Marocchinate: differenze tra le versioni

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In Sicilia, i goumier avrebbero avuto scontri molto accesi con la popolazione per questo motivo: si parla del ritrovamento di alcuni goumier uccisi con i [[Apparato genitale|genitali]] tagliati (secondo alcuni un chiaro segnale). La violenza era su donne e uomini, ma soprattutto su donne, per cui i siciliani, oltre a nascondere le donne in rifugi naturali o artificiali come grotte o pozzi, in diversi casi reagirono come a [[Capizzi]], dove una quindicina di marocchini vennero uccisi con l'acquiescenza delle autorità militari alleate<ref name=autogenerato2>{{cita|Strazza|pp. 103-1104}}.</ref>; in altri casi gli autori degli stupri vennero uccisi a roncolate o evirati, dilaniati e dati in pasto ai maiali<ref name=autogenerato2 />.
 
<<{{Citazione|Dato il coinvolgimento di sottufficiali e ufficiali bianchi, alcuni dei quali italofoni in quanto corsi, non presenti nei reparti di truppa goumier, si può affermare che i violentatori si annidavano in tutte e quattro le divisioni del Cef. Forse anche per questo, gli ufficiali francesi non risposero ad alcuna sollecitazione da parte delle vittime e assistettero impassibili all’operato dei loro uomini. Come riportano le testimonianze, quando i civili si presentavano a denunciare le violenze, gli ufficiali si stringevano nelle spalle e li liquidavano con un sorrisetto”. Questo atteggiamento perdurò fino all’arrivo in Toscana del Cef. Qui ricominciarono le violenze a Siena, ad Abbadia S. Salvatore, Radicofani, Murlo, Strove, Poggibonsi, Elsa, S. Quirico d’Orcia, Colle Val d’Elsa. Perfino membri della Resistenza dovettero subire gli abusi. Come testimonia il partigiano rosso Enzo Nizza: ”Ad Abbadia contammo ben sessanta vittime di truci violenze, avvenute sotto gli occhi dei loro familiari. Una delle vittime fu la compagna Lidia, la nostra staffetta. Anche il compagno Paolo, avvicinato con una scusa, fu poi violentato da sette marocchini. I comandi francesi, alle nostre proteste, risposero che era tradizione delle loro truppe coloniali ricevere un simile premio dopo una difficile battaglia”.>> <ref>{{Cita web|url=https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|titolo=Marocchinate: de Gaulle era presente e non fece nulla di Andrea Cionci|sito=Il Corriere delle Regioni|data=2021-03-13|lingua=it-IT|accesso=2021-03-15|}}</ref>}}
 
<<Dato il coinvolgimento di sottufficiali e ufficiali bianchi, alcuni dei quali italofoni in quanto corsi, non presenti nei reparti di truppa goumier, si può affermare che i violentatori si annidavano in tutte e quattro le divisioni del Cef. Forse anche per questo, gli ufficiali francesi non risposero ad alcuna sollecitazione da parte delle vittime e assistettero impassibili all’operato dei loro uomini. Come riportano le testimonianze, quando i civili si presentavano a denunciare le violenze, gli ufficiali si stringevano nelle spalle e li liquidavano con un sorrisetto”. Questo atteggiamento perdurò fino all’arrivo in Toscana del Cef. Qui ricominciarono le violenze a Siena, ad Abbadia S. Salvatore, Radicofani, Murlo, Strove, Poggibonsi, Elsa, S. Quirico d’Orcia, Colle Val d’Elsa. Perfino membri della Resistenza dovettero subire gli abusi. Come testimonia il partigiano rosso Enzo Nizza: ”Ad Abbadia contammo ben sessanta vittime di truci violenze, avvenute sotto gli occhi dei loro familiari. Una delle vittime fu la compagna Lidia, la nostra staffetta. Anche il compagno Paolo, avvicinato con una scusa, fu poi violentato da sette marocchini. I comandi francesi, alle nostre proteste, risposero che era tradizione delle loro truppe coloniali ricevere un simile premio dopo una difficile battaglia”.>> <ref>{{Cita web|url=https://www.corriereregioni.it/2021/03/13/marocchinate-de-gaulle-era-presente-e-non-fece-nulla-di-andrea-cionci/|titolo=Marocchinate: de Gaulle era presente e non fece nulla di Andrea Cionci|sito=Il Corriere delle Regioni|data=2021-03-13|lingua=it-IT|accesso=2021-03-15}}</ref>
 
{{cn|Anche nella [[Germania]] meridionale i goumier si abbandonarono a violenze e stupri di gruppo ai danni della popolazione. Secondo Norman Naimark, [[storico]] [[statunitense]], le truppe marocchine integrate nell'esercito francese occupante dimostrarono comportamenti simili a quelli dell'[[Armata Rossa]], specialmente durante l'occupazione del [[Baden (stato)|Baden]] e del [[Württemberg]].}}