Mago: differenze tra le versioni

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Il suo potere derivava in particolare dal [[libero arbitrio]] donatogli da [[Dio]], dall'essere stato creato a Sua immagine e somiglianza, e dalla centralità da lui occupata nell'intero universo: un'altra definizione dell'uomo fu infatti quella di ''[[copula mundi]]'', ossia unificatore e mediatore tra [[cielo (religione)|cielo]] e [[sublunare|terra]], [[macrocosmo e microcosmo]].<ref>Ubaldo Nicola, ''Atlante illustrato di filosofia'', pag. 228, Giunti Editore, 1999.</ref>
 
Il mago era in definitiva per i [[filosofia rinascimentale|filosofi rinascimentali]] un «[[uomo universale]]», esperto di tutti i rami del sapere, soprattuttospecialmente di [[astrologia]], [[alchimia]], [[numerologia]], [[medicina alternativa|medicina]], [[fisica]], [[filosofia naturale|filosofia]], [[occultismo]], ecc. In [[Italia rinascimentale|Italia]] questa figura fu impersonata specialmentesoprattutto da [[Marsilio Ficino]] e [[Pico della Mirandola]], sebbene resa poco esplicita per il timore di persecuzioni da parte delle autorità.
 
Anche per [[Giordano Bruno]], il mago non è che «un [[sapiente]] dotato della capacità di agire»,<ref>Simonetta Bassi, ''La magia naturale'', cit. in G. Bruno, ''Opere magiche'', a cura di M. Ciliberto, pag. 167, Milano, Adelphi, 2000.</ref> e così [[Agrippa di Nettesheim]], attivo in [[Germania]], per il quale la figura del mago abbraccia quella del «[[sapiente]], [[sacerdote]] e [[profeta]]», perché conoscitore dei segreti sia [[fisica|fisici]] che [[metafisica|metafici]] della natura, sapendo metterli in pratica.<ref name=rinascimento>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/il-rinascimento-magia-e-astrologia_%28Storia-della-Scienza%29/|titolo=Il Rinascimento: magia e astrologia|autore=Germana Ernst|editore=Enciclopedia Treccani - Storia della Scienza|anno=2001}}</ref>