Rateo: differenze tra le versioni

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Un '''rateo''' è una quota di entrata (''rateo attivo'') o di uscita (''rateo passivo'') futura che misura [[Ricavo|ricavi]] o [[Costo|costi]] già maturati, ma non ancora rilevati, poiché la loro manifestazione finanziaria avrà luogo in [[Esercizio|esercizi]] futuri.
{{W|economia|dicembre 2012}}
{{S|ragioneria}}
Un '''rateo''' è una quota di entrata (''rateo attivo'') o di uscita (''rateo passivo'') futura che misura [[ricavi]] o [[Costo|costi]] già maturati, ma non ancora rilevati, poiché la loro manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi futuri.
 
==Descrizione Rateo attivo ==
Il '''rateo attivo''' è la quota di ricavo di competenza dell'esercizio, la cui manifestazione finanziaria avverrà in un esercizio successivo<ref name="OIC18">{{Cita web|url = https://www.fondazioneoic.eu/wp-content/uploads/2019/01/2016-12-OIC-18-Ratei-e-Risconti.pdf|titolo = Principi contabili – Ratei e risconti|editore = [[Organismo italiano di contabilità]]|data = dicembre 2016|accesso = 2020-12-29}}</ref>. Un tipico esempio di rateo attivo è la quota di [[interesse|interessi]] attivi maturati a fine [[esercizio]] su un finanziamento erogato, il cui incasso effettivo avverrà nell'esercizio o negli esercizi successivi.
 
Ad esempio, un'impresa ha un credito di € 73.000 e concede (in data 15 novembre) una dilazione fino al 15 febbraio dell'anno successivo, con interessi al tasso del 4% pagati posticipatamente. L'impresa contabilizzerà al 31 dicembre, ossia a fine esercizio, un rateo attivo (interessi dal 15/11 al 31/12) di € 368. Questo verrà iscritto a bilancio come segue:
Il '''rateo attivo''' è la quota di ricavo di competenza dell'esercizio, la cui manifestazione finanziaria avverrà in un esercizio successivo. Un tipico esempio di rateo attivo è la quota di [[interesse|interessi]] attivi maturati a fine [[esercizio]] su un finanziamento erogato, il cui incasso effettivo avverrà nell'esercizio o negli esercizi successivi.
 
Ad esempio, un'impresa che abbia concesso in data 15/11 un finanziamento a una società collegata di 50.000€, con interessi quadrimestrali posticipati al tasso del 4,50% pagabili alla scadenza di ciascun periodo, contabilizzerà al 31/12 un rateo attivo (interessi dal 15/11 al 31/12) di 281,25€.
 
{| class="wikitable"
! data !! codice !! conto !! descrizione !! dare !! avere
|-
| 31/12 || 09.06 || Ratei attivi || interessi dal 15/11 al 31/12 || 281386,2500 ||
|-
| 31/12 || 40.11 || Interessi attivi v/collegateclienti || Interessi dal 15/11 al 31/12 || || 281386,2500
|-|}
|}
 
== Rateo passivo ==
Il '''rateo passivo''' è la quota di costo di competenza dell'esercizio, che avrà la propriacui manifestazione finanziaria avverrà in un esercizio successivo<ref name="OIC18" />. Un tipico esempio è, ilnel caso di un pagamento posticipato di una [[locazione]] passiva, il rateo passivo è la quota maturata entro la fine dell'esercizio, il cui pagamento effettivo avverrà nell'esercizio o negli esercizi successivi.
 
Ad esempio, un'impresa che abbia contratto un mutuo passivo bancario per 30,000€.000, i cui interessi semestrali posticipati, (al tasso del 5%,) vengono pagati all'il 1/11º novembre e all'il 1/5º maggio, contabilizzerà al 31/12 dicembre un rateo passivo di 250,00€00. Questo verrà iscritto a bilancio come segue:
 
{| class="wikitable"
! data !! codice !! conto !! descrizione !! dare !! avere
|-
| 31/12 || 41.10 || Interessi passivi su mutui || interessi dall'1/11 al 31/12 || 250,00 ||
|-
| 31/12 || 4109.1007 || Ratei passivi || interessi dall'1/11 al 31/12 || || 250,00
|}
 
