Barbera: differenze tra le versioni
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La '''Barbera''', o anche ''il Barbera'',<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/barbera-il-o-la_%28La_grammatica_italiana%29/|titolo=BARBERA: IL O LA?|sito=Treccani.it|accesso=29 settembre 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://dizionari.corriere.it/dizionario-si-dice/B/barbera.shtml|titolo=Barbera, la o barbera, il: come si scrive?|sito=Dizionari - Corriere.it|accesso=29 settembre 2019}}</ref>) è un [[vino]] tipico del [[Piemonte]] ricavato dall'omonimo [[vitigno]] autoctono, per quanto è dato conoscere meno antico di altri coltivati in Piemonte, quali il [[moscato]], il [[grignolino]] e il [[nebbiolo]]. La sua espansione è stata costante nei secoli ed oggi il vitigno da cui si ricava è il più diffuso nella regione tra quelli a bacca rossa, principalmente nelle zone di [[Alessandria]], [[Alba (Italia)|Alba]], di [[Asti]], e dell'[[Oltrepò Pavese]].<br />
La Barbera può essere
La Barbera è da bere giovane nella sua versione senza invecchiamento, da lasciare riposare alcuni anni prima di degustarla, le versioni invecchiate. Soprattutto nelle sue versioni superiori troviamo che i [[tannino|tannini]] (che la rendono ricca di [[acido]] gallotannico e quindi di sapore particolarmente aspro) sono piuttosto marcati e di conseguenza se bevuto poco dopo la messa in bottiglia fa riscontrare al palato una certa spigolosità, che va piano piano arrotondandosi con il passare del tempo. Qualche barbera può, nelle annate migliori, raggiungere i 15°, senza per questo dimostrare il suo [[titolo alcolometrico|tasso alcolico]] particolarmente forte, in quanto la struttura stessa del vino tende ad equilibrarlo rendendolo piacevole e facile da bere.
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