Umberto II di Savoia: differenze tra le versioni

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Nei suoi primi anni di vita l'educazione venne lasciata in mano alla madre, donna di gusti estremamente semplici e casalinghi, dolce e sensibile, verso la quale il figlio avrebbe sviluppato un legame profondo e un affetto duraturo<ref>Luciano Regolo, ''Il re Signore'', Simonelli Editore, p. 29.</ref>, che andava a compensare il rapporto distaccato col padre. [[Elena del Montenegro|Elena]] era una madre premurosa e protettiva, che cercava quanto più possibile di mitigare le asprezze del protocollo e della vita di corte<ref>G. Oliva, Umberto II, p. 48.</ref>, [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] era un uomo colto, ma «caratterialmente arido, riservato, diffidente, che nell'introspezione nasconde un groviglio di frustrazioni per l'inferiorità fisica e per il peso di una formazione troppo severa»<ref>G. Oliva, ''Umberto II'', p. 45.</ref>.
 
 
[[File:Famiglia Reale d'Italia.jpg|miniatura|Umberto II con gli altri membri della [[Casa Savoia|famiglia reale]]]]
I problemi derivati dalla modesta statura, l'educazione di stampo militaresco impartitagli dal colonnello [[Egidio Osio]], suo governatore nella prima giovinezza, gli avevano reso estremamente difficile mettersi in relazione con gli altri, compresi i figli e soprattutto Umberto, in cui vedeva prima di tutto un erede al trono da educare come tale: vigevano nelle relazione del padre verso il figlio «autorità, etichetta, rigore, un sostanziale distacco in cui si mescolano la naturale freddezza emotiva del sovrano e la volontà di imporre un modello regale di comportamento»<ref name="ref_A">G. Oliva, ''Umberto II'', p. 47.</ref>.