RCA Italiana: differenze tra le versioni

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== Storia della RCA Italiana ==
=== La nascita e i primi anni cinquanta ===
[[File:Logo della RCA Italiana - vecchio.jpg|thumb|left|upright=0.7|Il primo logo della RCA, utilizzato fino al 1968]]
Nel secondo dopoguerra, la [[RCA Records]] era già fra le più note case discografiche degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]: fondata nel [[1919]] come compagnia radiofonica, nel [[1929]] aveva acquistato la [[Victor Talking Machine Company]] (a sua volta una delle case discografiche più antiche, fondata nel [[1901]], che aveva stampato e distribuito tra gli altri i dischi di [[Enrico Caruso]]), entrando così nel mercato discografico sia per quel che riguardava la produzione che la distribuzione.
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Le prime decisioni di Melis e Ornato furono di chiudere gli uffici di via Caccini, trasferendo tutto presso lo stabilimento di via Tiburtina, e di assumere come direttore artistico [[Vincenzo Micocci]].
 
=== IGli anni sessanta ed i primi successi ===
Micocci era un giovane appassionato di musica, specialmente jazz (nel 1958 pubblicherà per le edizioni Cappelli di Bologna il fondamentale volume "Il libro del jazz", scritto insieme a [[Salvatore Biamonte]] e ripubblicato più volte nel corso degli anni, e sempre con Biamonte condurrà in quegli anni la celebre trasmissione radiofonica "Il Discobolo", ricordata anche da [[Francesco De Gregori]] nella canzone "Rollo & His jets").
 
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Si ha, però, in questi anni, un primo periodo di problemi economici, dovuto da un lato ad una crisi più generale del mercato discografico italiano (a partire dal 1973) e da un altro ad una serie di investimenti sbagliati: il più evidente è quello dovuto al lancio delle cassette [[Stereo 8]], che fu imposto dalla casa madre e che, alla fine, fallì miseramente, ma certamente altri errori furono da un lato l'incapacità di trattenere alcuni artisti di successo (nel 1978 in pochi mesi la RCA perde Baglioni, che firma per la [[CBS (etichetta discografica)|CBS]] e Venditti, che passa alla [[Philips (casa discografica)|Philips]]) e dall'altro la perdita di risorse nel far incidere dischi ad artisti che non raggiunsero gli obiettivi di vendita previsti, pur essendo molto meritevoli dal punto di vista artistico (ad esempio [[Piero Ciampi]] e [[Renzo Zenobi]]).
 
=== LaDagli anni ottanta alla crisi e l'acquisizione da parte della BMG. L'abbandono di Via Tiburtina e la nuova sede. ===
Nel 1983, avendo saputo che la [[BMG Ariola]] era interessata all'acquisto della RCA, e che i dirigenti statunitensi avevano la necessità di operare una forte riduzione del personale in tutto il mondo e, quindi, anche in Italia (dove da 600 dipendenti bisognava scendere a 200), Melis decide di dimettersi e di abbandonare l'azienda (solo 10 anni dopo, nel [[1993]], tenterà di reinserirsi nel mondo discografico fondando una sua casa discografica, la ''THM'', con scarso successo).
 
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Nel luglio del 2001, il presidente della BMG Franco Reali lascia l'incarico, senza sostituzione. È un chiaro segnale del fatto che il gruppo Bertelsmann vuole esternalizzare a studi di consulenza l'attività italiana, controllandone l'operato dai propri uffici europei<ref>{{Cita news|nome=Rockol.com|cognome=s.r.l.|autore=|url=https://www.rockol.it/news-33960/franco-reali-da-l-addio-a-bmg|titolo=√ Franco Reali dà l'addio a BMG|pubblicazione=Rockol|data=|accesso=25 marzo 2017}}</ref>. Nel luglio si compie l'atto che sancisce la definitiva rottura della nuova proprietà col passato e con la RCA in generale: il complesso di Via Sant`Alessandro 7 in Roma, costoso ed oramai pressoché inutilizzato (registrazioni, produzione, pressa e stampa venivano oramai da tempo effettuati - da tutte le etichette - presso impianti terzi, privati) viene abbandonato, trasferendosi gli uffici rimanenti (marketing e promozione) prima in Via Mascagni 160<ref>{{Cita news|nome=Rockol.com|cognome=s.r.l.|autore=|url=http://www.rockol.it/news-34514/dopo-quasi-50-anni-la-bmg-ex-rca-cambia-sede|titolo=√ Dopo quasi 50 anni, la BMG (ex RCA) cambia sede|pubblicazione=Rockol|data=|accesso=25 marzo 2017}}</ref> e successivamente - dopo la fusione con Ricordi e l'acquisizione da parte di Sony - in via della Maglianella 65/F<ref>{{Cita news|nome=Rockol.com|cognome=s.r.l.|autore=|url=http://www.rockol.it/news-73290/bmg-completato-il-trasferimento-degli-uffici-romani|titolo=√ BMG, completato il trasferimento degli uffici romani|pubblicazione=Rockol|data=|accesso=25 marzo 2017}}</ref>. Gli edifici della sede storica sono stati in parte demoliti, per far spazio a nuove strutture. Sono sopravvissuti gli immobili degli studi di registrazione, la palazzina dirigenti, il magazzino e pochi altri. Questi palazzi - completamente svuotati ed ampiamente rimaneggiati anche esternamente - sono oggi utilizzati come magazzini per ditte di import/export e depositi di ingrosso abbigliamento e calzature.
 
