I Malavoglia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 2001:B07:6444:2CCC:FDD4:288E:9E3F:8EB6 (discussione), riportata alla versione precedente di Equoreo
Etichetta: Rollback
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{Nota disambigua|il singolo di [[Giovanna (cantante)|Giovanna]]|I Malavoglia (singolo)}}
{{Libro
(''L'Onorevole Scipioni'' e ''L'uomo di lusso'') non vennero neppure iniziati.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/i-malavoglia/|titolo=I Malavoglia nell'enciclopedia Treccani}}</ref>
|titolo = I Malavoglia
|titoloalfa = Malavoglia, I
|immagine = La terra trema visconti.jpg
|didascalia = Uno scorcio del mare di Aci Trezza, dal film ''[[La terra trema]]'' di [[Luchino Visconti]], tratto dal romanzo di Verga
|annoorig = 1881
|genere = [[romanzo]]
|lingua = it
|ambientazione = [[Aci Trezza]]
|protagonista = Famiglia Toscano, ovvero i ''Malavoglia'':
*''Padron 'Ntoni'': capo famiglia
*''Bastianazzo'': figlio maggiore
*''Maruzza'', detta ''la Longa'': moglie di ''Bastianazzo''
Figli di Bastianazzo e Maruzza:
*''{{'}}Ntoni di Padron 'Ntoni'' (Antonio)
*''Mena'' (Filomena)
*''Luca''
*''Alessi'' (Alessio)
*''Lia'' (Rosalia)
|antagonista = lo zio Crocifisso
|altri_personaggi = Don Michele, Tino Piedipapera, Fortunato e Brasi Cipolla, Rocco Spatu, Alfio Mosca, avvocato Scipioni, Vanni Pizzuto, cugina Anna, Nunziata, Santuzza, Don Silvestro il segretario, Don Franco lo speziale
|serie = [[Ciclo dei Vinti|I Vinti]]
|seguito = [[Mastro-don Gesualdo]]
}}
'''''I Malavoglia''''' è il [[romanzo]] più conosciuto dello [[scrittore]] [[sicilia]]no [[Giovanni Verga]], pubblicato a [[Milano]] dall'editore [[Fratelli Treves|Treves]] nel 1881. È una delle letture più diffuse e indicate nei programmi di [[letteratura italiana]] all'interno del [[sistema scolastico italiano]]. Fa parte del ''[[ciclo dei Vinti]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-verga-opere_%28I-Classici-Ricciardi:-Introduzioni%29/|titolo=Giovanni Verga: Opere}}</ref>
 
== Descrizione ==
[[File:I Malavoglia.djvu|thumb|Frontespizio di un'edizione del 1907]]
Il romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora ad [[Aci Trezza]], un piccolo paese [[sicilia]]no nei pressi di [[Catania]]. Ha un'impostazione corale e rappresenta personaggi uniti dalla stessa cultura ma divisi dalle loro diverse scelte di vita, soverchiate comunque da un destino tragico ed inevitabile.
 
Lo scrittore adotta la [[Tecnica_narrativa_di_Giovanni_Verga#Tecnica_dell'impersonalità|tecnica dell'''impersonalità'']], riproducendo alcune caratteristiche del dialetto e adattandosi quanto più possibile al punto di vista dei differenti personaggi, rinunciando così all'abituale mediazione del narratore.
 
L'opera va inserita nel ''[[Ciclo dei Vinti]]'', insieme a ''[[Mastro-don Gesualdo]]'' e a ''[[La duchessa di Leyra|La Duchessa de Leyra]]'', opere che affrontano il tema del progresso visto dal punto di vista degli "sconfitti" della società. ''La Duchessa de Leyra'' rimase solo abbozzato, mentre gli altri due romanzi previsti nel ''Ciclo'' (''L'Onorevole Scipioni'' e ''L'uomo di lusso'') non vennero neppure iniziati.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/i-malavoglia/|titolo=I Malavoglia nell'enciclopedia Treccani}}</ref>
 
