Fresco d'Este: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Giovinezza ===
Fu il quarto figlio illegittimo del [[marchese di Ferrara]] [[Azzo VIII d'Este]].
Non ci sono dati sicuri sulla data e sul luogo di nascita, ed il primo dato certo che lo riguarda è del [[1304]], quando a [[Venezia]] ricevette la [[cittadinanza]] veneziana.
 
=== Carriera militare ===
Nel [[1306]], per conto del padre cercò di reprimere senza successo una ribellione contro Manfredino che difendeva gli interessi degli Estensi a [[Sassuolo]]. Venne fatto prigioniero e la sua liberazione divenne oggetto di scambio.
 
=== Ascesa ===
Nel [[1308]] il padre Azzo VIII si allontanò da Ferrara ritirandosi ad [[Este (Italia)|Este]], anche per cercare un ambiente più adatto ai suoi crescenti problemi di salute, e qui morì. Nel suo testamento aveva disposto che la signoria passasse al nipote [[Folco II d'Este|Folco]]. In quell'anno venne nominato dal podestà di Ferrara rettore della città e venne decretato che Fresco sarebbe succeduto al padre come signore di Ferrara in caso di decesso del padre. I ferraresi nominarono Fresco anche tutore del figlio e questo provocò le ire di [[Aldobrandino II d'Este|Aldobrandino]] e di [[Francesco d'Este (XIV secolo)|Francesco]], che si rivolsero a [[papa Clemente V]]. Il Papa dalla [[Francia]] mandò in Italia nel [[1309]] il [[cardinale]] [[Arnaud de Pellegrue]] in qualità di legato, affinché recuperasse la città di Ferrara, che si ribellò intanto contro Fresco. Vistosi in difficoltà si ritirò prima a [[Castelbaldo]], richiedendo l'intervento dei veneziani, ed in seguito a [[Venezia]]. Le truppe pontificie intanto, prevalendo nello scontro con l'esercito della Serenissima, riuscirono ad ottenere il controllo su Ferrara che quindi per quasi nove anni, dal [[1309]] al [[1317]], passò sotto il diretto controllo dello [[Stato Pontificio]]. Fu preso sotto la protezione veneziana nel [[1309]] e rimase col figlio Folco a Venezia sino alla sua morte, che avvenne nel [[1312]]<ref>{{Cita|C.M.Goldoni|p.55}}.</ref>.
Nel [[1308]] il padre Azzo VIII si allontanò da Ferrara ritirandosi ad [[Este (Italia)|Este]], anche per cercare un ambiente più adatto ai suoi crescenti problemi di salute, e qui morì. Nel suo testamento aveva disposto che la signoria passasse al nipote [[Folco II d'Este|Folco]]. In quell'anno venne nominato dal podestà di Ferrara rettore della città e venne decretato che Fresco sarebbe succeduto al padre come signore di Ferrara in caso di decesso del padre.
 
I ferraresi nominarono Fresco anche tutore del figlio e questo provocò le ire di [[Aldobrandino II d'Este|Aldobrandino]] e di [[Francesco d'Este (XIV secolo)|Francesco]], che si rivolsero a [[papa Clemente V]]. Il Papa dalla [[Francia]] mandò in Italia nel [[1309]] il [[cardinale]] [[Arnaud de Pellegrue]] in qualità di legato, affinché recuperasse la città di Ferrara, che si ribellò intanto contro Fresco. Vistosi in difficoltà si ritirò prima a [[Castelbaldo]], richiedendo l'intervento dei veneziani, ed in seguito a [[Venezia]].
 
Le truppe pontificie intanto, prevalendo nello scontro con l'esercito della Serenissima, riuscirono ad ottenere il controllo su Ferrara che quindi per quasi nove anni, dal [[1309]] al [[1317]], passò sotto il diretto controllo dello [[Stato Pontificio]].
 
=== Ultimi anni e morte ===
Fu preso sotto la protezione veneziana nel [[1309]] e rimase col figlio Folco a Venezia sino alla sua morte, che avvenne nel [[1312]]<ref>{{Cita|C.M.Goldoni|p.55}}.</ref>.
 
== Discendenza ==