== I ratei nel bilancio ==
In [[Bilancio d'esercizio|bilancio]] i ratei compaiono nello stato patrimoniale, quelli attivi alla voce ''D'' (con separata indicazione del relativo disaggio su prestiti) delle ATTIVITÀ, e quelli passivi alla voce ''E'' (con separata indicazione del relativo aggio su prestiti) delle PASSIVITÀ.
In [[Bilancio d'esercizio|bilancio]], i ratei compaiono nello stato patrimoniale e vanno iscritti (a seconda della loro natura) alla voce D delle attività (se ratei attivi) o alla voce E delle passività (se ratei passivi). In ambo i casi, va indicato separatamente il relativo disaggio (se rateo attivo) o aggio (se rateo passivo) sui prestiti.
 
Il principio contabile OIC 18 dell'[[Organismo italiano di contabilità]] definisce i ratei attivi e passivi come quote che rappresentano crediti e debiti in moneta. Tale principio precisa inoltre che non è possibile iscrivere in contabilità ratei per fatture da emettere o per fatture da ricevere, oppure per costi e proventi non determinati nel loro ammontare, la cui competenza è maturata per intero nell'esercizio: in questi casi è necessario utilizzare i rispettivi conti di credito e di debito.<ref name="OIC18" />
Tale principio precisa inoltre che non è possibile iscrivere in contabilità ratei per fatture da emettere o per fatture da ricevere, oppure per costi e proventi non determinati nel loro ammontare, la cui competenza è maturata per intero nell'esercizio: in questi casi è necessario utilizzare i rispettivi conti di credito e di debito.
 
I [[Risconto|risconti]], con i ratei, sono lo strumento contabile attraverso il quale si applica il principio di correlazione tra i ricavi e i costi di competenza dell'esercizio,. cosìIn comequeste definitovoci dall'articolovengono 2423ricompresi biscosti e ricavi che maturano in proporzione al decorrere del [[Codicetempo civilein italiano]]un arco temporale che ha inizio in un esercizio e termine in quello o quelli successivi. Non è obbligatoria la distinzione dei ratei e risconti di durata superiore a 5 anni.
In queste voci vengono ricompresi costi e ricavi che maturano in proporzione al decorrere del tempo in un arco temporale che ha inizio in un esercizio e termine in quello o quelli successivi. A tal proposito l'articolo 2424 bis, comma 5, del Codice Civile Italiano recita: ''Nella voce ratei e risconti passivi devono essere iscritti i costi di competenza dell'esercizio esigibili in esercizi successivi e i proventi percepiti entro la chiusura dell'esercizio ma di competenza di esercizi successivi. Possono essere iscritte in tali voci soltanto quote di costi e proventi, comuni a due o più esercizi, l'entità dei quali varia in ragione del tempo.''
 
Sono evidenziati come "conti d'ordine" i rischi o gli impegni assunti dall'impresa, e i beni di proprietà di terzi presso di essa (art. 2427, 1° comma, n. 9 [[Codice civile italiano|c.c.]]), quali ad esempio debiti per canoni di immobili di terzi in ''[[leasing]]'' e relativo valore di riscatto finale.
Non è obbligatoria la distinzione dei ratei e risconti di durata superiore a 5 anni.
 
Sono evidenziati come "conti d'ordine" rischi o impegni assunti dall'impresa, e beni di proprietà di terzi presso di essa (art. 2427, 1° comma, n. 9 c.c.), quali ad esempio debiti per canoni di immobili di terzi in ''leasing'' e relativo valore di riscatto finale.
 
La quota di componente di reddito misurato dal rateo va imputata nel calcolo del risultato d'esercizio, anche se la sua manifestazione finanziaria avverrà in futuro.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore = Eugenio Astolfi|autore2 = Gloria Montagna|autore3 = Roberta Bertoloni|titolo = Nuovo tecniche professionali per i servizi commerciali|editore = Rizzoli|città = Milano|anno = 2017|volume = 1|ISBN = 978-88-233-5119-6}}
 
== Voci correlate ==