Luogotenenza del regno: differenze tra le versioni

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L'istituto così denominato fu tipico delle sole Francia e Italia, ecco perché l'ottica geopolitica è limitata
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=== Umberto II ===
 
Il 5 giugno del [[1944]], dopo la liberazione di Roma, Vittorio Emanuele III si ritira a vita privata, nominando il figlio [[Umberto II di Savoia]] Luogotenente generale del Regno in base agli accordi della [[Svolta di Salerno]] (primavera 1944) tra le varie forze politiche che formano il [[Comitato di Liberazione Nazionale]], che prevedono di «congelare» la questione istituzionale fino al termine del conflitto. Umberto, dunque, esercita le prerogative di capo dello Stato senza tuttavia possedere la dignità di reregale, che resta in capo a Vittorio Emanuele III, rimasto in disparte a [[Salerno]]. In realtà si tratta di un compromesso caldeggiato dall'ex presidente della [[Camera dei deputati del Regno]] e futuro [[presidente della Repubblica]] [[Enrico De Nicola]]<ref>U. Zanotti Bianco, ''La mia Roma'', Piero Lacaita ed., Manduria-Bari-Roma, 2011, p. 241.</ref>, poiché i capi dei partiti antifascisti avrebbero preferito l'abdicazione di Vittorio Emanuele III, la rinuncia al trono da parte di Umberto e la nomina immediata di un reggente civile. Il Luogotenente - del regno e non del Re, proprio a radicare il legame più con lo Stato che con lal'istituzione figura del Remonarchica - si guadagna ben presto la fiducia degli Alleati grazie alla scelta di mantenere la monarchia italiana su posizioni [[Stati Uniti d'America|filostatunitensi]]filo-occidentali.
 
Umberto firma il decreto-legge luogotenenziale n. 151/1944, che stabilisce che «dopo la liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali» sarebbero state «scelte dal popolo italiano, che a tal fine» avrebbe eletto «a suffragio universale, diretto e segreto, un'Assemblea Costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato» dandoestendendo per la prima volta il voto alle donne.
La luogotenenza dura fino al 9 maggio 1946, quando in vista delle elezioni il re Vittorio Emanuele III è indotto dai suoi consiglieri all'[[Abdicazione di Vittorio Emanuele III|abdicazione]] per potere, in occasione del [[Nascita della Repubblica Italiana|referendum del 2 e 3 giugno]], tentare di separare le proprie responsabilità sull'avvento del fascismoregime fascista rispetto alle sorti didella casadinastia Savoiasabauda.
 
== Nel Regno di Sicilia ==