Maria Teresa d'Austria: differenze tra le versioni

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In ogni caso, la Prammatica Sanzione fu accettata dalle altre potenze europee solo dopo difficili negoziati che obbligarono l'imperatore ad accettare alcune condizioni: infatti, la Gran Bretagna pretese come contropartita all'accettazione lo smantellamento della [[Compagnia di Ostenda]]<ref>{{Cita|Crankshaw|p. 24}}.</ref> mentre Spagna e Francia richiesero alcune contropartite in Italia. Dunque, la Prammatica Sanzione fu accettata solo da alcuni Stati, la [[Gran Bretagna]], la [[Francia]], la [[Spagna]], la [[Elettorato di Sassonia|Sassonia]], la [[Confederazione polacco-lituana|Polonia]], la [[Repubblica delle Sette Province Unite]], lo [[Stato Pontificio]], la [[Impero russo|Russia]] e la [[Danimarca]], la Prussia e la Baviera<ref>{{Cita|Jones|p. 89}}.</ref>. In realtà, al momento opportuno, Francia, Spagna, Sassonia, Baviera e Polonia avrebbero rinnegato il riconoscimento.
 
Maria Teresa aveva delle parentele molto influenti tra i monarchi europei che le derivavano innanzitutto dall'essere una Asburgo, figlia del sacro romano imperatore, e da una politica matrimoniale accorta tra i suoi parenti prossimi. Tramite la sorella di sua madre che aveva sposato l'erede al trono russo [[Aleksej Petrovič Romanov]], Maria Teresa era infatti cugina di primo grado dello zar [[Pietro II di Russia]] nonché del duca tedesco [[Ferdinando Alberto II di Brunswick-Lüneburg]]. Altri suoi cugini furono [[Carlo VII di Baviera|Carlo Alberto di Baviera]] (per breve tempo imperatore in contesa con la stessa Maria Teresa), [[Giuseppe I del Portogallo|Giuseppe I]] e [[Pietro III del Portogallo]]. Sua cugina [[Maria Giuseppa d'Austria]], fu regina consorte di Polonia (in quanto moglie di [[Augusto III di Polonia|Augusto III]]) ed elettrice consorte di Sassonia.
 
=== Gioventù ===
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[[File:Maria Theresia als Königin von Ungarn zu Pferde.jpg|miniatura|upright=1.2|Artista anonimo, ''Maria Teresa come regina d'Ungheria sulla collina dell'incoronazione a Pressburg'', [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tela|tela]], ~[[1750]]]]
 
Subito dopo l'ascesa al trono, alcuni sovrani europei, che in un primo momento avevano riconosciuto la successione di Maria Teresa, ruppero le loro promesse: infatti, [[Carlo VII di Baviera|Carlo Alberto di Baviera]], marito di [[Maria Amalia d'Asburgo]], cugina di Maria Teresa, con il sostegno di Francia e Spagna, pretese parte dei possedimenti asburgici<ref>{{Cita|Morris|p. 47}}.</ref>; a dicembre, [[Federico II di Prussia]] invase la [[Slesia]] e pretese che Maria Teresa accettasse di consegnarla a lui, oppure avrebbe appoggiato gli avversari<ref>{{Cita|Crankshaw|p. 43}}.</ref>. Contemporaneamente, Maria Teresa ottenne l'appoggio di [[Carlo Emanuele III di Savoia]], Stato che non aveva accettato la Prammatica Sanzione durante la vita di suo padre, nel novembre del 1740<ref>{{Cita|Browning|p. 38}}.</ref>.
 
