Disastro aereo dell'Istituto Salvemini: differenze tra le versioni
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Il 6 dicembre [[1990]], un aereo [[
Il pilota e due ufficiali dell'Aeronautica Militare furono in seguito condannati per omicidio colposo plurimo, ma vennero successivamente assolti in appello, sentenza che fu poi confermata in cassazione.<ref name="Rep-Cascella-01">{{Cita news|autore=Paola Cascella|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/01/23/aereo-precipito-sulla-scuola-sentenza-choc.html|titolo=L' aereo precipito' sulla scuola sentenza choc: 'tutti assolti'|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=23 gennaio 1997|accesso=15 dicembre 2018}}</ref>
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{{Dx|[[File:Disastro aereo Istituto Salvemini - eiezione - 6-12-1990.png|miniatura|L'aereo in fiamme (a destra) pochi attimi dopo l'eiezione del pilota (nel cerchio, col paracadute)]]}}
La mattina del 6 dicembre
{{Cita news
| autore=Piero Valsecchi
| titolo=Survivor Says She Saw The Jet Coming Slowly
| url=https://apnews.com/e31aa3656ff639dc9e15ac269129e2ae
| accesso=20 settembre 2020
| pubblicazione=[[Associated Press]]
| data=7 dicembre 1990
| lingua=en
}}
</ref><ref name="Stampa-Ansa-01">
{{Cita news
| titolo=La sciagura in Parlamento
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| accesso=26 settembre 2020
| pubblicazone=[[La Stampa]]
| pagina=2
| data=7 dicembre 1990
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La missione prevedeva il sorvolo dell'abitato di Borgoforte<!-- Non è chiaro quale Borgoforte sia, se quello in provincia di MN o PD. --> per poi virare in direzione di [[Rovigo]]. Alle 10:22, il motore dell'Aermacchi cominciò a dare segni di avaria, costringendo il pilota ad interrompere la missione e a cercare di atterrare. L'aeroporto più vicino era quello di [[Ferrara]], ma siccome la pista era di lunghezza insufficiente – 600 metri – Viviani decise di dirigersi verso l'[[aeroporto di Bologna]], a circa 40 km di distanza.<ref name="Stampa-Rizzo-02">
{{Cita news
| autore=Renato Rizzo
| titolo=«Non parlo, c'è il segreto»
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| accesso=26 September 2020
| pubblicazione=[[La Stampa]]
| pagina=2
| data=7 dicembre 1990
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</ref><ref name="Stampa-Deaglio-01">
{{Cita news
| autore=Enrico Deaglio
| titolo=«La nostra strage cancellata»
| url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,12/articleid,0813_01_1993_0332_0012_11406321/
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| accesso=11 ottobre 2020
| pubblicazione=[[La Stampa]]
| pagina=12
| data=5 dicembre 1993
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Alle 10:31, in avvicinamento a Bologna, Viviani comunicò via radio che il motore si era piantato, che il velivolo era in fiamme e che i comandi di volo erano laschi – ovvero non rispondevano – dopodiché si lanciò col [[seggiolino eiettabile]], posandosi col paracadute sulle colline di [[Ceretolo]], una frazione di Casalecchio, riportando la frattura di tre vertebre.<ref name="UPI-01"/>
Un testimone oculare presso l'aeroporto di Bologna assisté agli ultimi secondi di volo dell'Aermacchi e osservò le fiamme fuoriuscire dall'ugello di scarico del motore, riuscendo a cogliere con la sua macchina fotografica l'eiezione del pilota.<ref name="Stampa-Rizzo-02"/> La scena fu casualmente ripresa anche da un [[operatore di ripresa|operatore]] della TV locale [[Rete 7 (Emilia-Romagna)|Rete 7]], che stava effettuando delle riprese a Bologna.<ref name="FQ-01">
{{Cita news
| autore=David Marceddu
| titolo=Casalecchio di Reno, 25 anni fa la strage della II A del Salvemini. Dodici morti, 88 feriti, nessun colpevole
| url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/06/casalecchio-di-reno-25-anni-fa-la-strage-della-ii-a-del-salvemini-dodici-morti-88-feriti-nessun-colpevole/2281738/
| accesso=20 September 2020
| pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]
| data=6 dicembre 2015
| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160514020448/https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/12/06/casalecchio-di-reno-25-anni-fa-la-strage-della-ii-a-del-salvemini-dodici-morti-88-feriti-nessun-colpevole/2281738/
| dataarchivio=14 maggio 2016
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== Lo schianto ==
Alle 10:33, il velivolo, ormai con nessuno a bordo, andò a schiantarsi contro la succursale dell'Istituto Tecnico ''[[Gaetano Salvemini]]'', situata in Via del Fanciullo n°6, prendendo fuoco.
L'aereo colpì l'aula della classe 2ª A, uccidendo sul colpo dodici studenti quindicenni e ferendo gravemente altri quattro studenti<ref name="stampa_ostolani">{{Cita news|autore=Marisa Ostolani|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0923_01_1990_0286_0001_12643620/anews,true/|titolo=«Quel cadavere è mio figlio»|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=7 dicembre 1990|p=3|accesso=24 novembre 2018}}</ref> e l'insegnante di tedesco Cristina Germani che stava tenendo lezione in quel momento<ref name="stampa_rizzo">{{Cita news|autore=Renato Rizzo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,0923_01_1990_0286_0001_12643620/anews,true/|titolo=Sui ragazzi una «bomba» impazzita|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=7 dicembre 1990|p=2|accesso=24 novembre 2018}}</ref>. Il combustibile fuoriuscito prese fuoco, incendiando l'edificio<ref name="stampa_rizzo" />.
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