Filippo II di Spagna: differenze tra le versioni

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=== Ascesa al trono ===
[[File:Titian - King Philip II of Spain - Google Art Project.jpg|alt=|sinistra|miniatura|324x324px|Ritratto del Re di Spagna Filippo II d'Asburgo, (Opera di [[Tiziano Vecellio]] e conservato presso il [[Cincinnati Art Museum]])]]
[[File:Carlos I y Felipe II.jpg|thumb|upright=1.4|[[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] e Filippo II in un ritratto seicentesco]]
[[File:Impero di Carlo V.png|thumb|I Domini di Carlo V|300x300px]]
Carlo V aveva governato il regno di Spagna e il [[Sacro Romano Impero]]<ref name="JBE"/>; avrebbe pertanto desiderato che suo figlio gli succedesse anche come imperatore ma incontrò l'opposizione del fratello, [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]], eletto [[re dei Romani]] nel [[1531]]. Nel [[1550]], l'imperatore consegnò ufficialmente al figlio la reggenza dei domini spagnoli dai quali dipendevano i domini dell'Italia meridionale e le colonie. Nel [[1551]], per risolvere gli screzi con il fratello Ferdinando, l'imperatore fu costretto a un compromesso: Ferdinando sarebbe divenuto [[imperatore]], [[Sovrani di Germania|re di Germania]] e [[re d'Italia]], ma dopo la sua morte, Filippo avrebbe ottenuto i titoli concedendo al figlio di Ferdinando, [[Massimiliano II d'Asburgo|Massimiliano]], la corona di [[re dei Romani]] e l'incarico di governatore della Germania.
 
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=== Politica interna ===
[[File:Dominios de Felipe II-itPhilipIISpain.pngjpg|sinistraalt=|miniatura|300x300px477x477px|DominiStampa spagnoliraffigurante alil tempoRe di FilippoSpagna FIlippo II d'Asburgo]]
Dopo aver vissuto, nei primi anni del suo regno, nei [[Paesi Bassi]]<ref>{{cita|Parker|1990|p.41|Parker}}.</ref> Filippo II decise di tornare in Spagna stabilendo la capitale del proprio impero presso la città di [[Madrid]], al centro dell'altopiano della Castiglia. Sebbene sia stato descritto come un monarca assoluto, Filippo II dovette affrontare non pochi vincoli alla sua autorità. Infatti, l'[[Impero spagnolo]], su cui regnava, non era uno stato unitario ma una federazione di regni separati che conservavano ciascuno le proprie leggi, i ''fueros'', usanze, consuetudini e statuti o privilegi, le ''cortes'' locali conservavano la piena potestà tributaria e potevano in ogni momento opporsi ai voleri del governo centrale e infine neppure le forze armate erano unitarie ma venivano arruolate tra la popolazione delle province alle quali restavano fortemente legate.
 
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==== Situazione finanziaria e inflazione ====
{{vedi anche|Rivoluzione dei prezzi}}
{{vedi anche|Rivoluzione dei prezzi}}Carlo V aveva lasciato a Filippo un debito di circa 3 000 di [[Ducato (moneta)|ducati]] con un deficit annuo di un milione. Il debito, unito alle forti spese militari e alla necessità anche in periodo di pace di provvedere alla difesa di un impero estremamente variegato (la sola [[Armata delle Fiandre]] costava 1 200 000 fiorini al mese<ref>{{cita|Parker|1972|p.114|Parker}}.</ref>), rese la situazione finanziaria estremamente precaria, tanto che Filippo II dovette dichiarare [[Fallimento (diritto)|fallimento]] per tre volte: nel [[1557]], [[1575]] e [[1596]].
[[File:Felipe II con el manto de la Orden del Toisón de Oro (Libro del Toisón de Oro).jpg|miniatura|493x493px|Ritratto del Re di Spagna FIlippo II d'Asburgo con le vesti dell'[[Ordine del Toson d'oro]], (Opera di [[Simon Bening]] e conservata presso l'Instituto Valencia of Don Juan)]]
{{vedi anche|Rivoluzione dei prezzi}}Carlo V aveva lasciato a Filippo un debito di circa 3 000 di [[Ducato (moneta)|ducati]] con un deficit annuo di un milione. Il debito, unito alle forti spese militari e alla necessità anche in periodo di pace di provvedere alla difesa di un impero estremamente variegato (la sola [[Armata delle Fiandre]] costava 1 200 000 fiorini al mese<ref>{{cita|Parker|1972|p.114|Parker}}.</ref>), rese la situazione finanziaria estremamente precaria, tanto che Filippo II dovette dichiarare [[Fallimento (diritto)|fallimento]] per tre volte: nel [[1557]], [[1575]] e [[1596]].
 
