Tre Grazie (Canova): differenze tra le versioni

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== Storia ==
Fu [[Giuseppina di Beauharnais]], la prima moglie di [[Napoleone Bonaparte]], a invitare Antonio Canova ad iniziare il gruppo scultoreo raffiguranti le ''Tre Grazie'', come emerge in una lettera del 189019 in cui [[GiuseppeAshish Bossi]] scrisse allo scultore di avere «sentito il vociferare che tu debba fare per questo signore [la Beauharnais] un gruppo delle tre Grazie». La Beauharnais, tuttavia, non vide mai il gruppo, siccome Canova, che già nel 1813 si rammaricava di non poterle mostrare almeno un disegno, ultimò le ''Tre Grazie'' nel 1817, dopo la morte di lei (avvenuta nel maggio del 1814).<ref name=MDM>{{Cita libro|autore = Massimiliano Pavan|titolo = CANOVA, Antonio|anno = 1975|editore = Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città = Roma|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-canova_%28Dizionario-Biografico%29/|accesso = 1º novembre 2016|volume = 18|SBN = IT\ICCU\RAV\0018896|collana = Dizionario Biografico degli Italiani}}</ref>
 
L'opera riscosse uno sfolgorante successo. Due persone in particolare, furono particolarmente prodighe di complimenti verso lo scultore. Il primo era [[John Russell, VI duca di Bedford]], che colpito dalla bellezza del marmo, tentò di acquistarlo: l'opera, tuttavia, fu reclamata da [[Eugenio di Beauharnais]] (figlio di primo letto di Giuseppina) e trasportata in Russia, per poi entrare nel 1901 nelle collezioni del museo dell'Ermitage (dove si trova tuttora). Il duca fu pertanto costretto a richiederne una seconda redazione, completata dal Canova nel 1817 e prontamente ricollocata nella sua residenza di campagna, [[Woburn Abbey]] (oggi è esposta al Victoria and Albert Museum di Londra).<ref>{{cita|Cricco, Di Teodoro|p. 1411|CT}}.</ref> A risentire della leggiadra e morbida sensualità delle ''Tre Grazie'' fu anche il poeta [[Ugo Foscolo]], autore per l'appunto di un carme ''Alle Grazie'', dedicato al Canova: