Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane: differenze tra le versioni

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Il raccordo tra la cupola e il corpo dell'edificio è realizzato grazie alla presenza di quattro [[pennacchio (architettura)|pennacchi]] che poggiano sulla trabeazione. Il movimento ondulatorio dei muri e il ritmico alternarsi a forme sporgenti e rientranti danno luogo a un palpitante organismo plastico, la cui forma viene sottolineata dall'assenza di sontuose decorazioni. Una particolarità riguarda la presenza ricorrente di elementi riuniti a tre a tre: questo numero ricorda la Trinità, cui i Trinitari erano devoti (si notino gli angeli nei pennacchi, le nicchie per pilastri, le file dei cassettoni nelle nicchie sopra gli altari, le decorazioni delle foglie ed i fiori dalle finestre). Le croci dei Trinitari compaiono anche nelle decorazioni della cupola (come i cassettoni stessi).
 
==== La facciata ==== ciao
Nella [[facciata]] Borromini utilizza due ordini, uno superiore ed uno inferiore. La parte inferiore è caratterizzata da una successione di superfici concava - convessa - concava; mentre la superiore presenta tre parti concave di cui la centrale ospita un'edicola convessa. Egli gioca con la [[concavità]] e la convessità delle pareti creando una facciata dinamica e piena di movimento, ma anche con le fantasiose decorazioni come la nicchia posta sopra al portale d'ingresso (che ospita la statua di San Carlo Borromeo realizzata da [[Antonio Raggi]] tra il [[1675]] ed il [[1680]]) in cui le colonne sono due [[Cherubino|cherubini]] le cui ali vanno ad unirsi e creare una copertura alla statua. La facciata culmina con un medaglione ovale a superficie concava sorretto da angeli in volo, un tempo ospitante l'immagine di San Carlo. Borromini lavorerà alla facciata fino all'ultimo dei suoi giorni, ma riuscirà a completare solamente la metà inferiore. Il motivo stilistico concavo-convesso fu poi applicato dal nipote di Francesco Borromini, Achille Larducci di Salò, nella costruzione della [[Chiesa_di_San_Matteo_(Lecce)|Chiesa di San Matteo]] di [[Lecce]].