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:In primo luogo, qui stavamo parlando del censimento del 1921. E noto quindi che non sei riuscito a tirar fuori il nome di nemmeno uno storico che lo consideri adeguato. Segno questo punto. Passiamo allora al censimento austriaco del 1910, andando a dare un'occhiata agli autori da te citati. Gayda lo lascerei perdere su questo aspetto, per carità di patria (e non ti sto nemmeno a spiegare perché, giacché dovresti saperlo da solo). Matteo Bartoli è un autore (non uno storico) che scrisse le sue critiche sul censimento del 1910 un centinaio d'anni fa, e pure lui quindi lo lascerei perdere. Angelo Vivante non parla genericamente del censimento del 1910, ma specificamente del censimento a Trieste. Quindi c'entra poco con tutti gli edit che hai fatto su più o meno oscure cittadine istriane. Dario Alberi non è uno storico, anzi: direi che la sua guida dell'Istria è talmente piena di errori storici che sarebbe meglio stenderci un pietoso velo, pur apprezzando lo sforzo. Richard J. Evans nell'opera da te indicata (ho appena controllato) non critica per nulla il censimento austriaco del 1910. Salvo miei errori, non lo cita nemmeno: lui cita il censimento ungherese del 1910. Ma si tratta di un'altra cosa. Il libro di Novak in questo momento non l'ho sotto mano, ma andrò senz'altro a controllare. Invece ti cito un altro storico che critica pesantemente il censimento del 1921: è [[Raoul Pupo]]. Se vorrai, ti farò il lungo elenco degli autori (proprio a cominciare da Pupo) che utilizzano i dati dei censimenti austriaci ritenendoli i migliori possibili. Quindi direi che possiamo chiuderla qua.--[[Utente:Presbite|Presbite]] ([[Discussioni utente:Presbite|msg]]) 18:21, 14 lug 2020 (CEST)
Se non è valido Gayda, non sono validi nemmeno Pirjevec
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