Sostenuta da questo successo, Maria Teresa rifiutò di cedere la Slesia, temendo che una qualsiasi violazione della Prammatica Sanzione avrebbe potuto invalidare l'intero documento; lo stesso Francesco Stefano esclamò all'ambasciatore prussiano: "Meglio i Turchi alle porte di Vienna, meglio la resa dei Paesi Bassi alla Francia, meglio ogni concessione alla Baviera e alla Sassonia, piuttosto che la rinuncia della Slesia!"<ref>{{Cita|Browning|pp. 43-44}}.</ref>. L'invasione della Slesia, inoltre, fu l'inizio di una lunga inimicizia con il re di Prussia, al quale Maria Teresa si riferiva come "l'uomo malvagio"<ref>{{Cita|Holborn|p. 218}}.</ref>.
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Contrariamente alle aspettative, tuttavia, Maria Teresa riuscì a raccogliere un notevole sostegno in Ungheria: si fece incoronare il 25 giugno del 1741 (dopo aver affinato le proprie abilità equestri necessarie per la cerimonia di incoronazione), poi, per placare coloro che consideravano il suo sesso come il più serio ostacolo, assunse i titoli maschili di arciduca e re<ref>{{Cita|Browning|pp. 66-67}}.</ref>.
 
A luglio, i tentativi di conciliazione con la Prussia crollarono,; l'Elettore di Sassonia, fino a quel momento alleato di Maria Teresa, cambiò fronte, mentre l'Elettore di Brunswick-Lüneburg si dichiarò neutrale; pertanto Maria Teresa fu costretta a richiedere aiuto all'Ungheria<ref>{{Cita|Crankshaw|pp. 75-77}}.</ref>. Al fine di raggiungere tale scopo, non badò a mezzi: concesse favori alla nobiltà, donò la città portuale di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] all'Ungheria (fino a quel momento faceva parte dei possedimenti austriaci), infine, mostrò trionfale il [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|figlio ed erede]] davanti ai nobili riuniti, assicurandosene ancora di più la simpatia<ref>{{Cita|Mahan|p. 122}}.</ref><ref>{{Cita|Morris|p. 74}}.</ref>.
 
Nel 1741, le autorità austriache informarono Maria Teresa che il popolo boemo avrebbe preferito, come sovrano, Carlo Alberto; in ogni caso, Maria Teresa rifiutò di cedere terreno<ref>{{Cita|Duffy|p. 151}}.</ref>. Tuttavia, il 26 ottobre, Carlo Alberto, conquistata Praga, ottenne la nomina a Re di Boemia; il 24 gennaio, fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo VII, fatto che fu considerato una catastrofe<ref>{{Cita|Browning|pp. 76-88}}.</ref>.
 
Dopo alcuni insuccessi, grazie ai rinforzi ungheresi e sfruttando le divisioni degli avversari, le truppe austriache riuscirono a conquistare [[Monaco di Baviera|Monaco]], la capitale di Carlo Alberto di Baviera<ref>{{Cita|Crankshaw|p. 93}}.</ref>.
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Finalmente, nel giugno 1742, il [[Trattato di Breslau|trattato di Breslavia]] concluse le ostilità tra Austria e Prussia, permettendo a Maria Teresa di concentrare tutte le sue forze nella riconquista della Boemia<ref>{{Cita|Browning|p. 114}}.</ref>: nell'inverno dello stesso anno, le truppe francesi abbandonavano Praga; infine, il 12 maggio 1743, Maria Teresa fu incoronata [[Regina di Boemia]] nella [[Cattedrale di San Vito (Praga)|Cattedrale di San Vito]]<ref>{{Cita|Crankshaw|p. 96}}.</ref>.
 
Nel 1745 la morte di Carlo Alberto di Baviera rese vacante il trono imperiale e, nonostante alcuni successi francesi nei [[Paesi Bassi austriaci]], il 13 settembre i principi tedeschi elessero Francesco Stefano come imperatore, mentre; Federico II accettò la proclamazione dopo che Maria Teresa riconobbe, nel dicembre 1745, la perdita della Slesia<ref>{{Cita|Crankshaw|pp. 97-99}}.</ref>.
 
La guerra si trascinò per altri tre anni, finché il [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aix-la-ChapelleAquisgrana]] riconobbe la successione di Maria Teresa nei possedimenti ereditari di Austria, Boemia e Ungheria e la posizione di Francesco Stefano quale imperatore, in cambio del riconoscimento della conquista prussiana della Slesia e della cessione del [[Ducato di Parma]] al principe [[Filippo I di Parma|Filippo di Spagna]]<ref>{{Cita|Crankshaw|p. 100}}.</ref>.
 
