Luigi XIV di Francia: differenze tra le versioni

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=== Aspetto e problemi di salute ===
Si ritiene che Luigi fosse un uomo bellissimo. Viene descritto come affascinante, con gli occhi azzurri e di bellissima corporatura. È stato anche riferito però da molti che il re non eccelleva nel suo aspetto. Nel 1956, Louis Hastier aveva derivato dalle dimensioni della armatura che era stata offerta a lui in dono nel 1668 dalla [[Repubblica di Venezia]], che il re non doveva essere più alto di 1,65 m. Questa deduzione ad ogni modo è stata ad oggi molto contestata<ref>Joëlle Chevé, ''Les 100 idées reçues'' (section ''Ancien Régime''), Le Point-Historia, marzo 2010</ref> dal momento che questa armatura era un articolo cerimoniale e pertanto regolato sugli standard medi dell'epoca: essa non era destinata ad essere indossata in quanto anche da diversi ritratti si può intuire come Luigi XIV si portasse sul campo di battaglia in parrucca e cappello di piume più che con pesanti ed anacronistiche corazze.
 
Secondo altri l'aspetto di Luigi XIV era invece gradevole e la sua figura era ben proporzionata. Si diceva che fosse di eccezionale bellezza, non a caso ebbe molte amanti. La signora de Motteville<ref name="Valentin Conrart 1855, p. 203">Valentin Conrart, ''Mémoires de Madame de Motteville sur Anne d'Autriche et sa cour'' (vol. 4), 1855, p. 203 (citato nell'opera di Joëlle Chevé, ''Les 100 idées reçues'' (section ''Ancien Régime''), Le Point-Historia, marzo 2010)</ref> dice ad esempio che, durante l'incontro sull'Isola dei Fagiani del giugno del 1660, quando il giovane sovrano si incontrò per la prima volta con la futura sposa, l'Infanta "lo guardò con occhi interessati per il suo bell'aspetto"; infine un testimone dell'epoca, François-Joseph de Chancel, maggiordomo della principessa palatina, sorella del re, avanzò delle misure precise sul suo fisico, ovvero "cinque piedi e otto pollici di altezza" (1,73 m).<ref name="Valentin Conrart 1855, p. 203"/>
 
Egli era un appassionato di danza e, come quasi tutti i suoi antenati, anche di caccia e di lunghe passeggiate a cavallo. Soprattutto nella sua giovinezza, Luigi XIV era robusto e insensibile alla fatica, e non si lamentava né del caldo né del freddo, né della pioggia né della grandine, un uomo di grande resistenza fisica e morale. La sua vita, di eccezionale lunghezza per l'epoca, fu paradossalmente minata continuamente da una cattiva salute e per questo era seguito quotidianamente dai propri medici personali (negli anni si susseguirono a questa carica Jacques Cousinot 1643-1646, François Vautier nel 1647, Antoine Vallot 1648-1671, Antoine d'Aquin 1672-1693 e, infine, Guy-Crescent Fagon fino alla morte del re), i quali spesso usarono ed abusarono dei metodi curativi più comuni all'epoca che comprendevano [[salasso|salassi]], purghe e clisteri (di questi ultimi ne fece quasi 5.000 in tutta la sua vita). Inoltre Luigi XIV aveva una serie di problemi poco "regali"<ref>Jérôme Watelet, ''Les “maelströms” de selles du Roi-Soleil'', La Lettre de l'Hépato-Gastroentérologue, vol. 3, n. 5, ottobre 2000, p. 269</ref>: il re aveva infatti l'alito cattivo a causa di problemi dentali come derivato dal diario del suo dentista personale Dubois nel 1676, fatto che lo costringeva quando aveva i suoi frequenti incontri con le sue amanti ad armarsi di fazzoletti profumati da passare in continuazione sotto il naso, esclusivamente caratterizzati però da essenze di fiore d'arancio che era l'unico profumo che il naso del re poteva tollerare<ref>Sacha Bogololski, ''Histoire du dentifrice'', in Actes de la SFHAD, Marseille, 23 juin 2000, p. 1-5</ref>. Oltre a questo, nel 1685 la situazione dentale del re peggiorò quando, durante un'operazione per la rimozione di un ascesso nella parte sinistra della bocca, gli venne strappata anche una parte del palato, provocando una "comunicazione oro-nasale".<ref>Henri Lamendin, ''Praticiens de l'art dentaire du XIVe au XXe siècle: Recueil d'anecdodontes'', Éditions L'Harmattan, 2007, p. 52-53</ref>