Con la dichiarazione di fallimento, il re non ottemperava alle proprie obbligazioni né i creditori avrebbero potuto costringerlo a ottemperare, ma questo significava che ogni qualvolta in futuro la monarchia avesse avuto bisogno di prestiti, li avrebbe ottenuti a tassi d'interesse estremamente più alti e con l'obbligo di fornire garanzie per esempio sui proventi minerari o sul patrimonio fondiario. Si creava, cioè, una situazione di avvitamento la quale, a sua volta, costrinse la monarchia a dichiarare default per ben sei volte nei successivi 65 anni<ref>{{cita|Azar|p.488|Azar}}.</ref>.
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Ogni provincia, pur sotto il controllo di un viceré, dipendente direttamente da Filippo II, conservava i diritti e le competenze sovrane antecedenti all'unione con la Castiglia mentre il sovrano, in caso di conflitti, avrebbe dovuto assumere il ruolo di arbitro finale. A causa di questa complessa situazione, Filippo decise di istituire una forte amministrazione centrale incentrata sulla corte e sulla persona del monarca, avente come sede unica la città di [[Madrid]], favorita per la sua posizione al centro dell'altopiano di Castiglia e maggiormente adatta in caso di ulteriore espansione urbana rispetto a [[Valladolid]] o [[Toledo]]. Nelle vicinanze della città, inoltre, costruì la reggia di [[San Lorenzo de El Escorial]] prendendo come modello architettonico la graticola su cui fu bruciato [[San Lorenzo]]. Al vertice della burocrazia si trovava la corona in capo alla quale dipendevano diversi consigli collegiali.
 
[[File:Philip II's realms in 1598.png|thumb|upright=1.9|L'Impero Spagnolo nel [[1598]].
{{legend|#008000|Territori di competenza del Consiglio di Castiglia}}
{{legend|#f5ab12|Territori di competenza del Consiglio d'Aragona}}
{{legend|#0000ff|Territori di competenza del Consiglio del Portogallo}}
{{legend|#800000|Territori di competenza del [[Supremo Consiglio d'Italia|Consiglio d'Italia]]}}
{{legend|#ff0000|Territori di competenza del [[Consiglio delle Indie]]}}
{{legend|#d87ada|Territori di competenza del Consiglio delle Fiandre}}]]
 
I più importanti era competenze generali sull'intero impero e a essi si affiancavano sei consigli incaricati di amministrare determinate aree sottoposte alla corona: Consiglio della Castiglia, [[Consiglio delle Indie|delle Indie]], della corona Portoghese, delle Fiandre, di [[Supremo Consiglio d'Italia|Italia]], dell'Aragona. Ai consigli con ambito territoriale, furono aggiunti quattro organi collegiali specializzati in alcune materie: [[Inquisizione spagnola|inquisizione]], ordini militari, finanze e imposte per le Crociate<ref name="cita|Williams|p.35|Williams">{{cita|Williams|p.35|Williams}}.</ref>.
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=== Politica estera ===
[[File:Philip II.jpg|thumb|left|Filippo II ritratto in armatura da [[Tiziano]]|513x513px]]
 
