Inge Scholl: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = tedesca
|PostNazionalità = , fondatrice dell'Università pubblica di design industriale e comunicazione di Ulm
}}<ref>{{Cita web|url=https://www.deutsche-biographie.de/gnd116272678.html#ndbcontent|titolo=Aicher-Scholl, Inge - Deutsche Biographie|autore=Deutsche Biographie|sito=www.deutsche-biographie.de|lingua=de|accesso=2021-02-26}}</ref>
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== Biografia ==
[[File:Weingarten Geschwister-Scholl-Schule Grundstufe 2.jpg|thumb|right|Targa commemorativa nell'atrio della Inge Aicher-Scholl Haus a Weingarten (Baden-Wüttemberg)]]
Inge Scholl nacque a Ingersheim an der Jagst (oggi parte del comune di [[Crailsheim]]), in [[Germania]].<ref>{{Cita web|url=http://www.il-margine.it/Rivista/Archivio/1998/08/Inge-Aicher-Scholl.-Un-ricordo-scritto-dai-suoi-figli|titolo=Rivista IL MARGINE - Mensile di cultura, fede, politica, attualit�|sito=www.il-margine.it|accesso=2021-02-26}}</ref> Era figlia di Magdalena Müller Scholl e Robert Scholl. Il padre era consulente finanziario e fu sindaco Ingersheim-Altomünster e più tardi di [[Forchtenberg|Forchtenberg am Kocher]], caratterizzato da un atteggiamento democratico e idee fortemente antinaziste. Inge era la maggiore di cinque fratelli: Tilde Scholl, [[Werner Scholl]], Elisabeth Scholl, [[Sophie Scholl|Sophie]] e [[Hans Scholl (filosofo)|Hans Scholl]], questi ultimi due, studenti e membri della [[Rosa Bianca]].<ref>{{Cita web|url=https://www.deutsche-biographie.de/gnd116272678.html#ndbcontent|titolo=Aicher-Scholl, Inge - Deutsche Biographie|autore=Deutsche Biographie|sito=www.deutsche-biographie.de|lingua=de|accesso=2021-02-26}}</ref> Cresciuti in un clima cosmopolita, i fratelli accolsero con entusiasmo le idee del Regime prendendo parte anche alle associazioni dei [[Gioventù hitleriana|giovani hitleriani]]. Nel 1933 Inge entrò nell'[[Donne nella Germania nazista|Associazione delle donne nella Germania nazista]], assumendo il ruolo di caposquadra. Nel 1934, all'età di 17 anni, lasciò il liceo scientifico per seguire un corso e divenire assistente alla revisione contabile presso l'Ufficio del Gabinetto per l'Economia e la Fiscalità.
 
Dopo la persecuzione nei confronti dei fratelli Sophie e Hans da parte del [[Nazionalsocialismo|regime nazista]] nel 1937, Inge prese le distanze dell'Associazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.il-margine.it/Rivista/Archivio/1998/08/Inge-Aicher-Scholl.-Un-ricordo-scritto-dai-suoi-figli|titolo=Rivista IL MARGINE - Mensile di cultura, fede, politica, attualit�|sito=www.il-margine.it|accesso=2021-02-26}}</ref>
 
Dopo l'arresto dei fratelli nel 1943, fu incarcerata insieme ai genitori per aver ascoltato clandestinamente della radio proibite, ma assolta ben presto in seguito ad un processo penale.<ref>{{Cita web|url=https://www.deutsche-biographie.de/gnd116272678.html#ndbcontent|titolo=Aicher-Scholl, Inge - Deutsche Biographie|autore=Deutsche Biographie|sito=www.deutsche-biographie.de|lingua=de|accesso=2021-02-26}}</ref>
 
Nel 1946 insieme a [[Otl Aicher]], per ricordare la resistenza degli studenti, riaprì l’Università pubblica di Ulm, che durante il dopo guerra diventò un centro di educazione rilevante.
 
