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Il '''Caldone''' (''Caldon'' in [[lingua lombarda|lombardo]]) è un corso d'acqua della [[Lombardia]]. Esso si origina dalla confluenza di numerose aste torrentizie nel comune di [[Morterone]]; attraversa la Val Boazzo e, tramite le forre scavate nel Passo del Lupo, scende nella conca alluvionale di [[Lecco]] fino a gettarsi nel [[Lago di Como|Lario]].
 
==Idrografia==
Comunemente viene chiamato torrente per distinguerlo dal «fiume», l'[[Adda]], nei pressi di cui sfocia; tuttavia qualcuno, per l'abbondanza delle sue acque ed il ruolo che ha giocato nell'industrializzazione della zona, lo ha chiamato il "''vero fiume di Lecco''"<ref>{{Cita web|url=http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=20329|titolo=Lecco perduta/13: quando il Caldone ancora si vedeva}}</ref>.
Esso si origina dalla confluenza di numerose aste torrentizie nel comune di [[Morterone]]; attraversa la Val Boazzo e, tramite le forre scavate nel Passo del Lupo, scende nella conca alluvionale di [[Lecco]] fino a gettarsi nel [[Lago di Como|Lario]] all'altezza della sede della ''Società Canottieri'' cittadina.
 
Storicamente, i [[conoide di deiezione|conoidi di deiezione]] del Caldone e del [[Gerenzone]] hanno contribuito alla formazione della strozzatura che separa il [[lago di Como]] dal [[lago di Garlate]] e della piana su cui si è sviluppata la città.<ref>{{cita web|autore=Provincia di Lecco|url=http://www.provincia.lecco.it/pianorifiuti/Rapporto_Ambientale/03%20Quadro_ambientale.pdf|titolo=Rapporto ambientale del piano provinciale di gestione dei rifiuti|formato=pdf|accesso=2 dicembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==Storia==
Ricordato anche nei ''[[Promessi Sposi]],'' il Caldone forma il confine tra molti quartieri segnando in particolare il margine sud-ovest del centro storico cittadino<ref name="COM">{{cita web|url=http://www.architetturaitalia.it/include/bandi%20allegati/144.pdf|titolo=Comune di Lecco - concorso di idee - vie d'acqua: dal lago alla montagna|formato=pdf|accesso=2 dicembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060607135023/http://www.architetturaitalia.it/include/bandi%20allegati/144.pdf|dataarchivio=7 giugno 2006}}</ref>. Nonostante lo sfruttamento industriale e i numerosi edifici costruiti sulle sue rive, in seguito il torrente fu visto come un ostacolo alla crescita urbanistica, venendo addirittura coperto nel 1970 da una strada a quattro corsie costruita proprio sopra il suo tratto finale, prima dello sbocco nel Lario.
 
Comunemente viene chiamato torrente sia per distinguerlo dal «fiume», l'[[Adda]], (presente nei pressi didella cuisua sfocia;foce), tuttavia qualcuno,sia per l'abbondanzala dellesua sueportata; acquetuttavia, edper il ruolo che ha giocato nell'industrializzazione della zona, lonella haprima metà del XX Secolo, veniva chiamato il "''vero fiume di Lecco''"<ref>{{Cita web|url=http://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=20329|titolo=Lecco perduta/13: quando il Caldone ancora si vedeva}}</ref>. Nonostante lo sfruttamento industriale e i numerosi edifici costruiti sulle sue rive, in seguito il torrente fu visto come un ostacolo alla crescita urbanistica, venendo addirittura coperto nel 1970 da una strada a quattro corsie costruita proprio sopra il suo tratto finale, prima dello sbocco nel Lario.
 
==Note==