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}}{{citazione|Si tratterà della prima missione diretta verso una stella: la nostra stella|[[Bruce Tsu-Rutani]], uno dei responsabili scientifici del Solar Probe presso il [[Jet Propulsion Laboratory]] di [[Pasadena (California)|Pasadena]], in [[California]]}}
 
La [[sonda spaziale]] '''Parker Solar Probe''', precedentemente noto semplicemente come '''Solar Probe +''',<ref>{{Cita web|url=https://solarprobe.gsfc.nasa.gov/|titolo=Solar Probe Plus|sito=solarprobe.gsfc.nasa.gov|curatore=[[Goddard Space Flight Center]]|lingua=en|accesso=7 marzo 2018}}</ref> è una delle più importanti sonde sviluppate dalla [[NASA]], allo scopo di analizzare attentamente il [[Sole]] e il suo [[vento solare|vento stellare]]. Il lancio è avvenuto il 12 agosto [[2018]] alle ore 07:31 [[Tempo coordinato universale|UTC]] dal Launch Complex 37 nel [[Cape Canaveral Air Force Station]] a [[Cape Canaveral]], con un ritardo di dieci anni rispetto alla sua prima ipotesi di lancio. Deve il suo nome al fisico [[Eugene Parker]], che per primo teorizzò la presenza del [[vento solare]]. Durante la missione di sette anni, il veicolo spaziale eseguirà un totale di 24 [[Perielio|perieli]], con gli ultimi tre che portano il veicolo spaziale a meno di 6 milioni di chilometri dalla superficie del [[Sole]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://blogs.nasa.gov/parkersolarprobe/2018/11/20/parker-solar-probe-reports-first-telemetry-acquisition-of-science-data-since-perihelion/|titolo=Parker Solar Probe Reports First Telemetry, Acquisition of Science Data Since Perihelion|autore=Sarah Frazier|sito=blogs.nasa.gov/parkersolarprobe|data=20 novembre 2018|lingua=en}}</ref>
 
== Obiettivi della missione ==
=== Premessa ===
Il Sole è frequentemente soggetto a violente esplosioni. Le fluttuazioni degli intensi [[campo magnetico|campi magnetici]] solari scagliano immani flussi di particelle cariche che si propagano nello [[spazio (astronomia)|spazio]] a grande velocità. Questo [[vento solare]] raggiunge i [[pianeta|pianeti]] ed è la causa delle [[Aurora polare|aurore]] nelle [[Sole|regioni polari terrestri]]; occasionali tempeste nel vento solare possono mettere temporaneamente fuori uso i [[satellite artificiale|satelliti]] per le comunicazioni e causare interruzioni nella distribuzione di [[elettricità]]. Nei primi 10 anni del nuovo millennio, le Agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa e Asia hanno iniziato a lanciare una piccola flotta di veicoli per studiare il Sole e le sue violente esplosioni. Una di queste sonde si avventurerà anche nella [[Corona solare|corona]], l'atmosfera esterna del Sole.
 
=== Altre missioni preliminari ===
La strada è stata aperta dalle missioni solari recenti, come il [[Solar and Heliospheric Observatory]] (SOHO), che dalla fine degli [[anni 1990|anni novanta]] ha fornito immagini mozzafiato del Sole e della sua corona. Invece, la sonda [[Ulysses]] ha misurato il vento solare e il campo magnetico del Sole, mentre percorreva un'orbita che le ha permesso di osservare i poli dell'astro. Queste missioni hanno rivelato che i venti solari più veloci, che soffiano a velocità fino a 800&nbsp;km/s, possono avere origine da tutta la superficie solare e non solo dai poli, come gli astronomi avevano creduto in precedenza. Ancora non si comprendono i processi fisici che generano il vento solare e quindi non si può prevedere l'arrivo delle tempeste che causano tanti problemi sulla Terra.
 
Nel 2001, la NASA ha lanciato [[Sonda Genesis|Genesis]], una sonda che ha raccolto particelle del vento solare da un'orbita vicina a quella della Terra. Successivamente, il veicolo ha riportato i campioni sulla Terra, sebbene l'atterraggio non sia avvenuto come previsto a causa di un'avaria, dove gli scienziati hanno poi potuto misurare l'abbondanza dei vari elementi e [[isotopo|isotopi]]. Anche la [[Russia]], il [[Giappone]] e la [[Germania]] hanno messo a punto missioni per lo studio del Sole, la più ambiziosa delle quali rimane il Solar Probe della NASA il cui lancio era programmato per il 2007.
 