La politica estera di Filippo II fu determinata da una combinazione di fervore [[Chiesa cattolica|cattolico]] e di zelo dinastico.
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==== Il Mediterraneo ====
{{vedi anche|Battaglia di Gerba|Grande assedio di Malta|Battaglia di Lepanto}}
[[File:Flag of the Tercios Morados Viejos.svg|thumb|Vessillo delle forze armate spagnole durante il regno di Filippo II]]
Altro fronte caldo fu il Mediterraneo dove il potere crescente dell'Impero ottomano minava la stabilità dell'Impero spagnolo. Infatti nel [[1558]] l'ammiraglio turco [[Piyale Paşa|Piyale Pascià]] conquistò le [[Isole Baleari]], infliggendo gravi danni su [[Minorca]] e riducendo la popolazione in schiavitù per poi razziare le coste spagnole. A questo punto, Filippo II fece appello al Papa e a tutte le altre potenze mediterranee per unirsi in coalizione e contenere il turco. Dal dominio siciliano prese il via il conflitto con i turchi e i corsari musulmani con una "militarizzazione" dell'isola portata avanti da [[viceré]] dalle spiccate attitudini militari che costruirono torri d'avvistamento, mura intorno alle città progettate secondo i principi della fortificazione moderna, cittadelle a difesa di porti e punti nevralgici.
 
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==== La conquista del Portogallo ====
{{vedi anche|Crisi di successione portoghese}}
[[File:Felipe II, con la armadura de San Quintín.jpg|alt=|miniatura|478x478px|Ritratto in Armatura del Re di Spagna Filippo II d'Asburgo]]
[[File:Anthony I of Portugal.jpg|upright|thumb|[[Antonio I del Portogallo]]]]
 
Nel [[1578]] il giovane re [[Sebastiano I del Portogallo]] morì nella [[Battaglia di Alcazarquivir]] non lasciando alcun erede; gli succedette lo zio, ultimo membro legittimo della casata di [[Aviz]], [[Enrico I del Portogallo|Enrico I]]. Il nuovo sovrano era però già anziano e soprattutto era diventato cardinale e inquisitore generale; solo il [[papa Gregorio XIII]] avrebbe potuto liberarlo dai suoi voti per consentirgli di tornare allo stato laicale, sposarsi e sperare di avere un erede. Ciò non avvenne e quando il Cardinale-re Enrico I morì, nel [[1580]], si aprì la [[Crisi di successione portoghese]]. Dopo la scomparsa di Enrico I fu disposta la creazione, secondo le volontà del defunto, di un consiglio di reggenza, mentre fu convocata la dieta ad Almereim per scegliere il nuovo sovrano.
 
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==== Maria I d'Inghilterra ====
{{vedi anche|Maria I d'Inghilterra}}
[[Image:Felipe of Spain and MariaTudor-2010-13-09.jpg|thumb|left|[[Maria I d'Inghilterra]] e Filippo II|388x388px]]
Dopo la morte della sua prima moglie, [[Maria Emanuela d'Aviz]], Filippo, su consiglio del padre, decise di risposarsi con la trentasettenne [[Maria I d'Inghilterra]]. Il matrimonio fu celebrato il 25 luglio del [[1554]] nella [[Cattedrale di Winchester]] e il fatto che avvenne appena due giorni dopo il loro primo incontro fece pensare sin dall'inizio a un matrimonio dinastico. Le nozze non incontrarono il favore popolare né quello della Camera dei Comuni, la quale, di concerto con il Lord Cancelliere Gardiner, tentò di dissuadere la regina per farle sposare un inglese ma senza esito e, in ogni caso, impose delle restrizioni.
 
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== Giudizio storico ==
[[File:Sánchez Coello Royal feast.jpg|thumb|Filippo e Anna d'Austria banchettano con la famiglia e i cortigiani, dipinto di [[Alonso Sánchez Coello]]|478x478px]]
Sotto Filippo II, la Spagna raggiunse l'apice della sua potenza, ma, nonostante l'enorme fiume di ricchezze proveniente dall'immenso impero coloniale, non fu in grado di sopprimere il protestantesimo, di reprimere la ribellione olandese o di restaurare il cattolicesimo in Inghilterra. Tale politica estera fu certamente ispirata da un forte zelo religioso che lo portava a considerare la difesa dell'ortodossia cattolica come uno dei suoi principali obiettivi secondo il principio del ''[[cuius regio, eius religio]]''. Per tale motivo adottò un approccio estremamente rigido nei confronti dei ribelli, da lui assimilati ai [[Impero ottomano|turchi ottomani]], riuscendo peraltro a impedire la diffusione del protestantesimo nei suoi domini in Italia e Spagna e a restaurarlo nelle Fiandre meridionali, l'odierno [[Belgio]].
 
