Utente:Carlo.benini/Sandbox 5: differenze tra le versioni

Per produrre le sue opere l’artista usa una tecnica mista <ref>{{Cita | Del Vescovo 2017 | p. 10}}</ref>. che sta tra fotografia e pittura in quanto egli colora alcune zone delle sue stampe fotografiche solo con tecniche analogiche e mai digitali <ref>{{Cita | Giromini 2006 | p. 21}}</ref>. Già nei primi anni dopo l’invenzione della fotografia i fotografi colorano le stampe fotografiche ma l’artista personalizza questa antica usanza con una metodologia personale in quanto usa i [[pigmenti]] dei [[colori a tempera]] oppure le [[matite colorate]] polverizzandone i pigmenti direttamente sulle stampe “fissando [i pigmenti sulla] superficie colorata a piccole zone” <ref>{{Cita | Zannier 1999 | p. 51}}</ref> facendo diventare ogni [[stampa fotografica]] un’opera unica <ref>{{Cita | Zannier 1999 | p. 51}}</ref>. Negli anni ‘90 e inizi 2000 <ref>{{Cita | Meneguzzo 2014 }}</ref> il fotografo inizia a stampare le sue fotografie su supporti [[Ilfochrome | Cibachrome]] di grande formato <ref>{{Cita | Scimè 2003 | p. 99}}</ref> e a partire dagli anni ‘10 del 2000 <ref>{{Cita | Meneguzzo 2014}}</ref> il supporto che sceglie è la carta cotone <ref>“Dal 2008, quando ho avuto la possibilità di conoscere New Lab di Brescia, le mie opere di ricerca le stampo su carta Hahnemuhle .Matt fine art 306 Rag, 100% Cotton white. Una carta ideale per il mio tipo di intervento pittorico sulla superficie fotografica.” {{Cita web|url=https://www.newlabphoto.it/interviste/renato-begnoni/|titolo="Renato Begnoni" | editore = newlabphoto.it | accesso = 02/04/2021 }}</ref>.