=== Cenni sull'attività del Solar Probe ===
Questa sonda entrerà in un'orbita eccentrica che la farà passare attraverso la corona, a meno di 6 milioni di km dalla superficie solare, circa un decimo della distanza fra il Sole e [[Mercurio (astronomia)|Mercurio]].
 
Durante il primo sorvolo del Sole (14 ore da polo a polo), gli [[scudo termico|scudi termici]] del Solar Probe dovranno resistere a temperature che raggiungono i 2000 [[Celsius|°C]]. A tal fine, la sonda sarà dotata di uno speciale [[scudo termico]] del peso di 62 kg per mantenere gli strumenti alla temperatura di circa 30 °C.<ref>{{Cita web |url=https://www.nasa.gov/feature/goddard/2018/cutting-edge-heat-shield-installed-on-nasa-s-parker-solar-probe |titolo=Cutting-Edge Heat Shield Installed on NASA’s Parker Solar Probe |sito=nasa.gov |data=5 luglio 2018 |lingua=en}}</ref> La sonda misurerà i campi magnetici della nostra stella e riprenderà immagini ad alta risoluzione della superficie; trasporterà anche numerosi [[spettrometro|spettrometri]] e uno strumento per compiere misurazioni sulle onde di [[plasma (fisica)|plasma]] solari. [[Bruce Tsu-Rutani]], uno dei responsabili scientifici del Solar Probe presso il [[Jet Propulsion Laboratory]] di [[Pasadena (California)|Pasadena]] in [[California]], ha dichiarato che si tratterà della "prima missione diretta verso una stella: la nostra stella".
 
Il veicolo tornerà per un secondo incontro con il Sole cinque mesi<ref>{{Cita web|url=http://parkersolarprobe.jhuapl.edu/The-Mission/index.php#Timeline|titolo=parkersolarprobe: TIMELINE|sito=http://parkersolarprobe.jhuapl.edu/|lingua=en|accesso=23 novembre 2018}}</ref> dopo, quando volerà attraverso i buchi coronali, da dove sembra avere origine il vento solare più veloce. Gli scienziati sperano che la sonda spieghi in che modo il vento solare venga accelerato fino a queste incredibili velocità, ma la missione potrebbe anche gettare luce sul più difficile paradosso della fisica solare: come mai l'atmosfera esterna del Sole è centinaia di volte più calda della sua superficie. Secondo [[David Hathaway]], che dirige la sezione di fisica solare del [[Marshall Space Flight Center]] della NASA, i risultati acquisiti potrebbero aiutare a prevedere tempeste solari potenzialmente pericolose. La prima telemetria, che ha confermato il buon funzionamento delle quattro suite di strumenti e delle prestazioni della sonda, è stata acquisita il 16 novembre 2018, dieci giorni dopo il raggiungimento del primo perielio a 22 milioni di chilometri dalla superficie del sole.<ref name=":0" />
 
==Cronologia==
Avrebbe dovuto essere lanciata alla fine del 2007 ma a causa di diversi ritardi dettati da motivi finanziari, il suo lancio è stato rimandato al 2018, con una finestra di lancio tra il 31 luglio ed il 19 agosto,<ref>{{Cita web|url=http://parkersolarprobe.jhuapl.edu|titolo=Parker Solar Probe: Launch Window and countdown|sito=parkersolarprobe.jhuapl.edu|lingua=en|accesso=28 marzo 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.media.inaf.it/2018/04/05/parker-solar-probe-marco-velli/|titolo=Parker, in missione là dove il Sole brucia|autore=Antonio Mancino|sito=media.inaf.it|data=5 aprile 2018}}</ref> in seguito fissata per l'11 agosto 2018 alle ore 3:33 EDT.<ref>{{Cita web|url=http://parkersolarprobe.jhuapl.edu/News-Center/Show-Article.php?articleID=80|titolo=New Launch Readiness Date for Parker Solar Probe: August 4, 2018|sito=http://parkersolarprobe.jhuapl.edu/|data=15 giugno 2018|lingua=en}}</ref> Sfortunatamente, per via di un guasto tecnico, il lancio venne posticipato al giorno dopo e regolarmente effettuato.
 
* 12 agosto 2018 -----------Lancio