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La sua figura fu considerata assai negativamente anche in paesi cattolici quali la Francia o l'Italia per via della paura e l'invidia per i successi o per il dominio spagnolo nonostante gli sforzi di molti storici per separare la leggenda dalla realtà: Martin Hume, nel suo ''Philip II of Spain'' (Londra, 1897) tentò di separare i pregiudizi, ormai radicati nel patrimonio culturale europeo, dalla realtà e sulla sua scia si pose Carl Bratli con l'opera ''Filip of Spanien'' (Koebenhaven, 1909); altri, invece, come Ludwig Pfandl,'' Felipe II. Bosquejo de una vida y un tiempo'' (Monaco di Baviera, 1938) mantennero un giudizio estremamente negativo sulla personalità del re sottolineando i danni della sua politica estera ed economica.
 
Al contrario gli storici di lingua spagnola tendono generalmente a considerare maggiormente i suoi successi militari sottacendo l'indifferenza (o il supporto) verso il fanatismo cattolico o enfatizzando i successi in campo culturale e l'effimero sviluppo commerciale del regno<ref>{{cita|W.T. Walsh||W.T. Walsh}}</ref>. Tale aspetto viene considerato in alcune opere recenti, tra cui in particolare, ''España y los españoles en la Edad Moderna'' (Salamanca, 1979), il cui autore, Fernández Álvarez, è sostenitore della tesi per cui la figura del sovrano venne interpretata in chiave patriottica nel corso del regime franchista, tra gli anni quaranta e cinquanta del secolo XX dando luogo alla cosiddetta Leggenda Bianca.[[File:Cenotafio de Felipe II y su familia.jpg|thumb|Cenotafio di Filippo II e della famiglia reale all'Escorial|315x315px]]
 
Piuttosto duri furono molti storici italiani e M. Van Durme che descrisse il sovrano come fanatico, dispotico, un criminale mostro imperialista<ref>{{cita|Van Durme||Van Durme}}</ref>, minimizzando le vittorie militari di [[Battaglia di San Quintino|San Quintino]] e di [[Battaglia di Lepanto|Lepanto]] e sopravvalutando la sconfitta dell'[[Invincibile Armada]] seguendo una scia diffusa tra gli storici inglesi e fortemente criticata da quelli spagnoli. Tra gli altri, Cabrera de Córdoba<ref>{{cita|Cabrera de Córdoba||Cabrera de Córdoba}}</ref> sottolineò quanto la gran parte delle perdite dell'invincibile Armada fossero derivate dalle tempeste e non dallo scontro con la flotta inglese e che in ogni caso il fallimento non portò cambiamenti nei rapporti di forza tra i vari stati europei. Inoltre, come giustamente fa notare Martin Hume nel suo già citato ''Philip II of Spain'', se si volesse compiere una valutazione oggettiva del regno di Filippo II sarebbe necessario analizzare anche l'operato dei suoi principali oppositori [[Elisabetta I d'Inghilterra]] e [[Guglielmo I di Nassau]], considerati come veri e propri padri fondatori dei rispettivi paesi, diminuendo così la loro importanza nella storia.
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== Matrimoni e discendenza ==
[[File:Sánchez Coello Royal feast.jpg|thumb|Filippo e Anna d'Austria banchettano con la famiglia e i cortigiani, dipinto di [[Alonso Sánchez Coello]]]]
[[File:Cenotafio de Felipe II y su familia.jpg|thumb|upright|Cenotafio di Filippo II e della famiglia reale all'Escorial]]
 
Filippo si sposò per ben quattro volte e per quattro volte divenne vedovo e, pur avendo numerosi figli, solo pochi di essi giunsero all'età adulta.