== Trama ==
Presso il paese di [[Aci Trezza]], nel catanese, vive la laboriosa famiglia di pescatori Toscano, soprannominata Malavoglia per [[antifrasi]] secondo la tradizione della '''[[Ingiuria (appellativo)|ngiuria]]'' (una particolare forma di appellativo). Il patriarca della famiglia è l'anziano Padron 'Ntoni, vedovo, che vive presso la "Casa del Nespolo" insieme al figlio Bastiano, detto Bastianazzo, il quale è sposato con Maruzza, detta la Longa. Bastiano e Maruzza hanno cinque figli, in ordine di età: 'Ntoni, Luca, Filomena detta Mena o Sant'Agata, Alessio detto Alessi e Rosalia detta Lia. Il loro principale mezzo di sostentamento è la "Provvidenza", nome dato alla piccola imbarcazione che utilizzano per la pesca.
 
Nel [[1863]] 'Ntoni, il maggiore dei figli, parte per la leva militare. È la prima volta che un membro della famiglia dei Malavoglia parte per la leva nell'[[Regio Esercito|esercito del Regno d'Italia]], e sarà questo evento (che rappresenta simbolicamente l'irruzione del mondo moderno in quello rurale della [[Sicilia]] contemporanea) a segnare l'inizio della rovina della famiglia stessa. 'Ntoni, lavorando, aiutava economicamente la famiglia, come era usuale all'epoca, e a causa della sua partenza come soldato questi guadagni vengono a mancare. Per sopperire a questa perdita, Padron 'Ntoni tenta quindi un affare comprando una grossa partita di [[Chamelea gallina|lupini]], peraltro avariati, da un compaesano usuraio, chiamato ''Zio Crocifisso'' (oppure ''Campana di legno'') per via delle sue continue lamentele e del suo perenne pessimismo. Il carico viene affidato a Bastianazzo perché si rechi con la Provvidenza a [[Riposto]] per venderlo, ma durante il viaggio via mare la barca subisce un naufragio, Bastianazzo e il suo garzone muoiono e i lupini vanno persi. A seguito di questa sventura, la famiglia si ritrova con una triplice disgrazia: è morto il padre, principale fonte di sostentamento della famiglia, la Provvidenza va riparata ed occorre pagare il debito dei lupini. Finito il servizio militare, 'Ntoni torna malvolentieri alla dura vita di pescatore alla giornata e finisce per non dare alcun sostegno alla già precaria situazione economica del nucleo familiare.
 
Le sfortune per la famiglia non terminano: Luca, uno dei nipoti, muore nella [[battaglia di Lissa]] ([[1866]]), e ciò determina anche la rottura del fidanzamento di Mena con Brasi Cipolla. Il risanamento del debito contratto con Zio Crocifisso costa alla famiglia anche la perdita dell'amata Casa del Nespolo e la reputazione e l'onore della famiglia peggiorano fino a raggiungere livelli umilianti. Un nuovo naufragio della "Provvidenza" porta Padron 'Ntoni ad un passo dalla morte; Maruzza, la nuora, muore invece di colera. Il primogenito 'Ntoni decide di andare via dal paese per tentare di fare fortuna: una volta tornato ancora più impoverito, perde ogni desiderio di lavorare, dandosi all'ozio e all'alcolismo.
 
La partenza di 'Ntoni costringe nel frattempo la famiglia a vendere la Provvidenza per accumulare denaro al fine di riacquistare la Casa del Nespolo, mai dimenticata. La padrona dell'osteria Santuzza, già oggetto di interesse amoroso da parte del poliziotto Don Michele, si invaghisce invece di 'Ntoni (che intanto entra nel giro del contrabbando), mantenendolo gratuitamente all'interno del suo locale. La condotta di 'Ntoni e le lamentele del padre la convincono a distogliere le sue aspirazioni dal ragazzo e a richiamare Don Michele all'osteria. Ciò diventa origine di una rissa tra i due pretendenti, alla fine della quale 'Ntoni arriva a dare una coltellata al petto di Don Michele, nel corso di una retata anti-contrabbando. 'Ntoni finisce dunque in prigione e Padron 'Ntoni, accorso al processo e sentite le voci circa la relazione tra Don Michele e sua nipote Lia, sviene esanime. 'Ntoni riesce a evitare una forte condanna per motivi "d'onore": l'avvocato lascia intendere che la rissa fosse scoppiata perché 'Ntoni voleva difendere la reputazione della sorella Lia, della quale Don Michele si era invaghito, e che Lia aveva respinto.
 
