quindi Isengard, dove vengono accolti trionfalmente da Merry e Pipino. Gandalf tenta poi di convincere Saruman a tornare dalla parte dei Popoli Liberi e gli offre anche il perdono per il male causato, ma Saruman rifiuta l'offerta, pertanto Gandalf, divenuto ora il capo del Bianco Consiglio, lo priva del suo rango e di gran parte dei suoi poteri. Poco dopo, Pipino guarda nel [[Palantír]], una pietra veggente che Saruman utilizzava per comunicare con Sauron e che in precedenza era stata lanciata da Grima Vermilinguo in segno di disprezzo. Sauron offre involontariamente a Pipino uno sguardo sulla città che aveva intenzione di attaccare nella sua prossima guerra di conquista: Minas Tirith, la capitale del regno di Gondor. Per avvertire il Sovrintendente di Gondor dell'imminente pericolo, Gandalf si reca a Minas Tirith con Pipino in groppa al suo cavallo [[Ombromanto]].
 
==== Libro IV ====
Nel frattempo, Frodo e Sam continuano il loro viaggio verso Mordor. Mentre vagano negli [[Emyn Muil]], riescono a catturare Gollum, il quale li stava seguendo in cerca del suo vecchio Anello, e gli fanno giurare di aiutarli. La creatura, dopo aver attraversato le [[Paludi Morte]], conduce i due Hobbit fino ai [[Cancelli del Morannon|Cancelli di Mordor]], che però risultano ben protetti e impossibili da superare. Gollum consiglia ai due Hobbit di intraprendere una strada nascosta lungo le montagne, che porta al valico di [[Cirith Ungol]]. Nei boschi dell'[[Ithilien]], i tre si imbattono in un gruppo di uomini comandati da [[Faramir]], fratello minore di Boromir, che presidiano i confini di Gondor per assottigliare le file del Nemico. Il loro capitano, [[Faramir]], fratelloa didifferenza Boromir,del asuo differenzafratello di questimaggiore, comprende la pericolosità dell'Anello e lipermette lasciaa Frodo e Sam di proseguire la missione, fornendo loro anche dei viveri. Una volta arrivati a [[Minas Morgul]], Frodo e Sam vedono partire gli eserciti di Mordor in guerra contro Minas Tirith. Raggiunto il valico, scoprono che Gollum li ha traditi: qui, infatti, abita il malvagio ragno [[Shelob]], che colpisce Frodo con il suo pungiglione immobilizzandolo. Sam riesce infine ad avere la meglio sull'animale, ma pensando che Frodo fosse morto, gli prende l'Anello e lo lascia: si realizza dunque una delle visioni che Sam ha avuto nello specchio di Galadriel. Dalla vicina torre di Cirith Ungol arrivano alcuni Orchi che, trovato Frodo, lo fanno prigioniero. Sam, infilatosi l'Anello, capisce dai dialoghi tra gli Orchi che Frodo è ancora vivo, e li insegue fino all'esterno della fortezza.
 
=== Il ritorno del re ===
{{vedi anche|Il ritorno del re (romanzo)}}
==== Libro V ====
Gandalf e Pipino arrivano a Minas Tirith per avvisare il Sovrintendente [[Denethor]] dell'imminente attacco. Aragorn, nel frattempo, dopo aver scrutato nel Palantír, decide di intraprendere i [[Sentieri dei Morti]] per raggiungere in tempo la città, accompagnato da Legolas, Gimli e dalla [[Grigia Compagnia]] dei Dunedain, guidata da [[Halbarad]] e dagli Elfi [[Elladan e Elrohir]], figli di Elrond. Qui Aragorn risveglia un esercito di morti, traditori di un giuramento fatto ad Isildur e per questo condannati a non trovare la pace. Con la promessa di essere liberati, accettano di aiutare Aragorn a sconfiggere i Corsari di Umbar, alleati di Sauron, che stavano per attaccare Minas Tirith dal fiume. Una volta annientati i Corsari, Aragorn affranca l'esercito dei morti e si dirige a bordo delle navi verso Minas Tirith insieme a Legolas, Gimli, alla Grigia Compagnia, il cui capo, Halbarad, verrà però ucciso in battaglia, e ai soldati del sud del reame di Gondor.
 
Anche le armate di Rohan, con Merry al seguito, si dirigono alla volta di Minas Tirith, superando le fortificazioni grazie ad un sentiero segreto mostrato loro dai [[Drúedain]], e gli eserciti di Rohan e di Gondor, quest'ultimo guidato dal principe di [[Dol Amroth]] [[Imrahil]], si incontrano per combattere le armate di Sauron nei [[Campi del Pelennor]]. La nipote del re Théoden, [[Éowyn]], riuscita ad intrufolarsi tra i soldati con il nome di Dernhelm e con Merry al seguito all'insaputa di suo zio e di suo fratello Éomer, divenuto nel frattempo erede al trono dopo la morte del cugino, pugnala e uccide il capo dei Nazgûl, il Re Stregone di Angmar, con l'aiuto decisivo di Merry, anche se poi restano entrambi feriti. Théoden, invece, muore schiacciato dal proprio cavallo. All'interno della cittadella Denethor, che ha perso il senno a causa dall'utilizzo di un Palantír, della morte del figlio prediletto Boromir e del ferimento apparentemente mortale del figlio minore Faramir, avvenuto durante un attacco precedente alla [[Battaglia dei Campi del Pelennor|battaglia]], si suicida bruciandosi vivo. Gandalf e Pipino riescono però a salvare Faramir, che era destinato ad essere bruciato vivo insieme al padre, da una morte certa. Gli eserciti di Gondor, comandato dal principe di [[Dol Amroth]] [[Imrahil]], e di Rohan, con l'aiuto decisivo dell'armata comandata da Aragorn, riescono a sconfiggere Sauron, anche se Halbarad viene ucciso in battaglia. Dopo la vittoria Aragorn, ormai rivelatosi come legittimo re, cura i feriti, poiché "le mani del re sono mani di guaritore". I feriti più gravi sono Faramir, Éowyn e Merry.
 