=== Le fasi produttive e la stampa di dischi e copertine ===
Il mastering e la stampa dei dischi e delle cassette avveniva all'interno del campus della RCA, secondo la filosofia della quasi completa internalizzazione del processo produttivo, dalla registrazione del pezzo negli studi, il missaggio, la masterizzazione, al prodotto finito e pronto per la distribuzione.
 
La RCA non elaborò mai grafiche personalizzate per le label dei dischi, preferendo mantenere il logo distintivo su sfondo blu, bianco, arancio, rosa o di altri colori (a seconda delle collane e delle edizioni), mentre grande attenzione venne posta alle copertine ed alle sleeves interne, con ampio uso di gatefold, soprattutto negli anni settanta, anche per LP singoli. Al di là delle foto, l'elaborazione grafica era operata da un team di professionisti interni allo stabilimento, mentre la stampa - diversamente da quella dei dischi - avveniva presso laboratori esterni, che mutarono nel tempo. Negli anni cinquanta e sessanta le copertine (oltre che le label, le sleeves, o eventuali poster e inserti) dei dischi vennero stampate principalmente da due laboratori romani: la ''Corporazione Arti Grafiche'', in via L. Mantegazza 59<ref>{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/label/359724-Corporazione-Arti-Grafiche|titolo=Corporazione Arti Grafiche|sito=Discogs|lingua=it|accesso=2021-02-09}}</ref> e le ''Officine Grafiche A. Marendino''<ref>{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/label/441975-Officine-Grafiche-A-Marendino|titolo=Officine Grafiche A. Marendino|sito=Discogs|lingua=it|accesso=2021-02-09}}</ref>, nate peraltro queste ultime come piccola etichetta per audio militari incisi su dischi RCA e con stampa delle copertine presso la Corporazione<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Le Marce D'Ordinanza Dell'Arma Di Cavalleria (Vinyl)|lingua=it|accesso=2021-02-09|url=https://www.discogs.com/Various-Le-Marce-DOrdinanza-DellArma-Di-Cavalleria/release/6098234}}</ref>. Soprattutto per i dischi della RCA statunitense, le copertine - spesso in materiale laminato - erano rielaborazioni di quelle originali. Dalla seconda metà degli anni sessanta, con la cessazione dell'attività di tali aziende, e dovendo comunque contare su numeri sempre più elevati, si optò per fornitori maggiori quali la stamperia ''Stabilimento Tipolitografico Ugo Pinto''<ref>{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/label/398662-Stabilimento-Tipolitografico-U-Pinto|titolo=Stabilimento Tipolitografico U. Pinto|sito=Discogs|lingua=it|accesso=2021-02-09}}</ref> che, dalla sede di via in via Maratta 2B, si era trasformata in vera e propria industria, in Tor Cervara 283, e le ''Grafiche Boccadoro''. La peculiarità fu che nessuna di queste tipografie - oggi non più in attività - si era occupata precedentemente di copertine, trattandosi soprattutto di stamperie di pubblicazioni istituzionali.
 
Con il passaggio alla Bmg, il sistema cambiò, utilizzando altri fornitori, e - al pari della progressiva sospensione delle registrazioni presso gli studi, migrate ad altre strutture - le stesse fasi di preparazione e stampa dei supporti (dischi e cassette) furono esternalizzate in un'ottica economica di scala del gruppo, che prevedeva anche la stampa dei cd, per cui la sede di via Tiburtina non era attrezzata. Questi ultimi supporti videro notevoli modifiche grafiche, con utilizzo anche di label fotografiche per gli lp e le cassette, e di plastica trasparente per le cassette stesse. Essendo i supporti privi di indicazioni in tal senso, non è possibile risalire a tali fornitori.
 
== L'etichettaIl logo RCA ==
[[File:Logo della RCA Italiana - etichetta.jpg|thumb|upright=1.3|Il restyling dell'etichetta, utilizzato dal 1968 in poi.]]
 