Il salmodiare di Padron 'Ntoni, ormai molto anziano, si fa sconnesso, e i suoi proverbi (che accompagnano tutta la narrazione) iniziano a venire pronunciati senza cognizione di causa; per motivi anche di sopravvivenza (non è più in grado di lavorare), si decide di ricoverarlo in ospedale. Intanto Lia, la sorella minore, vittima delle malelingue e del disonore, decide di lasciare il paese e finisce a prostituirsi a Catania. Mena, a causa della vergognosa situazione della sorella, sceglie di rinunciare a sposarsi con il carrettiere Alfio Mosca, di cui è innamorata, e rimane ad accudire i figli di Alessi, il minore dei fratelli, che nel frattempo si è sposato con Nunziata e, continuando a fare il pescatore, è riuscito a ricostruire il nucleo familiare e a ricomprare la Casa del Nespolo, dove si è stabilito a vivere.
 
A questo punto ciò che resta della famiglia fa visita all'ospedale a Padron 'Ntoni, per informarlo che la Casa del Nespolo è di nuovo nelle loro mani e annunciargli un suo imminente ritorno a casa. È questa l'ultima gioia per il vecchio pescatore, che muore proprio nel giorno del suo agognato ritorno a casa: neanche il desiderio di morire nella casa dov'era nato viene dunque esaudito. Alla fine 'Ntoni, uscito di prigione, ritorna al paese, ma si rende conto di non potervi restare a causa del suo passato, per quanto il fratello Alessi lo inviti a farlo: con il suo comportamento egli si è auto-escluso dal nucleo familiare, rinnegando sistematicamente i suoi valori, ed è costretto ad abbandonare la sua casa proprio quando ha preso consapevolezza che essa era l'unico luogo in cui era possibile vivere degnamente.
 
== L'opera ==
Tutta la narrazione si svolge alla fine dell'Ottocento ad [[Aci Trezza]], piccolo paese della Sicilia orientale.
 
Si può dividere l'intera opera fondamentalmente in tre parti:
* La prima parte (capitoli I-IV) inizia con la presentazione dei membri della famiglia Toscano, in ordine di età, alla quale seguono la partenza di 'Ntoni per il servizio militare, lo sfortunato affare dei lupini e la morte di Bastianazzo. È questo elemento scatenante a rompere l'"equilibrio" pre-esistente e dare inizio alla vicenda. I funerali di Bastianazzo sono l'occasione, per Verga, di presentare i personaggi del romanzo e l'ambiente popolare contestualmente ai fatti narrati, secondo la tecnica della regressione teorizzata dell'autore.
* Nella seconda parte (capitoli V-X) assistiamo al continuo declino della famiglia, dovuto principalmente alle conseguenze dello sfortunato affare dei lupini e al tentativo dei Malavoglia di saldarlo senza rinunciare alla casa e all'onore della famiglia; questo non impedisce la perdita della Casa del Nespolo e il trasferimento nella casa del beccaio.
* La terza ed ultima parte inizia dopo un capitolo di transizione (il XI), in cui 'Ntoni si trasferisce temporaneamente in città a cercare di far fortuna, dopo la morte della madre Longa (contraria alla sua partenza). Quindi inizia la terza parte (capitoli XII-XV), che narra la vendita della barca da parte di Padron 'Ntoni, che inizierà a lavorare a giornata da Padron Cipolla, e il ritorno di 'Ntoni che, ancora più povero che alla partenza, si dà al contrabbando. 'Ntoni accoltella don Michele, l'avvocato di 'Ntoni getta discredito sulla famiglia rivelando una presunta relazione tra Don Michele e Lia, che fugge verso la città. Il nonno cade in uno stato di depressione e 'Ntoni finisce in prigione. La conclusione vede la ricomposizione del nucleo familiare ad opera di Alessi e la partenza di 'Ntoni, che, ritornato al paese, ormai sente che non può più fare parte del mondo che ha rinnegato. Alla "riconsacrazione" della Casa del Nespolo (L. Russo) segue però la consapevolezza che ormai nulla potrà essere come prima: la partenza di 'Ntoni segna infatti un distacco definitivo, provocato dall'irrompere dei "tempi nuovi" (la modernità) nel mondo contadino siciliano.
 
