Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans: differenze tra le versioni

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==Il sito==
 
Il termine “area megalitica” è utilizzato per la prima volta da Franco Mezzena, scopritore dell'area archeologica, per definire sinteticamente il ritrovamento aostano, che presenta diretti riscontri con il sito di [[Sion (Svizzera)|Sion]], del [[Petit-Chasseur]], in [[Svizzera]]. Con “area megalitica” si intende una porzione di terreno, più o meno vasta, nella quale sono presenti testimonianze monumentali megalitiche multiple e di tipo diverso.
[[File:Area megalitica 9.jpg|miniatura|271x271px]]
Il termine “area megalitica” è utilizzato per la prima volta da Franco Mezzena, scopritore dell'area archeologica, per definire sinteticamente il ritrovamento aostano, che presenta diretti riscontri con il sito di [[Sion (Svizzera)|Sion]], del [[Petit-Chasseur]], in [[Svizzera]]. Con “area megalitica” si intende una porzione di terreno, più o meno vasta, nella quale sono presenti testimonianze monumentali megalitiche multiple e di tipo diverso. Il sito di Saint-Martin-de-Corléans si configura inizialmente come un’area sacra, caratterizzata da diverse fasi di frequentazione, che iniziano nel Neolitico recente proseguono nell'Eneolitico (età del Rame) e attraversano le successive [[età del bronzo|età del Bronzo]], del [[Età del ferro|Ferro]] e [[Storia romana|romana]], per giungere sino al [[Medioevo]] e alla [[Storia contemporanea|età contemporanea]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Uno sguardo in anteprima. Cantiere area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans|anno=2016}}</ref>
 
L'area è configurata dapprima come un santuario all'aperto, destinato a pratiche rituali reiterate nel tempo e connesse a culti agricoli e dei viventi, dato il ritrovamento di regolari solchi di [[aratura]] sul terreno, pozzi a forma cilindrica, fori di palo in allineamento orientato e [[stele]] antropomorfe. Il sito assume solo negli ultimi secoli del III millennio a.C. funzione funeraria, divenendo una [[necropoli]] privilegiata, con tombe monumentali di varia tipologia, alcune delle quali costruite riutilizzando le stele.
[[File:Église Saint-Martin-de-Corléans.jpg|thumb|left|La chiesa parrocchiale di Saint-Martin-de-Corléans]]
 
[[File:Particolare della aratura.jpg|miniatura|273x273px|Particolare dell'aratura di consacrazione]]
Al sorgere dell'età del Bronzo, attorno al 2200 a.C. e per cause ancora da precisare, il sito viene a perdere progressivamente la sua funzione cultuale, mantenendo la destinazione funeraria; in seguito, nell'età del Bronzo finale, è utilizzato con funzioni agricole per oltre un millennio.
Infine, la funzione sacrale e funeraria dell’area megalitica nel corso della storia fa presumere la presenza, nelle immediate vicinanze, di un importante centro abitato, collocato probabilmente a nord-ovest dell'area stessa, ma che non è ancora stato possibile individuare.<ref>[http://www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/siti_archeologici/st_martin/archeologia/default_i.asp Il sito archeologico preistorico - Regione autonoma Valle d'Aosta]</ref> Secondo una leggenda della tradizione erudita valdostana, l'area sarebbe stata utilizzata per sepolture rituali della città di [[Cordelia (città)|Cordela]], fondata da ''Cordelo'' (o ''Cordelus''), leggendario capostipite dei [[Salassi]], che doveva trovarsi in un'area più elevata rispetto al sito di Saint-Martin. Ad oggi questi dati non risultano verificabili per la mancanza di fonti.
[[File:Particolare della aratura.jpg|miniatura|273x273px|Particolare dell'aratura di consacrazione]]
Infine, la funzione sacrale e funeraria dell’area megalitica nel corso della storia fa presumere la presenza, nelle immediate vicinanze, di un importante centro abitato, collocato probabilmente a nord-ovest dell'area stessa, ma che non è ancora stato possibile individuare.<ref>[http://www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/siti_archeologici/st_martin/archeologia/default_i.asp Il sito archeologico preistorico - Regione autonoma Valle d'Aosta]</ref>
 
