Battaglia di Mentana: differenze tra le versioni

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Il 22 ottobre a Roma avvenne un attentato alla [[Palazzo Serristori (Roma)|caserma Serristori]], causando la morte di venticinque [[zuavi pontifici]] che lì avevano quartiere, quasi tutti italiani e francesi<ref>Nella ''Relazione'' pubblicata dalla «[[Civiltà Cattolica]]» e disponibile online (vedi nota relativa) sono elencati 15 zuavi italiani, in gran parte cittadini dello Stato pontificio, 9 francesi e un tirolese, oltre a "due borghesi romani".</ref><ref>. Il numero delle vittime e la ripartizione tra militari e civili, differisce tra le varie fonti. Nell'articolo del «[[Corriere della Sera]]», citato nei Collegamenti esterni, Vittorio Messori scrive di ''"ventitré zuavi francesi e quattro inermi popolani romani"''. La scheda pubblicata sul sito del Museo criminologico, elencata anch'essa nei Collegamenti esterni, parla di ''"venticinque soldati zuavi"'' ma non fa cenno a vittime civili. Arrigo Petacco, a pagina 120 del volume già citato, scrive: ''"Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, aiutati da due ex emigrati, riuscirono a piazzare una mina che fece rovinare una parte dell'edificio, ma nel frattempo gli zuavi pontifici si erano messi in salvo e l'azione perse di importanza pratica".'' Sembrerebbe, dunque, secondo quest'ultima fonte, un attentato senza vittime. La ''Relazione'' della «[[Civiltà Cattolica]]», pubblicata a ridosso del fatto, elencando i nomi e la città di origine di tutte le vittime, può considerarsi la più attendibile.</ref> e di due cittadini romani (Francesco Ferri e la figlia di sei anni, Rosa). L'attentato doveva dare il via ad una sollevazione che invece non ci fu. Il 24 novembre 1868 fu eseguita la sentenza di condanna a morte per [[decapitazione]], sottoscritta da [[papa Pio IX]], dei patrioti [[Giuseppe Monti (rivoluzionario)|Giuseppe Monti]] (muratore di Fermo) e del romano [[Gaetano Tognetti]] a Roma in largo dei Cerchi (vicino al [[Circo Massimo]]).
 
Il 23 ottobre 1867 ebbe luogo lo [[scontro di villaVilla Glori]], quando un drappello di settantasei volontari guidati da [[Fratelli Cairoli|Enrico e Giovanni Cairoli]], giunti a prendere contatto con i rivoluzionari romani, non trovarono nessuno ad attenderli e vennero sopraffatti dai Carabinieri [[Svizzera|svizzeri]] dell'[[esercito pontificio]]. Garibaldi paragonò il loro sacrificio a quello di [[Leonida]] alle [[Termopili]] in Grecia e infatti l'architetto De Angelis, che ha realizzato i disegni del Museo, ne ha fatto un tempio greco-romano.<ref>"Giulio De Angelis Architetto, di Enza Zullo, Gangemi Editore, 2005</ref> Numerosi sono i cimeli dei Cairoli nel Museo di Mentana.
 
Il 25 ottobre gli [[Zuavi pontifici]] assaltarono, non senza perdite, il [[Giuio Aiani|lanificio Aiani]], a [[Trastevere]], centro clandestino del moto insurrezionale, dove si radunavano patrioti e si preparavano armi e bombe per gli insorti, uccidendo nove dei patrioti presenti, tra cui [[Francesco Arquati]].