Festa della Sensa: differenze tra le versioni

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Il secondo evento, è collegato all'anno [[1177]], quando, sotto il doge [[Sebastiano Ziani]], [[Papa Alessandro III]] e l'imperatore [[Federico Barbarossa]] stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine alla diatriba secolare tra Papato e Impero.
 
In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello ''[[Sposalizio del Mare]]''<ref name=":0">{{Cita|Ambrosini, 1996|cap. 2 ''Feste'', par. e ''La festa della " Sensa "''}}.</ref><ref>{{Cita|Romanin, 1860|pp. 36-40}}.</ref>.
 
== Storia ==
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{{Vedi anche|Sposalizio del Mare}}
Secondo una tradizione esistente almeno dal XIII secolo, la cerimonia dello sposalizio del mare veniva fatta risalire alla [[pace di Venezia]], durante la quale [[papa Alessandro III]] concesse al doge [[Sebastiano Ziani]] e ai suoi successori, di sposare il mare per confermare il predominio veneziano su di esso. In realtà già nel 1177 a Venezia esisteva una cerimonia simile in ricordo della vittoria in Dalmazia contro i pirati [[narentani]] conseguita dal doge [[Pietro II Orseolo]] nell'anno 1000. La cerimonia, probabilmente di origine [[Impero bizantino|bizantina]], era costituita dalla benedizione del mare da parte del [[Diocesi di Castello|vescovo di Olivolo]] alla presenza del doge, assumendo la forma dello sposalizio della mare solo dopo la quarta crociata, con l'accentuarsi dell'immagine "imperiale" di Venezia. Nel corso della cerimonia il doge a nome della Repubblica confermava la propria autorità sul mare svuotando un'ampolla di acqua santa nel mare dopo la benedizione. Lo sposalizio del mare avveniva con l'utilizzo del bucintoro, l'imbarcazione da parata utilizzata in occasioni di particolare rilevanza simbolica<ref name=":0" />.
 
=== Il banchetto ===
Una volta tornato a San Marco il doge visitava la fiera della Sensa e poi all'ora di pranzo offriva al palazzo Ducale uno sfarzoso banchetto a cui erano invitati cento [[Arsenalotto|arsenalotti]] disposti su dieci tavoli, membri illustri del [[Patriziato (Venezia)|patriziato]] e gli [[Ambasciatore|ambasciatori]], inoltre alla prima portata era ammesso un pubblico di spettatori in rappresentanza della cittadinanza<ref name=":0" />. Il banchetto si apriva con diversi antipasti, solitamente confetture e torte ripiene carne, frutta e verdura e talvolta contenevano monete d'argento in regalo agli ospiti. La tavola abbondava di vino greco (di qualità migliore rispetto a quello locale) e aveva tra le portate principali la cacciagione, che a volte veniva presentata ancora coperta di pelli e piume, a questa erano annessi anche svariati arrosti e lessi. Il banchetto terminava con dolci a base di mandorle, pistacchi e pinoli, in particolare il [[marzapane]] veniva modellato al fine di creare figure celebrative di vario tipo<ref>{{Cita|Ambrosini, 1996|cap. 2 ''Feste'', par. ''Banchetti''}}.</ref>. Una volta terminato il banchetto agli invitati era concesso prendere le posate, i tovaglioli e gli altri oggetti presenti sulla tavola da conservare in ricordo della festa<ref>{{Cita|Romanin, 1860|p. 35}}.</ref>.
 
== Fiera della Sensa ==