Diwan: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ripeus2 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Ripeus2 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 10:
Solo a titolo esemplificativo: il ''dīwān al-kharāj'' (ossia "ministero delle imposte [fondiarie]"), il ''dīwān al-jaysh'' (ossia "ministero della guerra"<ref>Lett. "ministero dell'esercito".</ref>), il ''dīwān al-rasāʾil'' (una sorta di archivio di Stato<ref>Lett. "ministero delle corrispondenze".</ref>) o il ''dīwān al-maẓālim'' (ossia "ministero della giustizia"<ref>Lett. "ministero dei crimini".</ref>). Da questa precisa accezione deriva il termine "dogana", probabilmente importato a [[Venezia]] per indicare l'Ufficio dei dazi cui erano assoggettate le merci d'importazione.
 
IlAnche il governo del [[sultano]] nell'[[Impero Ottomano]] era detto ''diwan''. Il governo, presieduto dal [[gran visir]], si riuniva regolarmente nel palazzo; ma quando bisognava prendere una decisione particolarmente importante il sultano convocava un ''diwan'' a cavallo, memoria delle origini nomadi dei Turchi. I [[giannizzeri]] venivano schierati su una grande spianata ed i ministri (''visir'') stavano in sella ad aspettare l'imperatore che giungeva a cavallo per consultarli.<ref>[[Alessandro Barbero]], ''Il divano di Istanbul'', pag.17, Sellerio editore, Palermo, 2020 (quinta edizione).</ref>
 
Dal fatto che i burocrati usavano lavorare in ambienti dotati di scaffalature finalizzate alla ordinata conservazione dei registri, in cui non si faceva comunque uso di sedie, ma solo di tappeti e cuscini, il fatto di stare accomodati su tali imbottiture ha originato la parola '''divano''', nel senso specifico di mobile d'arredamento atto alla seduta di più persone: fenomeno indirettamente confermato nella seconda edizione dell<nowiki>'</nowiki>''Encyclopédie de l'Islam'',<ref>''s.v.'' «dīwān» (A. S. Bazmee Ansari), vol. II, p. 347a.</ref> che afferma, riferendosi all'India islamica: "''Dans les maisons ou le palais des personnages importants ou riches, il y avait autrefois un appartement particulier appelé ''dīwān-i khāna'', correspondant au salon moderne, mais qui était exclusivement réservé aux hommes de la famille et à leurs hôtes ou visiteurs...''".