Dal momento che l'Anello non è stato ancora distrutto, i Capitani dell'Ovest decidono di muoversi verso i [[battaglia del Morannon|Cancelli di Mordor]] con la speranza di distrarre le forze del Nemico e di aprire la strada a Frodo verso il Monte Fato. Al Cancello Nero la [[Bocca di Sauron]], mostrando ai Capitani i beni appartenuti a Frodo, fatto prigioniero a Cirith Ungol, fa credere loro che il Portatore dell'Anello sia morto, ma i capitaniCapitani non si lasciano ingannare e lo ricacciano indietro. Dai Cancelli, però, fuoriesce ora un esercito di Orchi infinitamente soverchiante dal punto di vista numerico: per i Capitani dell'Ovest si prospetta quindi una disfatta, e Pipino sviene dopo che la carcassa di un [[Troll della Terra di Mezzo|Troll]] che aveva appena ucciso gli cade addosso.
 
==== Libro VI ====
Con l'aiuto di Sam, Frodo riesce a liberarsi dagli Orchi e a scappare dalla torre di Cirith Ungol. Giunti infine presso la voragine del Monte Fato, vengono improvvisamente attaccati da Gollum, ma Frodo, con un ultimo sforzo, riesce a sfuggirgli e a raggiungere l'interno del vulcano. Qui decide però di non distruggere l'Anello e se lo infila al dito. A questo punto, Gollum attacca nuovamente Frodo e riesce a sottrargli l'Anello staccandogli il dito con un morso ma, poiché mette un piede in fallo, cade nella lava distruggendo l'Unico insieme a se stesso: il 25 marzo 3019 Sauron viene quindi definitivamente sconfitto. Frodo e Sam vengono poi portati in salvo dalle [[Aquile della Terra di Mezzo|Aquile]], che in precedenza erano giunte durante la [[Battaglia del Morannon|battaglia]] in soccorso ai Capitani e che adesso portano Frodo e Sam nell'Ithilien, dove si ricongiungono con gli altri compagni e vengono onorati con grandi onori. In seguito, a Minas Tirith Aragorn viene incoronato [[Re dei Regni Riuniti|Re dei Regni Riuniti di Arnor e Gondor]] e sposa l'Elfa [[Arwen]], figlia di Elrond. Anche Faramir ed Éowyn si sposano, mentre Éomer sale al trono di Rohan.
 
Gli Hobbit tornano nella Contea per trovarla distrutta e asservita agli uomini di un certo Sharkey, installatosi nella Contea con la complicità di Lotho, divenuto in seguito una sua marionetta: (la visione che Frodo e Sam hanno avuto nello Specchio di Galadriel si è dunque rivelata esatta), installatosi nella Contea con la complicità di Lotho, divenuto in seguito una sua marionetta. I quattro Viaggiatori riescono però a convincere gli altri Hobbit a ribellarsi ai soprusi degli uomini di Sharkey: il 3 novembre 3019 ha così inizio la [[battaglia di Lungacque]], che termina con la vittoria degli Hobbit. Dopo la battaglia, gli Hobbit si recano a Casa Baggins per regolare i conti con Lotho, ma vi trovano Saruman, il quale, come in realtà già sospettavano gli Hobbit, si nascondeva sotto lo pseudonimo di Sharkey. Saruman non mostra alcun segno di pentimento per tutto il male che ha causato. Nonostante ciò, Frodo vieta agli altri Hobbit di ucciderlo e, mosso dalla pietà, lo lascia andare. Frodo tenta anche di convincere Grima Vermilinguo ad abbandonare il suo padrone, poiché non lo ritiene responsabile del male causato da Saruman, ma questi rivela agli Hobbit che Vermilinguo ha ucciso Lotho, e obbliga il suo servo a seguirlo dandogli un calcio in faccia. Vermilinguo, stanco dei maltrattamenti, uccide Saruman tagliandogli la gola, ma poi viene trafitto a morte da alcune frecce scagliate dagli Hobbit: finisce così la [[Guerra dell'Anello]].
 
Dopo la morte di Saruman, Sam utilizza il dono che gli aveva fatto Galadriel per far rifiorire la Contea e, in seguito, sposa l'amata [[Hobbit#R|Rosie Cotton]]. Frodo, invece, non riesce a trovare pace a causa del ricordo del suo fardello e delle ferite ricevute, pertanto, dopo aver lasciato tutti i suoi beni a Sam, compresi Casa Baggins, tornata in suo possesso dopo la morte di Lotho, e il [[Libro Rosso dei Confini Occidentali]], nel settembre del 3021 salpa dai [[Porti Grigi]] per le Terre Immortali insieme a Bilbo, il quale nel frattempo ha compiuto 131 anni, superando quindi il [[Gerontius Tuc|Vecchio Tuc]], che aveva raggiunto i 130, Gandalf, Elrond e Galadriel, che sonosi rivelano essere i portatori rispettivamente di Narya, Vilya e Nenya.
 
=== Appendici ===