Carlo Azeglio Ciampi: differenze tra le versioni

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La convinzione di Ciampi fu che il ritorno a una moneta stabile richiedesse una “costituzione monetaria”, fondata su tre pilastri: indipendenza della Banca Centrale, procedure di spesa rispettose del vincolo di bilancio e dinamica salariale coerente con la stabilità dei prezzi (in forte contrapposizione con la cosiddetta “[[Scala mobile (economia)|Scala mobile]] ”).
 
Furono tesi, in questo periodo, invece i rapporti con [[Bettino Craxi]], soprattutto nel cosiddetto "Venerdì nero" del 19 luglio [[1985]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/06/cosa-accadde-quel-venerdi.html|titolo=COSA ACCADDE QUEL VENERDI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=8 novembre 2020}}</ref>. Quel giorno, mentre sul mercato dei cambi il dollaro oscillava sulle 1860 lire con una tendenza al rialzo, il direttore finanziario dell' [[Eni]], Mario Gabbrielli, diede l' ordine di acquistare i 125 milioni di dollari necessari a rimborsare un prestito. La Banca d' Italia (e per essa il capo del servizio esteri, [[Fabrizio Saccomanni]]) appreso che l' Eni aveva intenzione di effettuare l' acquisto, chiese all' ente di rinviare l' operazione. L' Eni, invece, insistette nel tenere fermo l' ordine. Nelle ore successive la quotazione del dollaro in lire schizzò vertiginosamente fino a superare il [[Cross Rate]] con il marco, costringendo la Banca d’Italia a servire la partita e chiudere il mercato. Per contrastare gli effetti negativi di questo episodio, Ciampi, scelse di intraprendere nuovamente la via europea. Durante la riunione del Comitato monetario della [[Comunità economica europea|CEE]] a [[Basilea]] si decise la svalutazione della lira del 6% rispetto all’[[ECU]] (la moneta-paniere dello SME) e la corrispettiva rivalutazione del 2% delle altre valute. La delegazione italiana riuscì così ad evitare ulteriori effetti negativi e a far riassorbire parte del danno. Questo evento causò ampi dissapori fra il vertice di [[Palazzo Koch]] e l’esecutivo guidato da Craxi. I dissidi si attenuarono solo dopo la minaccia di dimissioni di Ciampi e il conseguente rinnovo della fiducia da parte del leader del Partito Socialista.
 
Ciampi fu inoltre in quegli anni protagonista, insieme a [[Giovanni Goria]], della protesta formale che portò il [[G7]] a riunirsi a partire dal 1987 sempre e solo in formazione completa, senza essere preceduto da un vertice a cinque in cui l’Italia era esclusa. Il suo appoggio alla diserzione decisa dal [[Governo Craxi]] fu determinante per la buona riuscita dell’operazione.
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Nel 1998, con la caduta del governo Prodi, il suo nome fu uno dei favoriti per la formazione di un nuovo esecutivo ulivista<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/fatti/consultazioni/ciampi/ciampi.html|titolo=E' un governo Ciampi
l'ipotesi più probabile}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/10/10/soluzione-ciampi-se-salta-il-reincarico.html?ref=search|titolo=Soluzione Ciampi se salta il reincarico}}</ref>. Lo stesso Ciampi, ben consapevole della possibilità, predispose una lista di ministri e una bozza di discorso da leggere alla stampa qualora fosse occorsa una chiamata dal Colle<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/10/18/ira-del-ministro-del-tesoro-offeso.html?ref=search|titolo=L' ira del ministro del Tesoro offeso dall' alleato Cossiga}}</ref>. Tuttavia, anche per l'opposizione al suo nome del nuovo alleato di governo [[Francesco Cossiga]]<ref>{{Cita web|url=http://www.romanoprodi.it/notizie/prodi-su-mancato-incarico-a-ciampi-nel-98-non-ebbi-alcun-ruolo_1729.html|titolo=Prodi: Su mancato incarico a Ciampi nel ’98 non ebbi alcun ruolo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/10/11/cossiga-boccia-ciampi-un-nemico-della-dc.html?ref=search|titolo=Cossiga boccia Ciampi E'È un nemico della Dc}}</ref>, fu individuato come nuovo premier [[Massimo D'Alema]].
 
=== Presidente della Repubblica ===