Parola: differenze tra le versioni

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{{F|linguistica|novembre 2009}}
{{Citazione|La parola è potere: parla per persuadere, per convertire, o per costringere.|[[Ralph Waldo Emerson]]}}
La '''parola''' (dal [[Lingua greca antica|greco]] παραβολή ''parabolèparabola'', attraverso il [[Lingua latina|latino]] ''parabŏla'', poi alterato in ''paràula'' nel [[Latino volgare|volgare]]) è l'[[Segno|espressione]] orale o [[scrittura|scritta]] di una [[informazione]] o di un [[concetto]], ovvero la rappresentazione di una [[idea]] svolta a mezzo e nel presupposto di un [[Langue (linguistica)|riferimento convenzionale]]. In [[morfologia (linguistica)|morfologia]] la parola è definita come un elemento linguistico costituito da un [[morfema]] libero o da una sequenza di [[morfemi]] legati. In [[sintassi]] si fa riferimento alla parola come a un'entità della [[frase]] associata a una determinata [[Parti del discorso|parte del discorso]].
 
Elemento basilare della [[comunicazione]] verbale, la parola assume in questa il ruolo di unità minima di trasmissione dei concetti e come tale è stata anche definita "[[monade]] [[logica]]", sebbene siano state mosse obiezioni a questa visione atomistica, soprattutto per effetto dei numerosi esperimenti di manipolazione verbale prodotti particolarmente nell'[[arte]] o in usi strumentali speciali della [[comunicazione]].