Roma: differenze tra le versioni

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L'[[Barocco|età barocca]] fu caratterizzata da un grande rinnovamento urbanistico della città, sia da parte dei nobili e delle potenti famiglie cardinalizie, che costruirono nuove dimore in centro e sulle colline, sia da parte dei pontefici. Il vero artefice della grande opera di modernizzazione architettonica, culturale ed economica della città fu [[papa Sisto V]], pontefice per soli cinque anni ([[1585]]-[[1590]]).<ref>{{cita|Rendina, 2007|pp. 537-568}}.</ref> Nel [[1626]] fu inaugurata la nuova [[basilica di San Pietro in Vaticano]], emblema del dominio papale.
 
L'assolutismo papale fu interrotto solo quando gli sconvolgimenti creati dalla [[Rivoluzione francese]] portarono il 15 febbraio [[1798]] alla proclamazione della [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] e alla deposizione di [[papa Pio VI]].<ref>{{cita|Rendina, 2007|p. 651}}.</ref> La nuova forma di governo durò appena un anno, ma con l'avvento di [[Napoleone Bonaparte]], Roma entrò a far parte del [[Primo Impero francese]] ([[1808]]), con un ruolo simbolico importante, tanto da istituire il titolo di ''re di Roma'' per il proprio erede. Lo stesso Napoleone incaricò l'artista [[Antonio Canova]] di rinnovare la città; su suo ordine, inoltre, iniziarono gli scavi archeologici (in particolar modo al [[Foro Romano]]) guidati dal [[Francia|francese]] [[Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy|Quatremère de Quincy]].<ref>{{cita|Rendina, 2007|pp. 654-677}}.</ref> Durante il periodo francese, numerose furono le [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]] di opere d'arte a Roma.
 
Alla conclusione dell'era napoleonica, nonostante una fugace occupazione da parte di [[Gioacchino Murat]] nel novembre [[1813]], [[papa Pio VII]] tornò a Roma nel [[1814]], ripristinando il potere temporale papale come sancito dal [[Congresso di Vienna]].<ref>{{cita|Rendina, 2007|pp. 677-678}}.</ref>