=== L'ambientazione ===
[[File:Sicilia rurale fotografata da Giovanni Verga.jpg|thumb|Una foto scattata da Verga, ritraente lavoratori siciliani, dai quali sono stati tratti i personaggi delle sue opere]]
[[File:La terra tremma.jpg|thumb|left|La famiglia Valastro nel film ''[[La terra trema]]'' di [[Luchino Visconti]]]]
Il romanzo è ambientato ad Aci Trezza, piccolo paesino del catanese. Alcuni luoghi del paese hanno una certa importanza nel racconto. La casa, focolare e rifugio domestico, è un luogo molto importante per i personaggi che, avendo subito gravi perdite familiari, cercano almeno prima di conservare e poi, una volta persa, di riavere quella casa così colma di ricordi, la Casa del Nespolo. Altri luoghi tipici sono la piazza, sede d'incontro e di pettegolezzo, l'osteria, luogo di perdizione, la farmacia di don Franco, dove gli uomini discutono di politica e di “rivoluzione”, perdendo però tutto il loro coraggio e la loro baldanza quando temono di essere uditi dalle mogli.
 
Per quanto riguarda il tempo, il romanzo si ambienta nella seconda metà dell'800. Le attività sono scandite da alcune ricorrenze religiose o dall'alternarsi delle stagioni, tipici elementi della cultura contadina. La mentalità, il punto di vista che predomina nel romanzo è quello dei pescatori, degli “umili”, e lo Stato appare come un nemico, che opprime il popolo con il suo servizio di leva, la sua falsa giustizia e le sue tasse eccessive e arbitrarie.
 
