Abbazia di San Vincenzo al Volturno: differenze tra le versioni

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== La basilica antica ==
L'area su cui è sita l'abbazia era già popolata in epoca tardoromana. Tra il [[V secolo|V]] e il [[VI secolo]], tra gli edifici oramai in disuso, furono realizzate una chiesa e un'area funeraria.
[[File:San lorenzo in insula, cripta di epifanio, affreschi di scuola benedettina, 824-842 ca., teoria di sei sante in costume bizantino, 08.jpg|thumb|left|''AngeloTeoria di sei sante in costume bizantino'', particolare della decorazione ad affresco della cripta di Epifanio, secondo quarto del IX secolo]]
Secondo il ''[[Chronicon Vulturnense]]'' il [[cenobio]] nacque grazie a tre nobili di [[Benevento]], tali [[Paldo]], Tato e [[Taso (abate)|Taso]], che nel [[731]] vi impiegarono tutto il loro ricco patrimonio. Costoro, per intraprendere vita ascetica, raggiunsero l'[[abbazia di Farfa]], abbazia benedettina in [[Sabina]]. L'abate [[Tommaso di Moriana]] suggerì loro di fondare un'abbazia presso il fiume [[Volturno]], dove vi era già un oratorio dedicato al santo che avrebbe dato nome alla futura abbazia, [[San Vincenzo]]. La fondazione di tale oratorio viene attribuita a [[Costantino I|Costantino I il Grande]]. Sottolineare l'origine beneventana dei tre fondatori da parte del ''Chronicon'', fa supporre che l'istituzione sia stata favorita cercando nuovo prestigio dal [[Longobardi|longobardo]] [[Gisulfo II di Benevento|Gisulfo II]], [[duca di Benevento]] dal [[743]] al [[749]].
 
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=== La costruzione di una vera abbazia ===
[[File:Abbazia_di_san_vincenzo_al_volturno,_esterno_05.jpg|thumb|L'abbazia nuova]]
Fondata fuori dall'area di San Vincenzo Maggiore nel [[XII secolo]]. Il ''Chronicon'' riporta le fasi di edificazione, consacrata da Pasquale II nel [[1115]]. Viene descritta come un edificio a tre navate divise in due file di dodici colonne, preceduto da un atrio. I restauri e le ricostruzioni che il complesso ha subito nel secondo dopoguerra hanno modificato la fisionomia dei singoli edifici, al punto che oggi è difficile proporre delle ipotesi di ricostruzione. Il monastero fu costruito entro un recinto fortificato di cui sono visibili alcuni resti, insieme a quelli pertinenti ad una torre di difesa a sud-est.<br />All'opposto estremo di questo lato sono visibili resti di una torre di controllo a nord-ovest e un muro di recinzione. La basilica appare oggi nella forma accolta in seguito alle ricostruzioni degli anni '60, e proprio davanti all'ingresso si trovano tracce dell'atrio, scoperto con gli scavi degli anni '90.
[[File:Abbazia di san vincenzo al volturno, interno 02.jpg|thumb|Interno dell'abbazia nuova]]
L'abbazia ha pianta longitudinale rettangolare con la facciata a salienti, scandita da contrafforti, che delimitano anche il punto di divisione interno da parte delle colonne, che compongono le tre navate. La facciata in stile romanico ha un portale principale a tutto sesto, affiancata da una robusta torre campanaria, e al centro in alto presenta un grande oculo. L'interno ha le volte a crociera costolonate, diviso in tre navate da pilastri con arcate a tutto sesto, l'altare è preceduto da un arco trionfale, l'abside semicircolare reca tracce di affreschi duecenteschi.
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*Loggiato e magazzini: il corridoio ovest è aperto verso l'area centrale di un loggiato, chiuso verso Colle della Torre, pavimentato in laterizi e contro la parete è sistemato un sedile in muratura continuo. La struttura è coperta con un tetto a falda unica, sostenuto da archi in muratura poggianti all'esterno sui pilastri che sostengono il loggiato. Come magazzino viene interpretato l'ambiente rettangolare alle spalle del tratto iniziale del corridoio ovest, parzialmente scavato nel banco di travertino del Colle della Torre. Lo spazio interno era probabilmente diviso in tramezzi lignei. Sono stati trovati attrezzi da muratore e carpentiere e materiale che dovevano essere messi in opera.<br />Il loggiato ricavando scavando la parete di travertino, conduce alla rampa d'accesso della chiesa, è riccamente decorato da affreschi nella parete interna, con uno schema di pannelli con all'interno figure geometriche o animali. Continuando al di sopra dei loggiati, il primo terrazzamento ospitava i dormitori, il secondo era zona sepolcrale, il terzo è caratterizzato da imponenti soluzioni di almeno due edifici non identificati, uno dei quali forse è una piccola chiesa.
[[File:Early-medieval Unidentified object, Mount (FindID 451019-410563).jpg|thumb|Utensili medievali rinvenuti negli scavi di San Vincenzo Maggiore]]
[[File:San lorenzo in insula, cripta di epifanio, affreschi di scuola benedettina, 824-842 ca., madonna in trono bendicente e sei angeli con scettro e globo 06.jpg|thumb|Cripta di Epifanio, dettaglio dell'affresco della Madonna in trono benedicente con sei angeli]]
*Cripta e pianta di San Vincenzo Maggiore: la basilica di San Vincenzo è triabsidata, priva di transetto e divisa in tre navate da due file di dodici colonne: ha la facciata rivolta a oriente, e le absidi a occidente, riproducendo l'orientamento delle basiliche paleocristiane romane. Nel [[IX secolo]] l'accesso avveniva lungo il lato settentrionale, attraverso un ampio ingresso centrale nell'assetto architettonici. Successivamente venne aperto l'ingresso sulla facciata orientale, realizzando un grande avancorpo su cui era impostata una scala monumentale; questa conduceva all'atrio (il ''paradisus''), circondato da portici. Il lato occidentale a ridosso della facciata venne utilizzato per la sepoltura dei monaci, nell'XI secolo al centro di questo lato venne costruita una grande torre per l'accesso più protetto alla chiesa, e altre due torri minori vennero erette alle due stremità della facciata, dando alla struttura il tocco "triturrium" di origine tedesco.<br />La pavimentazione è in "opus sectile", e le pareti affrescate, l'abside centrale dell'XI secolo era decorata da un'immagine di [[Cristo]] attorniate da schiere angeliche. La navata centrale è delimitata ad ovest da una pergula con apertura centrale, alle cui spalle partono due rampe di scale che danno accesso al presbiterio rialzato al di sopra della cripta. La cripta anulare è accessibile dalle navate laterali ed ha una camera centrale cruciforme, collocata sotto l'altare maggiore. In questa camera erano conservate le reliquie di San Vincenzo martire all'interno di un'urna. Le pareti affrescate avevano i ritratti di santi e monaci illustri.
*Cappella di {{chiarire|[[Santa Restituta]]}}: venne costruita presso l'originaria entrata laterale della basilica, nell'ultimo quarto dell'XI secolo. Edificio a pianta quadrata, diviso in tre navate da coppie di colonne. Il presbiterio è sopraelevato rispetto alle navate, chiuso da tre piccole absidi. La pavimentazione è in opus sectile, si segnala la presenza di un'iscrizione riutilizzata di età augustea, in cui si legge la parola "gladiatorio", indizio di una sua provenienza dalla vicina ''Venafrum'' ([[Venafro]]), dove ancor oggi si trova l'anfiteatro romano, oppure da altre colonie come ''Alife'' o ''Teanum''. Le pareti affrescate del XII secolo ritraggono figure animali e umane dentro clipei.