Isola delle Rose: differenze tra le versioni

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L''''isola delle Rose''' (in [[lingua esperanto|esperanto]] ''Insulo de la Rozoj''), nome ufficiale '''Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose''' (esp. ''Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj''), fu il nome dato a una piattaforma artificiale di {{M|400|ul=m2}} che sorgeva nel [[mare Adriatico]] a {{M|11.612|ul=kmm}} al largo della [[costa]] tra [[Rimini]] e [[Bellaria-Igea Marina]] e 500 [[metro|m]] al di fuori delle [[acque territoriali]] italiane; ideata dall'[[ingegneria|ingegnere]] [[bologna|bolognese]] [[Giorgio Rosa]] nel 1958 e terminata nel 1967<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2020/12/09/isola-delle-rose-storia-vera/|titolo=La vera storia dell’Isola delle Rose|sito=Il Post|data=2020-12-09|lingua=it-IT|accesso=2020-12-16}}</ref>, il 1º maggio [[1968]] autoproclamò lo status di [[Stato]] [[Indipendenza|indipendente]]<ref name="corriere">{{cita news|autore=Marco Imarisio|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=28|mese=agosto|anno=2009|titolo=Riemerge l'isola dell'Utopia|url=http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_28/isola_utopia_imarisio_64f311d6-9397-11de-8445-00144f02aabc.shtml|accesso=11 settembre 2011}}</ref><ref name="stato indipendente">{{cita news|titolo=Piattaforma davanti a Rimini proclamata "Stato indipendente"|giorno=26|mese=giugno|anno=1968|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,0120_01_1968_0147_0004_7727679/|pubblicazione=[[La Stampa]]|accesso=11 settembre 2011}}</ref>, ma di fatto fu una [[micronazione]].
 
L'Isola delle Rose, pur dandosi una [[lingua ufficiale]] (l'[[Lingua esperanto|esperanto]]), un [[governo]], una [[moneta]] e un'[[Servizio postale|emissione postale]]<ref name="corriere" />, non fu mai formalmente [[Riconoscimento (diritto internazionale)|riconosciuta]] da alcun Paese del mondo come nazione indipendente. Occupata dalle [[Polizia di Stato|forze di polizia]] italiane il 26 giugno [[1968]]<ref name="occupazione">{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0015/articleid,1534_02_1968_0146_0015_21638835/|titolo=La polizia ha già occupato l'isola artificiale di Rimini|autore=Edda Montemaggi|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|giorno=26|mese=giugno|anno=1968|accesso=11 settembre 2011}}</ref> e sottoposta a [[blocco navale]]<ref name="presidio">{{cita news|titolo=Circondato dalle motovedette lo "Stato" al largo di Rimini |url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0015/articleid,0120_01_1968_0148_0015_7722049/|giorno=27|mese=giugno|anno=1968|pubblicazione=La Stampa|accesso=11 settembre 2011|autore=Edda Montemaggi}}</ref>, l'Isola delle Rose fu demolita nel febbraio [[1969]]<ref name="corriere" />. L'episodio venne lentamente dimenticato, considerato per decenni solo come un tentativo di "[[urbanizzazione]]" del [[mare]] per ottenere vantaggi di natura commerciale<ref>"(...) Negli anni '60 l'idea di un'espansione urbana indefinita genera al largo di Rimini il primo tentativo di "urbanizzazione" del mare, attraverso un'operazione di cui la cosiddetta "Isola delle rose" rappresenta la prima "avanguardia speculativa." in M. Castelvetro - G. F. Giovagnoli - G. Mulazzani, ''Avanguardia romagnola. Architetture balneari del XX secolo'', Grafis, Bologna, 1989, p. 104.</ref>. Solo a partire dal primo decennio del [[2000]] esso è stato oggetto di ricerche e riscoperte documentarie imperniate invece sull'aspetto [[utopia|utopico]] della sua genesi.<ref>{{cita news|titolo=Il “mistero” dell’Isola delle Rose |url=https://web.archive.org/web/20200527140504/https://riminisparita.it/mistero-isola-delle-rose-analisi-intervista-rosa-delehaye/|giorno=11|mese=maggio|anno=2020|pubblicazione=Rimini sparita|accesso=27 maggio 2020|autore=Nicola Gambetti}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Fabio Vaccarezza|titolo=Rose Island: A Dream of Freedom|rivista=The Cinderella Philatelist|data=gennaio 2007|pp=42–46|issn=0009-6911}}</ref>