Stazione di Milano Centrale: differenze tra le versioni

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Fin dal 1898 risultò evidente per [[Milano]] l'insufficienza degli impianti ferroviari di cui era dotata, particolarmente lampante nel caso della [[Stazione di Milano Centrale (1864)|Stazione Centrale]], ormai inadeguata a rispondere al sempre crescente numero di viaggiatori. Il Ministero dei Lavori Pubblici predispose pertanto una commissione di riforma. I lavori della commissione vennero basati su stime di crescita venticinquennali (con validità fino al 1925), che assumevano come valore medio di crescita le 65.000 unità annue rilevate negli anni passati. Dette stime si rivelarono del tutto fallaci: {{senza fonte|il tetto di crescita per il trasporto passeggeri, stimato al 1925 nelle 4.430.000 unità risultava già sforato nel 1903}}, allorché si superarono i 5 milioni di unità.<ref name="De Finetti146">{{cita|De Finetti|p. 146}}.</ref>
 
In seguito alla costituzione delle [[Ferrovie dello Stato]] ([[1905]]) il direttore generale [[Riccardo Bianchi]] predispose un progetto di riforma dell'intero nodo ferroviario milanese, che sostanzialmente corrisponde ancora oggi all'infrastruttura ferroviaria in superficie: era prevista la creazione di una [[Linea di cintura (Milano)|linea di cintura]] più esterna e posta in [[rilevato]], e di una nuova stazione centrale, più ampia e a struttura di testa. Il piano di riordino fu redatto parallelamente al nuovo [[Piano Pavia-Masera|piano di ampliamento della città]]<ref name="Columba 312">Columba, ''op. cit.'', p. 312</ref>.
 
Nel [[1906]], in occasione dell'inaugurazione dell'[[Expo 1906|esposizione universale]], il Re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] pose la prima pietra della nuova stazione<ref name="Columba 313">Columba, ''op. cit.'', p. 313</ref>, prevista circa 600 metri a nord della vecchia, nell'area dell'[[Campo Trotter|ex Trotter]]<ref name="Columba 312"/>, ovvero il primordiale campo sportivo utilizzato per le partite di casa del {{Calcio Milan|N}}.
 
Contemporaneamente venne indetto un concorso architettonico per il disegno delle facciate, da applicarsi su uno schema funzionale già definito dagli uffici delle FS, comprendente un [[albergo]] integrato nella facciata del [[fabbricato viaggiatori]]. Il concorso rimase tuttavia senza esito, per i ripensamenti dell'amministrazione ferroviaria<ref>Columba, ''op. cit.'', pp. 313-314</ref>.