Nel corso degli anni, l'etichetta della casa discografica è stata ri-disegnata completamente una sola volta, nel [[1968]], in linea con la modifica apportata dalla casa madre americana: la prima etichetta, nera con il vecchio [[logo]] e, sopra di esso ad arco, la scritta ''RCA Italiana'', lasciò spazio alla nuova che aveva sulla sinistra il nuovo logo ''RCA'' in verticale, e sulla destra la scritta ''Italiana'' in orizzontale, a caratteri bianchi su sfondo azzurro.<ref>{{Cita web|url=http://discografia.dds.it/indice_label_etichetta.php?ide=9|titolo=Discografia Nazionale della canzone italiana|sito=discografia.dds.it|accesso=25 marzo 2017}}</ref>
 
Poco tempo dopo l'inaugurazione, le insegne della RCA Italiana furono issate sulla palazzina rossa degli studi di registrazione; sul lato frontale (dove era presente il logo bianco RCA su un cerchio a sfondo rosso, nel font usato dalla casa madre, affiancato dalla scritta in stampatello Rca italiana) e sul lato visibile dalla Tiburtina, dove era presente il solo logo con la scritta RCA. Il medaglione circolare era stato affisso anche a fianco dell' ingresso di via Sant'Alessandro.
 
Sebbene le grafiche abbiano subito mutazioni nel corso degli anni e in base al supporto, tale logo è stato utilizzato sia sulle copertine che sulle etichette interne dei dischi fino al 1968.
 
In quell'anno è stato ri-disegnato completamente, optando per uno stile meno elaborato, che consisteva nella scritta ''RCA'' in lettere stampatello di fantasia, in linea con il decennio in entrata, e vuote al loro interno. In un'ottica di razionalizzazione del prodotto, nei dischi, il logo fu sostituito sia sulle copertine che sulle label interne. Queste ultime - che dal nero precedente assunsero diversi colori di fondo in base alla collana, fra cui dominava il blu delle serie ordinarie - videro la nuova scritta RCA , posta in verticale, alla sinistra del foro di inserimento verticale, e - sulla destra - la scritta ''Italiana'' ( o delle diverse collane) in orizzontale, a caratteri bianchi. <ref>{{Cita web|url=http://discografia.dds.it/indice_label_etichetta.php?ide=9|titolo=Discografia Nazionale della canzone italiana|sito=discografia.dds.it|accesso=25 marzo 2017}}</ref> , neri solo per le edizioni promozionali, che avevano fondo bianco e per quelle juke box, di colore arancione, che solitamente contenevano sui due lati brani di diversi autori, connumeri di catalogo a sè stanti.
 
Per l'occasione, furono sostitute anche tutte le enormi insegne issate sugli stabilimenti con le nuove, di colore metallico e retroilluminate, e rossa quella all'ingresso<ref>https://www.liberaeva.com/2020/reportage/rca/8.jpg</ref>.
 
Successivamente all'acquisizione da parte della BMG, il marchio RCA Italiana sull'etichetta interna fu progressivamente sostituito negli anni successivi - nei dischi - dal vecchio logo circolare. Il marchio scomparve anche dal fronte della copertina, venendo applicato - in piccole dimensioni - nel retro della copertina<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Angela Baraldi – Mi Vuoi Bene O No? (1993, Vinyl)|lingua=it|accesso=2021-02-09|url=https://www.discogs.com/Angela-Baraldi-Mi-Vuoi-Bene-O-No/release/3387822}}</ref>, prima nel formato ultimo e successivamente in quello storico, fino alla cessazione di nuove emissioni a nome RCA. Le insegne furono ammainate e smontate, per essere avviate al macero.
 
== Il marchio RCA Italiana ==
Nella parte bassa della label, soprattutto per i 33 giri, erano riportate, seguendo la circolare dell'etichetta, lin lingua inglese (o spagnola) e indicazioni relative al produttore del supporto e proprietario dell'opera. Fino al 1985 il riferimento era alla RCA s.p.a. Rome (''manufactured and distributed by''); a partire dal 1986 - con identica grafica - la dicitura iniziò a riflettere i nuovi assetti societari: se la produzione fisica (''manufactured by'') era di BMG Ariola, i diritti del master appartenevano a (''used by authority of'') la RCA Corporation.
 
Acquisita l'azienda, il marchio è oggi dismesso per le nuove produzioni. Inizialmente utilizzato in continuità dalla BMG, dal 1986, come logo sui dischi, è stato progressivamente sostituito dal logo storico, anche sui cd, per poi essere definitivamente accantonato. Recentemente, nel ristampare - soprattutto in riedizioni masterizzate in vinile, anche per distribuzione editoriale - alcuni vecchi dischi, la Sony Music ha posto, accanto al proprio logo, nelle etichette, il logo RCA. Per una questione di filologia, considerando il target collezionistico di tali uscite, nelle copertine viene mantenuta la scritta RCA Italiana nella forma originale del disco. In questi casi i simboli, al pari dei numeri di catalogo originali, sono privi di valore identificativo.