Maria Agnese Tribbioli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Maria Agnese Tribbioli nacque a Firenze da Clorinda Sorbi, originaria di San Martino in Freddana, frazione di [[Pescaglia]], e Ludovico Tribbioli, dipendente della prefettura. Aveva due sorelle, Evelina e Maria Francesca. Il padre, paralitico, morì il 13 ottobre 1890, lasciando la famiglia in una precaria situazione economica. Educata secondo solidi principi morali e religiosi, Maria Agnese decise di entrare a far parte dell'Istituto del Patrocinio di San Giuseppe, fondato nel 1882 da Emma Rosadi con lo scopo di offrire alle ragazze un'istruzione primaria e religiosa e una formazione lavorativa; il 23 gennaio 1901 ne indossò l'abito con il nome di suor Maria Agnese. Lasciò l'istituto il 4 agosto 1917, seguita da suor Adriana Telai, e in seguito fondò la Congregazione delle Pie Operaie di San Giuseppe, riconosciuta il 29 giugno 1927 dal vescovo [[Paolino Tribbioli]].<ref>{{Cita web|url=https://www.congregazionepieoperaiesangiuseppe.it/la-fondatrice/|titolo=La Fondatrice – Istituto Pie Operaie di San Giuseppe}}</ref>
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], all'insaputa delle altre suore, nascose nel suo istituto una famiglia ebrea di Firenze, composta dalla signora Marcella Belgrado coniugata Sacerdoti e dai figlioletti Cesare-David (nato nel 1938) e Vittorio (1941), mentre il capofamiglia, Simone, si rifugiò altrove. Suor Maria Agnese operò nell'ambito di una ben organizzata rete di soccorso che vedeva ai suoi vertici il rabbino [[Nathan Cassuto]] e il cardinale [[Elia Dalla Costa]], con la partecipazione di molti altri membri del clero e del segretario del cardinale, Giacomo Meneghello. Nel novembre 1943 la Tribbioli affrontò coraggiosamente due ufficiali delle SS che si erano presentati al convento alla ricerca di ebrei, pronunciando la frase "Qui non ci sono ebrei, ci sono solo figli di Dio, e anche voi siete figli di Dio" e convincendoli ad andarsene senza violare la sacralità dell'istituto. Dopo questo episodio i benefattori capirono che quel luogo non era più sicuro, dunque decisero di trasferire gli ebrei in un nuovo nascondiglio. I membri della famiglia furono divisi, nascosti in luoghi diversi, sempre legati al clero cattolico; i bambini furono mandati in un orfanotrofio di [[Montecatini Terme]], diretto da don [[Giulio Facibeni]], e lì vi rimasero fino alla fine del conflitto, quando furono ricongiunti con i genitori.<ref>{{Cita web|url=https://it.gariwo.net/giusti/soccorritori/donne-di-valore-10504.html|titolo=Donne di valore - le Giuste fra le nazioni|data=2014-03-19}}</ref>
 
Suor Tribbioli morì il 27 febbraio 1965 e fu sepolta nella Cappella di Casa Betania in Via dei Serragli 127 a Firenze. Il 16 giugno 2009 fu riconosciuta da [[Yad Vashem]] come [[Giusti tra le nazioni|giusta tra le nazioni]]. Il 14 gennaio 2017 il cardinale di Firenze [[Giuseppe Betori]] ha dato via alla causa di beatificazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/la-suora-che-salv-gli-ebrei|titolo=Al via la causa di beatificazione della suora che salvò gli ebrei|autore=Andrea Fagioli|data=2017-01-12}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==