The Connection (spettacolo teatrale): differenze tra le versioni

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== Lo spettacolo ==
=== Trama ===
L'opera ha un formato [[Metateatro|metateatrale]], con i personaggi di Jim Dunn (il produttore) e Jaybird (l'autore) che stanno cercando di mettere in scena una produzione sui reietti della società, utilizzando alcuni veri tossicomani che stanno aspettando l'arrivo del "contatto" (''the connection''), ossia dello spacciatore che venderà loro la dose di [[eroina]]. Quattro di essi sono musicisti [[jazz]], che si lanciano in improvvisazioni per passare il tempo, mentre l'autore protesta per i cambiamenti al [[copione]] effettuati dal gruppo.<ref>Biner, pp. 31-32.</ref>
Il titolo dell'opera si può tradurre con "intermediario", "contatto". Ed è il nome che un gruppo di drogati ha dato a Cowboy, un afroamericano che deve portare loro della droga. Lo spettacolo si presenta non come una pièce ma come una riunione reale di veri drogati, immaginata per un produttore cinematografico, che è là con i suoi cameramen e che parla con il pubblico. I drogati vivranno come in genere fanno quando aspettano la droga. Fra di loro quattro suonatori di jazz, che improvvisano. In sala, l'autore del canovaccio del film protesta per i cambiamenti che gli attori apportano al testo. Alla fine Cowboy arriva, accompagnato da un membro dell'Esercito della Salvezza; la polizia sorveglia i passanti. Uno dei drogati che sa di non dover aumentare la propria dose, lo fa e crolla in scena. Si riprenderà solo più tardi. Subito dopo questo incidente drammatico, l'autore si accorge che ciò che sta succedendo in scena gli è completamente sfuggito di mano e che l'opera non ha una conclusione.<ref name="Biner">Biner, p.32.</ref>
 
Alla fine il contatto, chiamato Cowboy, arriva e distribuisce la droga. Persino Jaybird, l'autore, vinto dalla curiosità la prova. Uno dei personaggi, Leach, chiede dell'altra eroina, poiché sostiene che non gli faccia effetto: ottenutala, va in [[overdose]] e si sente male, ma in seguito si riprende. Jaybird a quel punto capisce che la situazione gli è sfuggita di mano e che l'opera non ha una conclusione.<ref>Alonge e Davico Bonino, p. 170-171.</ref>
 
=== Genesi ===