=== I personaggi ===
* Padron 'Ntoni: è capofamiglia, anziano e saggio pescatore. Si esprime spesso attraverso proverbi e vecchi detti. Ad esempio, secondo lui ''"Gli uomini sono come le dita di una mano: il dito grosso fa da dito grosso e il dito piccolo fa da dito piccolo"''.
* Bastianazzo: figlio di Padron 'Ntoni e marito della Longa. Muore in viaggio con la Provvidenza mentre trasporta il carico di lupini.
* 'Ntoni: è il nipote primogenito di padron 'Ntoni, ragazzo irrequieto e incapace di sopportare la difficile condizione della sua famiglia. Solo dopo la pena scontata in carcere e il dolore per la scoperta della fuga di sua sorella Lia, egli capisce a fondo quei tradizionali valori di attaccamento ed accettazione delle proprie origini, predicati dal suo nonno e identificabili nella vita di paese. [[File:Catania Giovanni Verga.jpg|thumb|Ritratto di Verga]]
* Luca: secondogenito di Bastianazzo e della Longa, è più responsabile di 'Ntoni e degli altri fratelli. Arruolato di leva, muore nel corso della [[battaglia di Lissa]].
* Maruzza: moglie di Bastianazzo, soprannominata la Longa. Dopo le due perdite rispettivamente del marito Bastianazzo e del figlio Luca, è la terza in casa Toscano a morire, quando, già fiacca ed indebolita dai lutti familiari, è colpita dal colera.
* Mena: figlia di Bastianazzo, semplice, operosa, dedita alla famiglia. Inizialmente viene promessa sposa a Brasi Cipolla, ma dopo la rovina della famiglia il matrimonio non si può fare, e decide di rinunciare anche all'amore per Alfio Mosca. Resta infine con il fratello Alessi e la cognata Nunziata ad occuparsi della riscattata Casa del Nespolo, a fare da mamma ai figli di Alessi e Nunziata e dunque simbolicamente a custodire i valori della famiglia e della tradizione, dei quali Verga ne fa la compiuta personificazione.
* Alessi: fratello minore di 'Ntoni e Luca, per quanto all'inizio della storia meno maturo e responsabile di Luca, a cagione della sua età giovanissima, si presenta subito come maggiormente incline ad apprendere il sapere ancestrale di Padron 'Ntoni, dimostrando interesse per i suoi proverbi e per l'esperienza marinara dell'anziano. Toccherà ad Alessi il ruolo di "ponte" tra il passato idillico di Padron 'Ntoni e la modernità dei tempi post-unitari: da adulto sarà sposato con la vicina Nunziata e ricostruirà la famiglia Malavoglia assumendo il ruolo di patriarca del nonno e ricomprando la Casa del Nespolo, ma col ricordo delle sofferenze subite.
* Lia: la più piccola della famiglia Malavoglia, "vanerella come il fratello" 'Ntoni, in seguito alla caduta in miseria e disgrazia della propria famiglia, perduta la reputazione e l'onore, emigrerà per diventare una [[prostituta]], venendo così schiacciata dalla modernità che in qualche modo ha risparmiato Alessi, saldamente ancorato ai valori aviti.
* Alfio Mosca: onesto lavoratore, è un carrettiere che possiede un asino e, in seguito, un mulo. Si innamora di Mena, che ricambia, ma i due non possono sposarsi perché Alfio è povero. Alfio tornerà ad Aci Trezza otto anni dopo la sua partenza, e ancora Mena si opporrà a maritarsi con lui, sebbene i Malavoglia non siano più "padroni" e sebbene Alessi si sia sposato con la Nunziata.
* Zio Crocifisso: detto anche "Campana di legno", è l'usuraio del paese, vecchio e avaro, protagonista di "negozi" e proprietario di barche e case. È zio della Vespa, con la quale si sposerà non per amore, ma per appropriarsi della sua chiusa; il matrimonio si rivelerà per lui un inferno, poiché la moglie dilapida in breve tempo il patrimonio da lui costruito in una vita interamente trascorsa ad accumulare denaro "soldo per soldo" e "togliendosi il pane dalla bocca".
* Compare Agostino Piedipapera: [[sensale]] di pochi scrupoli, zoppo, immischiato nella vicenda del contrabbando. Si rende responsabile, assieme allo zio Crocifisso, della rovina economica dei Malavoglia, fingendo di acquistare il credito che Padron 'Ntoni deve al vecchio usuraio e poter così far uscire la famiglia dalla casa del nespolo. È sposato con Grazia Piedipapera, donna pettegola ma sensibile ai problemi dei Malavoglia.
* La Locca: sorella dello zio Crocifisso, vedova, è una vecchia demente e fuori di senno, che vaga perennemente per il paese alla ricerca del figlio Menico, morto in mare sulla Provvidenza assieme a Bastianazzo ed al carico di lupini. È madre di un altro ragazzo che non viene mai nominato, e che è sempre chiamato "figlio della Locca". Dopo l'arresto di quest'ultimo, viene mandata all'ospedale dei poveri.
*Turi Zuppiddu: vicino di casa dei Malavoglia, svolge il mestiere di calafato, cioè aggiusta le barche; sua moglie Comare Venera, a volte chiamata la Zuppidda (così come anche la figlia in un paio di circostanze), è la pettegola del paese; essi hanno una sola figlia, Barbara, con cui per un periodo 'Ntoni sembra potersi sposare, ma a causa delle sciagure che capitano ai Malavoglia l'opportunità sfuma, come anche quella del matrimonio della Mena con Brasi Cipolla.
* Grazia Piedipapera: moglie di Tino Piedipapera, molto toccata e impietosita dalla sorte dei Malavoglia.
* Cugina Anna: È cugina di Zio Crocifisso e amica dei Malavoglia; lei è rimasta vedova con tanti figli da crescere tra cui Rocco Spatu, che in seguito diventerà assiduo frequentatore dell'osteria.
*Nunziata: altra vicina e amica dei Malavoglia, dopo la partenza di suo padre per Alessandria d'Egitto si è ritrovata sola a crescere i suoi fratellini, da grande sposerà Alessi.
* La Santuzza: ostessa del paese, sarà lei la causa del litigio tra 'Ntoni e Don Michele, pur essendo l'amante di massaro Filippo. Suo padre, zio Santoro, sta sempre fuori all'osteria a chiedere l'elemosina.
* Vanni Pizzuto: barbiere del paese, entrerà nel giro del contrabbando.
* Don Franco: [[speziale]] del paese, rivoluzionario, nella sua bottega spesso succedono discussioni in cui si parla di politica. Sua moglie viene chiamata La Signora.
* Massaro Filippo: assiduo frequentatore dell'osteria, ha una relazione con la Santuzza.
* Mariano Cinghialenta: carrettiete, assiduo frequentatore dell'osteria, entrerà nel giro del contrabbando.
* Rocco Spatu: figlio maggiore della cugina Anna, assiduo frequentatore dell'osteria, quasi sempre ubriaco; entrerà nel giro del contrabbando.
* Don Michele: brigadiere del paese, assiduo frequentatore dell'osteria, verrà cacciato e poi richiamato dall'osteria dalla Santuzza, e sarà questo il motivo per cui durante una retata anti-contrabbando 'Ntoni lo accoltellerà.
* Mastro Croce Callá: sindaco del paese, comandato da sua figlia Betta.
* Compare Mangiacarrubbe: pescatore, frequentatore dell'osteria. Ha una figlia, la Mangiacarrubbe, che sta sempre alla finestra ad aspettare un marito.
* Don Giammaria: sacerdote del paese, ha una sorella, Donna Rosolina, che abita con lui.
* Don Silvestro: segretario comunale del paese; è lui che praticamente esercita il potere al posto del sindaco.
* Mastro Cirino: sagrestano, inserviente comunale, portalettere e calzolaio del paese.
* Padron Fortunato Cipolla: ricco del paese, proprietario di numerose vigne e terreni e anche di una barca, ha un figlio bietolone, Brasi, che vuole far sposare con Mena Malavoglia, ma dopo la morte di Luca l'affare salta.
* Don Ciccio: medico del paese.
* Zio Cola: pescatore e proprietario di una barca.
* Barabba: pescatore che lavora sulla barca di Padron Fortunato Cipolla.
* Peppi Naso: macellaio del paese, molto ricco.
* Avvocato Scipioni: avvocato a cui si rivolgono i Malavoglia per la questione della casa del nespolo; è anche l'avvocato difensore di 'Ntoni durante il processo per la coltellata a Don Michele.
* La Vespa: nipote dello Zio Crocifisso, che in seguito sposerà.
 
