Marcia su Versailles: differenze tra le versioni
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La Marcia era guidata da [[Gilbert du Motier de La Fayette|de La Fayette]], capo della [[Guardia nazionale francese|Guardia Nazionale]], che sperava di evitare massacri e distruzioni grazie all’appoggio della Guardia Nazionale che partecipava anch’essa.
All’arrivo a Versailles i manifestanti vennero accolti dai membri dell’[[Assemblea nazionale costituente|Assemblea]], i quali pensavano fosse soltanto una semplice manifestazione a causa della carestia; unicamente Robespierre riuscì a parlare alla folla e a calmarla, promettendo di chiedere
Guidate dal Presidente dell’Assemblea, cinque donne scelte come delegate si presentarono al Re per esporre le richieste del popolo. Il Re si dimostrò disponibile e promise di accettare le proposte delle donne: inoltre diede ordine di aprire i magazzini reali per sfamare la folla.
La folla però era inquieta e non appagata. Non si ritirò: invase il palazzo nonostante la coraggiosa difesa delle guardie del corpo del Re,
De La Fayette riuscì ad evitare la carneficina dei soldati contro la folla e convinse il Re a parlare ai manifestanti. Il Re promise che sarebbe tornato a Parigi e la folla accettò la promessa, che venne mantenuta nel primo pomeriggio del 6 ottobre, quando il Re ritornò forzatamente a Parigi in carrozza con la famiglia, accompagnato dalla folla.
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