Icaro (Palazzo Davanzati): differenze tra le versioni

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La scena rappresentata si svolge sotto un cielo azzurro striato di rosa e in un ambiente naturale che, da sinistra a destra, passa da un bosco rigoglioso a una plaga piatta.
 
Al centro della composizione, posto su un piedistallo, c'è [[Icaro]], completamente nudo, in posizione di [[Chiasmo (scultura)|contrapposto]] e ha attaccate dietro schiena un paio di ali spiegate. Il giovane è accompagnato a sinistra dal padre [[Dedalo]], l'uomo barbuto che lo trattiene per il braccio destro abbassato, mentre a destra c'è una donna ([[Pasifae]]? o [[Naucrate]]?)<ref name="pgm"/> o [[Naucrate]]?<ref name="cbc"/>), che invece lo tiene per il braccio sinistro alzato e lo assicura a una delle ali.
 
Secondo la critica, proposto da Antonio Natoli nel [[1986]], l'autore di questo dipinto ha modificato il mito per creare una contrapposizione tra vizio e virtù, impersonificati rispettivamente da colui che vuole trattenere l'uomo verso il basso e invece chi vuole spingerlo in alto, a spiccare il volo, ad elevarsi.<ref name="pgm"/><ref name="cbc"/> Ad unirsi a questa interpretazione c'è anche l'ambiente circostante, dove il bosco rappresenta il ''[[locus amoenus]]'' del piacere, mentre la pianura la sede delle virtù.<ref name="pgm"/>