La morte di Marat: differenze tra le versioni

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''La morte di Marat'' conobbe subito una grande popolarità, tanto che ne furono richieste numerose copie e la diffusione mediante i mezzi di stampa. Dimenticata dopo la morte di [[Robespierre]], la tela venne poi riscoperta da [[Stendhal]] e poi da [[Charles Baudelaire]]. Baudelaire, ritenendo la tela un «poema inconsueto», nel 1846 scrisse un'analisi del dipinto destinata a rimanere un riferimento celebre:
{{citazione|Questo è il pane dei forti ed il trionfo dello spiritualismo; crudele come la natura, questo dipinto ha il profumo tutto dell'ideale. Quale era dunque la bruttezza che la santa Morte lo ha così prontamente cancellata con la punta della sua ala? Marat può ormai sfidare Apollo, la Morte lo ha ora baciato con labbra amorose, e lui riposa nella quiete della sua metamorfosi. Vi è in questa opera alcunché nel contempo di tenero e pungente; nell'aria fredda di questa camera, su questi muri freddi, intorno a questa fredda e funebre vasca da bagno, si libra un'anima}}
Ormai assurto a icona pubblica, il quadro di David ha ispirato molti artisti del Novecento: tra gli ammiratori più significativi troviamo [[Edvard Munch]] e [[Pablo Picasso]], entrambi autori di una propria versione della ''Morte di Marat''. delia e chiara marat riportano il dolore per la morte del bisnonno.
 
== Descrizione ==