Secondo una leggenda della tradizione erudita valdostana, l'area sarebbe stata utilizzata per sepolture rituali della città di [[Cordelia (città)|Cordela]], fondata da ''Cordelo'' (o ''Cordelus''), leggendario capostipite dei [[Salassi]], che doveva trovarsi in un'area più elevata rispetto al sito di Saint-Martin. Ad oggi questi dati non risultano verificabili per la mancanza di fonti.
 
[[File:Église Saint-Martin-de-Corléans.jpg|thumb|left|La chiesa parrocchiale di Saint-Martin-de-Corléans]]
 
Il sito archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, collocato nella porzione occidentale della città di Aosta, sorge a ridosso di una chiesa medioevale, dedicata a [[Martino di Tours|San Martino di Tours]] e testimoniata per la prima volta nel 1176.<ref>{{Cita libro|autore=R. Poggiani Keller, P. Curdy, A. M. Ferroni, L. Sarti|titolo=Area megalitica Saint-Martin-de-Corléans : parco archeologico e museo : guida breve|anno=2016}}</ref>
 
Nel giugno del 1969, l’area limitrofa all'[[abside]] è oggetto di interventi edilizi per l’edificazione di alcuni edifici residenziali. Durante la fase di sbancamento, le ruspe intercettano la parte sommitale di una stele decorata .<ref>{{Cita pubblicazione|autore=R. Domaine; G. De Gattis; G. Zidda; L. Raiteri; M.Venegoni|titolo=Saint-Martin-de-Corléans, va in scena la preistoria|rivista=Archeologia Viva|volume=|numero=180}}</ref> Il riconoscimento e identificazione di questo elemento litico da parte degli archeologi della Soprintendenza regionale, Franco Mezzena e Rosanna Mollo Mezzena, portano all'immediata sospensione dei lavori.
 
Il sito archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, collocato nella porzione occidentale della città di Aosta, sorge a ridosso di una chiesa medioevale, dedicata a [[Martino di Tours|San Martino di Tours]] e testimoniata per la prima volta nel 1176.<ref>{{Cita libro|autore=R. Poggiani Keller, P. Curdy, A. M. Ferroni, L. Sarti|titolo=Area megalitica Saint-Martin-de-Corléans : parco archeologico e museo : guida breve|anno=2016}}</ref> Nel giugno del 1969, l’area limitrofa all'[[abside]] è oggetto di interventi edilizi per l’edificazione di alcuni edifici residenziali. Durante la fase di sbancamento, le ruspe intercettano la parte sommitale di una stele decorata .<ref>{{Cita pubblicazione|autore=R. Domaine; G. De Gattis; G. Zidda; L. Raiteri; M.Venegoni|titolo=Saint-Martin-de-Corléans, va in scena la preistoria|rivista=Archeologia Viva|volume=|numero=180}}</ref> Il riconoscimento e identificazione di questo elemento litico da parte degli archeologi della Soprintendenza regionale, Franco Mezzena e Rosanna Mollo Mezzena, portano all'immediata sospensione dei lavori. L'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta procede all'acquisizione dell'area.
L'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta procede all'acquisizione dell'area.
 
In breve tempo iniziano le ricerche sistematiche, con annuali campagne di scavo proseguite per oltre un ventennio, riprese per ulteriori approfondimenti nel 2001 e tra il 2006 e il 2008, sino a sondaggi di microscavo condotti nell'attualità.<ref name="a">{{Cita web|url=http://www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/siti_archeologici/st_martin/archeologia/default_i.asp|titolo=Il sito archeologico preistorico - Regione autonoma Valle d'Aosta|autore=Regione Autonoma Valle d'Aosta|sito=www.regione.vda.it|lingua=it|accesso=2017-07-05}}</ref>