Successivamente nel 1952 Inge sposa [[Otl Aicher|Olt Aicher]].<ref>{{Cita web|url=https://www.itacaedizioni.it/autori/inge-scholl/|titolo=Inge Scholl|sito=Itaca Edizioni|lingua=it-IT|accesso=2021-02-26}}</ref>
 
Nel 1955, sempre insieme al marito e a [[Max Bill]], anche grazie a sovvenzioni statunitensi, istituì la [[scuola di Ulm]], un centro di design industriale e di comunicazione innovativa nella Repubblica federale del tempo. Dal matrimonio con Otl Aicher nacquero tre maschi e due figlie. La figlia Pia fu vittima, nel 1975, di un incidente stradale; la figlia Eva era portatrice di handicap.
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Si impegnò come [[Pacifismo|pacifista]] già dagli anni Sessanta nell'organizzazione delle "marce pacifiste di Pasqua", e nel movimento antinucleare fino ai suoi ottanta anni, favorendo l'istituzione di una legge contro i danni della produzione elettrica sull'ambiente. Grazie al suo operato Inge ricevette il premio Pfaff di pedagogia e per la pace dell'Allgaü, più la cittadinanza onoraria di Ulm.
 
Le fu diagnosticato un tumore nell'autunno del 1997. Fu curata nei mesi di gennaio e febbraio 1998, ma morì nel giugno dello stesso anno, all'età di 81 anni. Fu sepolta il 9 settembre a Leutkirch-Horf nella tomba di famiglia insieme a Pia e Olt Aicher.<ref>{{Cita web|url=http://www.il-margine.it/Rivista/Archivio/1998/08/Inge-Aicher-Scholl.-Un-ricordo-scritto-dai-suoi-figli|titolo=Rivista IL MARGINE - Mensile di cultura, fede, politica, attualit�|sito=www.il-margine.it|accesso=2021-02-26}}</ref>
 
== La Rosa Bianca ==
Inge è conosciuta principalmente come scrittrice del libro ''La Rosa Bianca'', titolo originale ''Die Weiße Rose'' pubblicato in Germania nel 1952. Il libro, tradotto in italiano nel 1959, è stato tradotto anche in molte altre lingue e ha venduto milioni di copie.<ref>{{Cita web|url=https://www.itacaedizioni.it/autori/inge-scholl/|titolo=Inge Scholl|sito=Itaca Edizioni|lingua=it-IT|accesso=2021-02-26}}</ref><blockquote>«Possiamo veramente chiamarli eroi? Non hanno fatto nulla di sovraumano. Hanno difeso una cosa semplice, sono scesi in campo per una cosa semplice: per i diritti e la libertà dei singoli, per la loro libera evoluzione e per il loro diritto a una vita libera. Non si sono sacrificati per un'idea fuori del comune, non perseguivano grandi scopi. Ciò a cui aspiravano era che gente come te e me potesse vivere in un mondo umano. Il vero eroismo consiste forse proprio nel difendere con costanza la vita quotidiana, le cose piccole e ovvie»
 
(''Inge Scholl'') <ref>{{Cita web|url=https://www.itacaedizioni.it/catalogo/la-rosa-bianca/|titolo=La Rosa Bianca|autore=Nicoletta ha detto|sito=Itaca Edizioni|lingua=it-IT|accesso=2021-02-26}}</ref></blockquote>La storia è basata sulle testimonianze dirette della scrittrice e amici, sugli ultimi istanti di vita di Hans e Sophie Scholl, creatori del movimento di opposizione alle idee naziste, da cui il libro prende il nome. Inge ricorda, tramite la sua narrazione, gli studenti della resistenza, che non hanno sopportato il silenzio e si sono opposti al regime hitleriano.
 
Nel 2005 il registra [[Marc Rothemund]] ha tratto dal libro, il film ''[[La Rosa Bianca - Sophie Scholl|La Rosa Bianca]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.itacaedizioni.it/catalogo/la-rosa-bianca/|titolo=La Rosa Bianca|autore=Nicoletta ha detto|sito=Itaca Edizioni|lingua=it-IT|accesso=2021-02-26}}</ref>
 
== Note ==
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== Voci correlate ==