Cataclasite: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: Se abbiamo una bassa pressione litostatica, quello che risulta è una semplice triturazione della roccia, con conseguente produzione di farine rocciose e di brecce di faglia e come for...
 
Giova81 (discussione | contributi)
+Wikificare
Riga 1:
{{W|scienza|novembre 2007|firma=[[Utente:Giova81|Giova81]] 11:54, 2 nov 2007 (CET)}}
Se abbiamo una bassa pressione litostatica, quello che risulta è una semplice triturazione della roccia, con conseguente produzione di farine rocciose e di brecce di faglia e come forme otteniamo delle fratture. Le rocce che si formano in seguito si chiamano tettoniti e sono divise in cataclasiti e miloniti. Man mano che si va in profondità, la faglia interessa spessori diversi e quindi lo spessore della cataclasite aumenta. Superato il limite di duttilità del quarzo, si entra nel campo delle miloniti, a buon diritto considerate delle rocce dinamometamorfiche, il cui spessore aumenta anch’esso all’aumentare della profondità, dopo una strozzatura all’altezza del limite del quarzo; in seguito abbiamo un’altra strozzatura all’altezza del limite di duttilità del plagioclasio. C’è poi una certa profondità al di sotto della quale le miloniti perdono di significato, dal momento che abbiamo deformazione duttile (non c’è più la triturazione delle rocce ma incominciano ad essere presenti le pieghe); questo accade ad di sotto dei 20 chilometri di profondità.
La presenza di eventuali fluidi, che si oppongono alla pressione litostatica, anche a profondità maggiori di 20 chilometri, ci porta ad una situazione tipica di zone superiori, dal momento che il fluido favorisce lo scorrimento e la frantumazione delle rocce e la formazione di miloniti anche a profondità maggiori di 20 chilometri.