Carl Burckhardt: differenze tra le versioni

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Entrò in diplomazia nel [[1918]] come addetto alla legazione di [[Vienna]]. Alternò la carriera diplomatica agli studi storici, fino a che nel [[1937]] l'ottima considerazione ottenuta in campo internazionale lo portò alla nomina come ''Alto Commissario della [[Società delle Nazioni]]'' per la [[Città Libera di Danzica]]. Fu uno dei protagonisti della grave crisi del [[1939]], che contrappose tedeschi e polacchi, cercando in tutti i modi di scongiurare la guerra. L'11 agosto 1939 si recò personalmente, accompagnato da [[Albert Forster]], [[Gauleiter]] di Danzica, al [[Berghof]], nel nido d'aquila di [[Hitler]], per cercare di salvare la pace, ma tutto quello che ottenne fu un'anticipazione sull'aggressione che la [[Germania]] avrebbe inferto alla [[Polonia]] solo venti giorni dopo.
 
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] costrinse Burckhardt a dare le dimissioni nel dicembre [[1939]]. Nel dopoguerra è stato ambasciatore svizzero in [[Francia]] e presidente del [[Comitato Internazionale della Croce Rossa]]. Si è dedicato anche all'insegnamento universitario e tra le sue pubblicazioni la biografia del cardinal ''[[Richelieu]],'' tradotta e più volte ristampata anche in italiano, rimane il suo lavoro notoriamente più significativo.
 
== Onorificenze ==