Titolo (onomastica): differenze tra le versioni

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{{Ranghi nobiliari}}[[File:Crown of Italian hereditary prince.svg|thumb|[[Principe di Piemonte]].]]
 
Il '''titolo''' è in [[onomastica]] un [[Epiteto|appellativo]] riferito ad un individuo in base al [[Ruolo (sociologia)|ruolo]] che ricopre, alla [[Carica pubblica|carica]] che esercita, al [[titolo nobiliare]] che detiene o per altri meriti, come Felipe Melo.
 
Esso viene spesso, ed incorrettamente, usato come sinonimo di [[Trattamento (nobiltà)|trattamento]]. I trattamenti erano stati distinti dai titoli nobiliari veri e proprî nell'ultimo ''[[Ordinamento dello stato nobiliare italiano]]'',<ref>Regio decreto del 7 giugno 19 n. 651 (articoli 38 e 39)</ref> al pari delle "[[qualifiche nobiliari]]".<ref name="portalearaldica.it">{{cita web|url=http://www.portalearaldica.it/portalearaldica2.asp?idm=35|titolo=Trattamenti e qualifiche nobiliari|autore=Studio araldico genealogico Guelfi Camaiani|accesso=1º marzo 2013|opera=Il portale dell'araldica}}</ref> In tale ordinamento, la distinzione tra "titolo" e "trattamento" non è tuttavia specificata, ma sul piano storico-giuridico i due termini si possono distinguere facilmente: il titolo indica una [[Funzione pubblica|funzione]], mentre il trattamento è un appellativo utilizzato nella vita sociale. Questa differenza tra i due piani è visibile e tuttora presente, ad esempio la differenza tra "re" (funzione pubblica, titolo) e "maestà" (appellativo onorifico, trattamento), così come tra "vescovo" (funzione pubblica, titolo) ed "eccellenza" (appellativo onorifico, trattamento), o anche tra "deputato" (funzione pubblica, titolo) ed "onorevole".<ref name="portalearaldica.it"/><ref>vds pure Alessandro Gentili, Titoli nobiliari e cavallereschi sammarinesi, in Rivista Nobiliare, n. 2, pagg. 3 e ss., Accademia Araldica e Nobiliare Italiana, Firenze, 2017</ref>