=== Guerra dei sette anni ===
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[[Maximilian Ulysses Browne]] si trovava al comando delle truppe austriache. Dopo l'inconcludente [[battaglia di Lobositz]] del 1756, venne rimpiazzato al comando dal principe [[Carlo Alessandro di Lorena]], cognato di Maria Teresa, nominato più per le sue relazioni familiari che per le capacità militari che si rivelarono infatti un fiasco. Questo venne poco dopo rimpiazzato da [[Leopold Joseph von Daun]], [[Franz Moritz von Lacy]] e da [[Ernst Gideon von Laudon]].
 
Se sui mari e nelle colonie la superiorità britannica fu quasi sempre assoluta, il fronte europeo fu assai più incerto: in un primo momento, Federico II colse alcuni successi, in seguito, la [[battaglia di Kolín]] segnò un vero e proprio capovolgimento delle sorti a favore dell'Austria, dal momento che Federico II, avendo perso un terzo delle proprie forze, non fu in grado di mantenere un contegno offensivo<ref>{{Cita|Crankshaw|pp. 340-342}}.</ref>.
 
Nel 1758 le sorti del conflitto iniziarono a equilibrarsi: in quell'anno, infatti, i francesi subirono una dura disfatta nella [[battaglia di Krefeld]] e furono costretti a ritirarsi al Reno; infine, alla morte dell'imperatrice [[Elisabetta di Russia]], nel 1762, il di lei successore, [[Pietro III di Russia|Pietro III]], ammiratore di Federico II, ritirò le forze russe dal conflitto, lasciando praticamente sola l'Austria. Nel 1763, i contendenti, ormai all'esaurimento delle forze, stipularono i [[trattato di Hubertusburg|trattati di Hubertusburg]] e di [[Trattato di Parigi (1763)|Parigi]], mediante i quali la Francia fu costretta a rinunciare a gran parte delle sue colonie in favore degli inglesi, mentre l'Austria dovette accontentarsi dello [[status quo ante bellum]], rinunziando al sogno di riconquistare la Slesia<ref>{{Cita|Lever|pp. 255-257}}.</ref>.
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=== Economia ===
Maria Teresa si impegnò particolarmente per migliorare gli standard di vita del suo popolo, principalmente perché in questa riforma vedeva un collegamento tra lo standard di vita delle classi più povere di lavoratori (i contadini), la produttività e la rendita dello Stato. Il governo teresiano tentò anche di rafforzare il settore industriale tramite l'intervento del governo. Dopo la perdita della [[Slesia]], Maria Teresa incrementò i sussidi e le barriere commerciali per incoraggiare lo spostamento delle industrie tessili slesiane verso la Boemia settentrionale. Si contrappose invece agli antichi privilegi delle [[gilda (storia)|gilde]] (di origine medievale) e i dazi interni sul commercio (in particolare sull'asse austro-boemo). Un altro punto di riforma economica durante il regno di Maria Teresa fu indubbiamente il regolamento dei rapporti dei contadini con lo Stato. Per quanto l'imperatrice fosse inizialmente riluttante a un intervento del suo governo in tal senso, si convinse infine che il funzionamento di una burocrazia più vicina al cittadino comune avrebbe favorito di molto lo Stato in ultima analisi e avrebbe ridotto le proteste contadine e l'abuso dei diritti feudali da parte degli aristocratici. Nel 1771-1778 una serie di ''[[Robotpatent]]en'' vennero siglate da Maria Teresa per regolare e restringere le ore lavorative dei contadini in Germania e in Boemia. L'obbiettivoobiettivo era quello di assicurare ai contadini non solo di potersi sostenere con le loro famiglie, ma anche di poter far sì che essi potessero contribuire in caso di guerra al benessere dello Stato. A ogni modo, a queste riforme si oppose strenuamente l'aristocrazia ungherese.<ref name="britannicarobot">{{cite encyclopedia |url=https://www.britannica.com/event/Robotpatent|title=Robotpatent|author=<!--Not stated--> |encyclopedia= Encyclopædia Britannica|access-date= 28 November 2018}}</ref>
 
=== Maria Teresa e la Lombardia ===