Carlo Donat-Cattin: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Era figlio di Attilio, di famiglia [[Casa Savoia|savoiarda]], e di Maria Luisa Buraggi, dei conti di [[Finale Ligure]]. I genitori si erano conosciuti durante la [[Prima guerra mondiale|grande guerra]]: ferito in combattimento, il padre venne trasferito per le cure al distretto di [[Savona]], dove incontrò la futura moglie, Amelia Bramieri. Ebbe tre fratelli (Camillo, Anton Paolo e Flaminio) e una sorella (Mariapia, morta in tenera età).
Chiamato alle armi il 6 dicembre 1941 e assegnato al 2° Reggimento granatieri, a fine luglio 1942 fu ammesso alla Scuola allievi ufficiali di Arezzo, Arma di fanteria, specialità granatieri.
 
L’11 luglio dello stesso anno sposò a TorinoAmelia Bramieri, maestra cucitrice di un’azienda tessile. Dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Claudio, giornalista con una lunga carriera in Rai, Paolo, impresario teatrale, Mariapia, docente di Lettere, e [[Marco Donat Cattin|Marco]] ex terrorista di [[Prima Linea]].
Nel dopoguerra la famiglia si stabilì a [[Torino]], dove Attilio fu impegnato politicamente quale esponente del Partito Popolare e dirigente dell'[[Azione Cattolica]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] aderì ai partigiani bianchi (democristiani).
Secondo una testimonianza della moglie, Donat-Cattin rifiutò sempre di indossare la camicia nera.
Dopo l’8 settembre 1943, la deportazione del padre nei campi di prigionia tedeschi lo spinse ulteriormente a combattere contro il regime mussoliniano come partigiano nella [[Brigata Garbaldi]].
La sua partecipazione alla Resistenza avvenne nella zona del Canavese, essendo stato assunto alla [[Olivetti]] di Ivrea, prima come operaio e in seguito come insegnante di cultura generale presso il Centro formazione meccanici. I primi contatti con i protagonisti della Resistenza avvennero però nelle Langhe cuneesi, abbandonate dopo la nascita del primo figlio. Fissata la residenza nel Comune di Lessolo, Donat-Cattin divenne rappresentante nel Comitato di liberazione nazionale (CLN) della componente democratico-cristiana, attraverso la stampa del foglio clandestino "Per il domani".
Nel dopoguerra la famiglia si stabilì a [[Torino]], dove Attilio fu impegnatoimpegnò politicamente quale esponente del Partito Popolare e dirigente dell'[[Azione Cattolica]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] aderì ai partigiani bianchi (democristiani).
 
=== La DC e la CISL ===