=== La visione pessimistica ===
 
L'autore sottolinea come le disgrazie si succedano l'una dopo l'altra fino ad affondare le sorti di una famiglia intera, che non può fare altro che subirle con rassegnazione. Quella in questione è una famiglia di tipo [[Patriarcato (antropologia)|patriarcale]] con due capisaldi: Padron ‘Ntoni e l'imbarcazione "La Provvidenza".
 
Il primo è il ''senex'', il galantuomo, custode della saggezza; si ricordino, a tal proposito, i tantissimi [[proverbio|proverbi]] sciorinati in ogni momento. È possibile ipotizzare che l'autore, attraverso queste manifestazioni della cultura del popolo, esprima il proprio giudizio e le proprie opinioni: egli comunica con il lettore attraverso i detti e le [[apoftegma|sentenze]].
 
La seconda, la barca, è la fonte di guadagno, [[simbolismo|simbolo]] della vita: in essa sono racchiuse le speranze di una buona [[pesca sportiva|pesca]] e quindi della sopravvivenza. Il nome beneaugurante si tramuta poi, con amara ironia, nel simbolo della condizione infelice della famiglia.
 
=== Temi principali ===
I temi principali sono gli affetti familiari e le ''prime irrequietudini per il benessere'' (cfr. ''Prefazione'').
Come anticipato nella novella ''[[Fantasticheria]]'', emerge il cosiddetto ''[[ideale dell'ostrica]]'': così come le ostriche, se staccate dallo scoglio che consente loro di sopravvivere, muoiono, così i personaggi, allontanandosi dal modello di vita consueto per migliorare le proprie condizioni, finiscono per soccombere (come 'Ntoni e Lia). Soltanto quelli che si adattano alla loro condizione possono salvarsi (è il caso di Alessi e di Mena).