Terremoto: differenze tra le versioni

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Già dall'Ottocento sono state inoltre studiate le correlazioni tra le variazioni dell'altezza della [[falda idrica]] e della [[gravità]] locale, oltre che dell'emissione di [[radon]], ma purtroppo allo stato attuale delle conoscenze non sono ancora stati elaborati modelli che permettano di evidenziare segnali utili alla previsione efficace di un terremoto o delle sue possibili caratteristiche, intensità e localizzazione spaziotemporale.
[[File:Gshap_north_europe.jpg|thumb|Mappa del [[rischio sismico]] in [[Nord-Europa]]]]
 
In particolare il radon si forma dal [[decadimento radioattivo]] del [[radio (elemento chimico)|radio]] ed essendo un [[gas nobile]] non si combina con gli altri [[elemento chimico|elementi]] e [[composto chimico|composti chimici]]; pertanto gran parte del radon che si forma all'interno delle rocce rimane intrappolato in esse. Se improvvisamente si verificano movimenti, fessurazioni, compressioni e distensioni di rocce, come avviene durante o immediatamente prima di un terremoto, il radon contenuto in profondità affiora sulla superficie terrestre, dove peraltro è già presente in una certa [[Concentrazione (chimica)|concentrazione]], aumentando la concentrazione locale con picchi improvvisi o i cosiddetti "spifferi"<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Richon, P.; Sabroux, J.-C.; Halbwachs, M.; Vandemeulebrouck, J.; Poussielgue, N.; Tabbagh, J.; Punongbayan, R.|anno=2003|titolo=Radon anomaly in the soil of Taal volcano, the Philippines: A likely precursor of the M 7.1 Mindoro earthquake (1994)|rivista=Geophysical Research Letters|volume= 30|numero= 9|pp=34–41|doi=10.1029/2003GL016902}}</ref>. Nella speranza di poter realizzare un sistema di previsione a breve termine e affidabile dei terremoti, vari studi sono in corso; per tale ricerca si utilizza una rete di rivelatori di radon, opportunamente distribuiti sulla superficie delle zone interessate.