Riforma della RAI del 1975: differenze tra le versioni

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È conosciuta comeLa '''riforma della RAI del 1975''', indica la nuova disciplina della [[Radiotelevisione Italiana]] disposta con l'emanazione della legge 14 aprile 1975, n. 103.
 
Il provvedimento introdusse nuove norme in materia di diffusione radiotelevisiva in [[Italia]].
 
== ContenutiI della leggecontenuti ==
Le norme più importanti possono essere così riassunte<ref name= grasso>[[Aldo Grasso]], Storia della televisione italiana, [[Garzanti]] [[2004]]</ref>:
 
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I Principi fondamentali del servizio pubblico, confermati dalla Riforma, sono ''indipendenza'', ''obiettività'' e ''apertura alle diverse tendenze politiche, sociali e culturali''. Tramite ne è l'apposita ''[[Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi]]''.
 
==Conseguenze Le conseguenze politiche ==
Con il passaggio del servizio pubblico dal controllo del governo a quello parlamentare, si avvia quel processo poi ribattezzato genericamente "[[Lottizzazione politica|Lottizzazione]]" (termine coniato nel 1974 da [[Alberto Ronchey]]), ovvero la spartizione dei canali radiotelevisivi della Rai su base elettorale.
 
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* assegnazione in toto di [[Rai 3]] al Partito Comunista, in modo da rafforzare definitivamente la stabilità politica dell'azienda e la stessa presenza della Democrazia Cristiana in Rai.<ref name= grasso/>
 
==ConseguenzeI risvolti culturali==
Gli anni immediatamente successivi alla riforma vengono ricordati come particolarmente prolifici sia dal punto di vista creativo che progettuale. La neonata concorrenza intellettuale fra le tre reti, infatti, aveva portato a una marcata contrapposizione fra stili e pubblici di riferimento. Questa nuova dimensione culturale e politica della Rai, innovatrice nei primi anni, {{cn|che poi, nei primi anni ottanta, venne abbandonata per divenire concorrente delle televisioni commerciali e tradire la propria natura istituzionale}}{{chiarire||sembra una RO}}, si andò inoltre a sovrapporre all'esordio delle regolari trasmissioni a colori (1º gennaio [[1977]]). {{cn|Questo permise agli autori televisivi libertà progettuale e un ventaglio di opportunità tecniche innovative, che portarono alla nascita di format di successo come ''[[Bontà loro]]'', ''[[Odeon. Tutto quanto fa spettacolo]]'', ''[[Non stop (programma televisivo)|Non stop]]'', ''[[Portobello (programma televisivo 1977)|Portobello]]'', ''[[Domenica in]]'', ''[[Fantastico (programma televisivo)|Fantastico]]'', ''[[L'altra domenica]]'', ''[[Onda libera (programma televisivo)|Onda libera]]'', ''[[Il teatro di Dario Fo]]'', ''[[Match (programma televisivo)|Match]]'', ''[[Supergulp!]]'', ''[[Stryx]]''.}}
 
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{{Rai}}
{{Portale|diritto|italia|politica|televisione}}
 
[[Categoria:Rai]]