Aldo Capitini: differenze tra le versioni

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[[File:Giovanni Gentile sgr.jpg|verticale|sinistra|miniatura|[[Giovanni Gentile]] negli [[anni 1930|anni trenta]], ai tempi del direttorato alla Normale]]
 
In seguito alla larga diffusione del suo libro, Capitini promuove assieme a [[Guido Calogero]] un movimento culturale che negli anni successivi cercherà di trasformare in un progetto politico atto a realizzare le idee di libertà individuale e di uguaglianza sociale contenute negli "Elementi". Nasce così nel [[1937]] il [[Liberalsocialismo|Movimento Liberalsocialista]], in un anno segnato dall'assassinio dei [[Fratelli Rosselli]], dalla morte di [[Antonio Gramsci]] e da una forte ondata di violenza repressiva contro l'opposizione antifascista. Alle attività del movimento collaborano, tra gli altri, [[Ugo La Malfa]], [[Giorgio Amendola]], [[Norberto Bobbio]] e [[Pietro Ingrao]].
 
Nel febbraio [[1942]] la polizia fascista effettua una retata nel corso di una riunione del gruppo dirigente liberalsocialista, in seguito alla quale Capitini e gli altri partecipanti alla riunione vengono rinchiusi nel carcere fiorentino delle Murate. Dopo quattro mesi Capitini viene rilasciato, grazie alla sua fama di "religioso". «Quale tremenda accusa contro la religione, se il potere ha più paura dei rivoluzionari che dei religiosi», commenterà più tardi.